La pesca ricreativa secondo PD e FIPO: Gratis ma non per i Pescasub!
A fine aprile si è diffuso, tra i pescatori dilettanti un sincero entusiasmo, a seguito della presentazione in Senato di un ddl sulla pesca sportivo/ricreativa a firma un nutrito gruppo di senatori del PD (Partito Democratico), guidati dall’on. Daniela Valentini. Il testo della proposta è stato sviluppato in collaborazione con la FIPO, l’associazione che raccoglie al suo interno le aziende che operano in Italia nel settore della pesca ricreativa (ndr nessuna della pesca in apnea). L’articolato normativo è piuttosto breve, appena 5 articoli, alcuni per la verità molto generici e per certi versi ridondanti, ma ha l’indubbio pregio di mettere nero su bianco che “L’esercizio della pesca dilettantistica in mare è libero…” (art.2 comma 2) e soprattutto che: “L’esercizio della pesca dilettantistica in mare non è sottoposta a vincoli di tassazione o di rilascio di licenza di esercizio o di rilascio di licenza di prelievo di risorse biologiche da parte dello Stato, stante la natura non commerciale dell’attività…” (art.2 comma 3).
Peccato che tanto zelo non sia riservato a tutti visto che il proprio il 1° comma dello stesso articolo sancisce l’esclusione totale della pia: “Le disposizioni di cui alla presente legge si applicano a tutte le tipologie di pesca dilettantistica in mare, ad eccezione dell’attività subacquea in apnea.” Tradotto, la pesca dilettantistica in mare deve essere gratuita per i pescatori di superficie, NON per gli apneisti.
Il comunicato stampa rilasciato per l’occasione chiarisce bene l’origine della norma, sottolineando come nasca per rispondere ad una precisa domanda che i pescatori ricreativi italiani rivolgono da anni alla politica: “cosa stanno facendo le istituzioni per tutelare un’attività dilettantistica ecocompatibile e che genera notevoli introiti per le casse statali?”. E ne chiarisce anche il fine “…di proteggere e promuovere l’esercizio della pesca ricreativa e l’uso sostenibile delle risorse ittiche.”
L’entusiasmo di una parte della base è quindi più che comprensibile seppur mal riposto. Non sappiamo se l’on.Valentini sia o meno a conoscenza dell’esistenza del provvedimento denominato “Interventi per il settore ittico”, recentemente licenziato dalla Commissione Agricoltura, approdato in aula il 18 aprile scorso e la cui discussione procede a tappe forzate. Le ricordiamo però che quel provvedimento, fortemente voluto dal suo PD, punta proprio ad istituire una licenza a pagamento (stavolta per tutti!) per la pesca dilettantistica, con i cui proventi finanziare direttamente la filiera professionale. Per inciso, durante la discussione in commissione, tutti i partiti si sono dimostrati favorevoli ad una tassazione e, ad eccezione del M5S, nessuno ha ritenuto che la destinazione dei proventi dovesse essere rivista.
E ne approffittiamo anche per domandarle: perchè si premura di escluderci? Forse non ci considera pescatori dilettanti? Forse ritiene (a torto) che il “fucile subacqueo” abbia qualcosa a che spartire con un’arma da fuoco e come tale debba richiedere magari il porto d’armi? Per favore ci illumini e ci spieghi se trattasi di sue convinzioni personali o se, e vogliamo sperarlo, sia stata mal consigliata dall’opportunista di turno.
Ad ogni modo dovrebbe essere palese a tutti che: tra due provvedimenti confliggenti, di cui il primo nella fase conclusiva del suo iter parlamentare e sponsorizzato dai cavalli di razza del partito (Oliverio e Venittelli su tutti), ed il secondo, semplicemente presentato, la cui discussione probabilmente non avverrà mai e sponsorizzato dai gragari, non c’è partita. La FIPO da parte sua ha ben dimostrato non solo come non ci sia comunione di intenti tra le varie rappresentanze della pesca sportivo/ricreativa, ma come per perseguire i propri interessi di bottega non si esiti a fare figli e figliastri. Ennesima occasione persa per dimostrare di essere una categoria unita e coesa. Nessun giudizio invece sul partito di governo che risulta sempre meno intelleggibile; non si capisce se posizioni così contrastanti siano realmente il frutto di divergenze interne o siano la classica presa in giro della politica nel tentativo di non scontentare nessuno. Di certo dimostrano che la mano destra non sa, o forse finge di non sapere, cosa faccia la sinistra.
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Category: Articoli, Normativa, Pesca in Apnea