Parliamo di alimentazione con Nicola Sponsiello
Foto – Courtesy : Team of Finland
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Nicola Sponsiello, medico e specialista in scienza dell’alimentazione, svolge attività di ricerca presso l’Università di Padova nel campo della nutrizione dello sport. Oltre a scrivere articoli su medicina dell’apnea e nutrizione dello sport per riviste specialistiche, Nicola Sponsiello ha partecipato a molte gare di pesca subacquea vincendo alcune selettive e giungendo 2° al camp. It. a squadre nel ’91 e 5° nel 96. Inoltre, è Responsabile dello staff scientifico di Apnea Academy, nonchè suo vicepresidente ed è stato convocato come atleta nella squadra naz. di apnea nelle stagioni 2000 e 2001.
AM: Quanto è importante l’alimentazione nell’apnea?
Nicola Sonsiello: Nutrirsi è considerato un atto spontaneo e potremmo accettare, con le debite distinzioni, questa qualifica. In effetti, ci sono molti motivi per definirlo un atto necessario ma da gestire con tanta più attenzione quanto più chiediamo al nostro organismo. L’immersione in apnea è vissuta sostanzialmente bene dalle nostre cellule, ma solo grazie ad un complicatissimo e straordinariamente efficace sistema di adattamenti, tutti rientranti nel grande gruppo degli adattamenti quelli allo stress.
Paradossalmente, quindi, arriviamo ad adattarci bene grazie a passaggi identici a quelli relativi ai grandi stress metabolici. Questo comporta che le sessioni di apnea intense e consecutive, per più giorni, debbano essere affrontate con un’attenta nutrizione: diversamente, le conseguenze di un’alimentazione errata sono sensibili.
Quale alimentazione/dieta consiglierebbe ad un atleta apneista? E’ opportuno seguire una dieta precisa prima di una competizione?
Attraverso la dietetica applicata allo sport siamo in grado di migliorare l’efficienza, la tenuta ed il recupero degli allenamenti. Solo l’allenamento ben gestito è in grado di produrre la massima performance. Alimentarsi bene, quindi, non serve a fare il singolo gesto di gara, ma ad arrivarci dopo aver affrontato sessioni di allenamento serie ed adeguate.
Sono svariati gli aspetti dietetici cui un apneista deve prestare attenzione. Se dovessi fare una classifica (solo per “gioco”) direi che l’assunzione di liquidi durante le diverse apnee e la suddivisione dei diversi nutrienti in base ai tempi di digestione sia prima che dopo le sedute di allenamento, sono i due principali argomenti da considerare.
Quali cibi comuni possono essere assunti come integratori energetici prima di una gara?
Un integratore è per definizione una parte di un cibo comune. Non possiamo parlare quindi di un alimento normale come di un integratore. La gara di apnea per la sua brevità non richiede particolari apporti energetici, arrivo a dire che la si potrebbe affrontare anche quasi digiuni.
I molti giorni di fatica e di ripetizioni che stanno alle spalle del giorno di gara, invece, hanno bisogno di tanta e specifica energia; secondo come un atleta si alimenta si potranno allora considerare le maltodestrine, la creatina, alcuni aminoacidi, in opportune dosi.
Imparando a gestire il tempo che dobbiamo far trascorrere tra il pasto e l’apnea, allarghiamo il campo ai cibi naturali, come cereali e derivati (pane, biscotti, fette biscottate…) e quindi ad ogni altro cibo, da assumere con adeguato anticipo rispetto al “momento magico”.
Approccio totalmente diverso, invece, per le gare in cui le apnee sono tante e ripetute per ore (gare di pesca, di cacciafotosub). In quel caso, l’integratore energetico e salino è, a parer mio, determinante. Arrivo a dire che la sua funzione va ben oltre il sostegno energetico, arriva a ridurre i rischi di incidente.
Foto: Giorgio Volpe
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Quanto è importante l’idratazione -e perché- quando si passano più ore in acqua?
Una delle conseguenze dell’immersione in apnea è la poliuria, ovvero l’abbondante produzione di urina. Questo è il fenomeno finale di una serie di passaggi intermedi che ci impedirebbero di stare per 15 o 20 minuti in profondità, come invece riescono a fare altri mammiferi.
Noi tendiamo a disidratarci, e anche rapidamente.
Una delle conseguenze della disidratazione è l’aumento della viscosità del sangue quindi l’incremento del rischio di avere fenomeni embolici transitori come quelli che stanno alla base del drammatico evento celebre come “taravana”. Non si deve dimenticare che la mancanza dello stimolo della sete non significa che non c’è bisogno di bere, ma è uno degli effetti di quello strumento ormonale che cerca di liberarsi dall’acqua che in profondità (solo in profondità) dà fastidio. Si deve bere! Lo si deve fare a piccoli sorsi, ad intervalli di tempo non troppo lunghi, e tanto più quanto più si va fondi e le apnee si fanno intense. D’estate ancora di più. L’acqua va benissimo, purchè minerale (non povera di sali), io comunque trovo assai adatta l’integrazione con magnesio.
Quali sono i principali alimenti “nocivi” per chi pratica apnea?
Se escludiamo l’alcool, che per la complessa elaborazione che subisce nel fegato, non è assolutamente indicato, prima e men che meno durante le apnee, non direi che ci siano cibi nocivi. Valgono anche per noi apneisti i principi validi per tutti, ovvero che le dosi possono essere inadeguate, oppure che i tempi di assunzione di alcuni cibi possono costituire elemento dannoso. La dietetica ha questo principale difetto, che a mio avviso è anche uno dei suoi aspetti affascinanti: non è mai assolutizzabile. Impossibile dare regole generali poichè quei passaggi biochimici innegabili sui quali si potrebbero costruire decaloghi o linee di comportamento, in molti soggetti non vengono avvertiti. Le persone quindi non sentono come negativo un qualunque elemento che sulla carta potrebbe esserlo, costoro quindi confermano che non c’è regola fissa. Altrettanto vero è che nell’atleta, ovvero nel soggetto che ha imparato a conoscersi a fondo, si riscontra una sensibilità così raffinata che quelle sottigliezze spesso ritenute inutili diventano apprezzatissime. Torno a ripetere quanto detto prima: più chiediamo a noi stessi è più dobbiamo dare.
Può dirci qualcosa sul suo libro?
In questi anni ho cercato di approfondire le mie conoscenze scientifiche sull’apnea, mia grande passione. Come ricercatore, ho potuto contribuire poco alla crescita culturale di questo campo, ma sono talmente scarse le cognizioni di questa disciplina che ogni aggiunta sembra portare significativi passi in avanti.
I “colleghi” apneisti hanno giustamente voglia e bisogno di sapere di più di quanto accade all’organismo immerso in apnea. Durante le mie frequenti (e per me graditissime) conferenze in ogni parte d’Italia, riscontro sempre molta curiosità, molta sete di capire. Tutti abbiamo notato alcuni fenomeni che vorremmo comprendere, ci piacerebbe eliminare altri fastidi che ci affliggono quando stiamo sott’acqua trattenendo il fiato, cerchiamo il modo di migliorare le nostre prestazioni, desideriamo ridurre i rischi di questo sport.
Foto – Courtesy : Team of Finland
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Il mio piccolo libro è nato da queste esperienze, è la sintesi di quel che so, scritto in modo semplice e comprensibile, senza l’ uso di linguaggio tecnico.
Ho impiegato alcuni anni a confezionare un così piccolo volume, c’erano tante cose da dire ma molte sembravano poco pratiche. Ho cercato di rispondere alle domande più frequenti e di illustrare in modo semplice nozioni e reazioni biochimiche che potessero spiegare il perché di certe senzazioni che si provano sott’acqua.
Ho molto a cuore l’argomento sicurezza: l ‘apnea può essere pericolosissima se fatta avventatamente o ignorando le conoscenze di base. Il contributo che ho inteso dare è anche mirato a ridurre la potenziale rischiosità di questa meravigliosa disciplina.
Sono sicuro che sia fondamentale capire i motivi per cui si debbono rispettare alcune regole.
Questo libro non è un’operazione commerciale, anche per questo non passa attraverso la rete delle librerie: si tratta di un ennesimo atto d’amore verso questa grandissima passione che ho. Sono infatti felicissimo che molti istruttori d’apnea lo abbiano adottato nei loro corsi ed onorato che la FIPSAS lo annoveri tra i testi consigliati per la formazione.
Le va di raccontarci un aneddoto?
Più che un fatto accaduto, preferirei raccontare la meravigliosa esperienza di scoprire l’apnea come fatto fine a sé stesso.
Sono nato come pescatore e senza alcuna remora continuo con gioia a pescare, ma l’avventura in cui mi ha coinvolto Apnea Academy mi ha fatto conoscere l’apnea pura.
Le mie discrete doti di profondista mi hanno permesso di vivere brevemente l’esperienza della nazionale di apnea, quindi di specialità che altrimenti non avrei vissuto a fondo.
Confesso che continuo a non nutrire lo stesso entusiasmo che ho per il “costante”, per la “statica” in piscina, ma sono cresciuto molto da quando l’ho praticata.
Credo di conoscere quella vibrazione palpitante che c’è nella cattura, ma la poesia, l’armonia di me nel mare, le ho vissute solo concentrandomi sul semplice atto dell’apnea.
Indipendentemente da quale sia il pretesto per trattenere il fiato, invito tutti a provare a scendere solo per il gusto di farlo, ascoltando “voci” e sensazioni che altrimenti giungono impure.
Informiamo tutti i lettori che il Libro del Dr. Sponsiello “ARGOMENTI DI FISIOLOGIA E NUTRIZIONE DELL’APNEA” può essere acquistato con un comodo ordine via e-mail al costo di 14 Euro + spese di spedizione = 15 Euro. E-mail: nicspons@libero.it
Modalità di pagamento: Vaglia Postale di 15 Euro all’indirizzo di – Michela Luchesa, via due Palazzi 204, 35136 PADOVA Gli ordini saranno evasi solo dopo la ricezione del vaglia.
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trovo molto interessante il tutto