Nuoto Pinnato: il Regolamento Nazionale Gare al microscopio
Dopo aver analizzato tutte le novità della Circolare Normativa 2009 in questo recente articolo, è ora giunto il momento di studiare nel dettaglio le modifiche al Regolamento Nazionale Gare, a sua volta da poco pubblicato sul sito federale. Questa volta però, avendo a disposizione e potendo confrontare entrambi i nuovi regolamenti, intendiamo anche rimarcare quelle che a nostro avviso sono incongruenze, aspetti non considerati o cui comunque non è stato dato peso, nella speranza che tale lavoro non sia considerato una critica tout court, ma un incentivo al dibattito ed eventualmente a correggere nel prossimo futuro queste lacune.
Il podio del Gambi 2009: le classifiche saranno riviste? – Foto: N. Negrello
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Le prime modifiche, alla luce di alcuni eventi assai recenti, pur non cambiando una situazione già esistente, sono quanto mai importanti. Nella definizione delle persone fisiche componenti il settore, al paragrafo 2.2.1 riguardante gli atleti, vengono codificate anche a livello di Reg. Naz. Gare alcune norme riguardanti il tesseramento che regolano in particolare lo svincolo societario. Benché queste non siano assolutamente sufficienti per comprendere l’intera legislazione in materia (bisogna infatti fare riferimento alla Circolare Normativa Generale) è significativo che un cenno sia fatto anche all’interno di tale regolamento. Visto quanto accaduto durante l’ultima edizione del Gianni Gambi Prize, in cui 4 atleti, a distanza di una sola settimana dai Campionati Italiani di Categoria, hanno cambiato società, è particolarmente rilevante anche la definizione del punto e) che sancisce come l’onore e onere di iscrivere gli atleti alle competizioni spetti al presidente di ciascuna società che quindi si assume, con la firma del modulo iscrizione, la responsabilità di quanto dichiarato. Questa previsione sembra però non in completa sintonia con una fonte superiore, la Circolare Normativa Parte Generale appunto, che prevede comunque la possibilità per un atleta di iscriversi anche individualmente nel caso che la Società gli neghi la partecipazione ad una manifestazione.
Al capitolo seguente, quello dedicato alle categorie, viene definito come gli esordienti possano svolgere attività solo in piscina mentre per agonisti e master siano ovviamente previste anche gare in acque libere. A proposito di master: desta molte perplessità la scomparsa di un piccolo quanto importante comma. Dopo aver sancito infatti che ‘all’Attività Amatoriale (Categorie Master) si accede a partire dai 25 anni per opzione che vincola l’atleta per l’intero anno agonistico‘ e soprattutto che ‘è fatto divieto di cambiare categoria, quindi attività, durante la stagione in corso‘, viene completamente eliminata la previsione secondo cui ‘sulla tessera federale dovrà essere specificato, nei modi previsti dalla CN, l’appartenenza alla categoria Master per l’anno in corso‘. Pur sapendo che di fatto ciò non è mai avvenuto, e che probabilmente la soluzione più ovvia e semplice sarebbe quella di specificare l’appartenenza agli amatori sulla tessera atleta e non su quella federale, non pare corretto affidarsi alla sola onestà delle società e degli atleti.
Fase di tuffo – Foto: N. Negrello
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E’ stato infatti appena riscontrato un caso in cui un atleta, dopo aver gareggiato alla prima gara del 2009 come agonista, a non più di una settimana di distanza, sia passato alla categoria master. Dopo una sommaria verifica si è tra l’altro appurato come lo stesso giochetto fosse avvenuto, in barba a tutte le regole, anche lo scorso anno. A Lignano, durante un’informale riunione di società a fine Marzo, alcuni tecnici e perfino elementi del Comitato di Settore, sottolineavano come sarebbe importante che la FIPSAS adottasse un sistema di tessere con fotografia per identificare meglio gli atleti, a causa di alcuni ‘scambi di persona” problema non indifferente, ma di difficile soluzione. Quello dei master invece appare molto più semplice: basterebbe una piccola dicitura sulla tessera atleta (o un colore diverso) a risolvere una questione che non dovrebbe esistere se la gente si comportasse con rettitudine.
Tornando al Reg. Naz. Gare, viene definitivamente chiarito il dubbio sull’uso del tubo aeratore nei 50 metri. E’ infatti obbligatorio esclusivamente nello stile nuoto pinnato, mentre per quanto riguarda le bipinne non vige alcuna restrizione.
Cruciale è il capitolo dedicato a ‘Costume e Muta’. Adeguandosi ai regolamenti internazionali e dopo le grandi polemiche dello scorso fine stagione, è chiarito una volta per tutte che, nelle gare in piscina, non saranno ammessi i cosiddetti costumi di nuova generazione. Decisione obbligata ma che creerà sicuramente difficoltà ai giudici, non sempre preparati a riconoscere i vari modelli, continuamente in evoluzione. La palla passa ora nuovamente alla CMAS!
Restando in tema di costumi, ecco la novità principale del Regolamento Nazionale Gare 2009: ‘Per le categorie promozionali e la prima categoria, in tutte le competizioni sul territorio nazionale con l’esclusione in caso di partecipazione ai Campionati Italiani Assoluti di Velocità, è consentito l’uso esclusivo dei costumi tradizionali non integrali, vietando pertanto l’uso dei costumi integrali‘. Questa previsione fa il paio con la seguente relativa alle monopinne: ‘Nella prima categoria è consentito l’uso esclusivo di monopinne tradizionali. L’appoggio del piede, all’interno dell’alloggiamento della scarpetta deve avvenire direttamente sulla pala e non devono esserci rialzi o presenza di inclinazioni tra la base di appoggio e la pala stessa. Oltre all’alloggiamento per i piedi (scarpetta) e la pala non devono essere presenti appendici, carenature, attrezzature o meccanismi che favoriscano il galleggiamento della stessa‘. Molto più semplicemente, niente costumoni e monopinne inclinate/rialzate per la prima categoria.
Le monopinne consentite (sopra) e quelle vietate (sotto) – Foto: N. Negrello
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Si tratta di una decisione del tutto condivisibile. Tuttavia apre una serie di problematiche che non sembrano essere state affrontate:
– Record: cambiando l’attrezzatura cosa ne sarà dei record di prima categoria? E’ presumibile infatti che primati stabiliti con costumoni e pinne di ultima generazione rimangano imbattuti per sempre con un regolamento che di fatto crea un nuovo stile. La soluzione più appropriata potrebbe essere quella di creare una nuova tabella per i record di prima categoria con mono piatte, un po’ come fatto quando si passò dalle pinne lunghe in vetroresina a quelle classiche in plastica. I vecchi record rimarrebbero, cosiccome la possibilità di migliorarli nel caso che un prima categoria partecipi ai campionati assoluti, con la facoltà quindi di utilizzare tutti i tipi di materiale.
– Assoluti: proprio i Campionati Italiani Assoluti sono un altro dei problemi connessi a questa nuova normativa. La scelta di permettere ai prima categoria, in caso di partecipazione, di utilizzare mono inclinate in questa competizione può, giustamente, lasciare perplessi se si considera che la norma è stata introdotta per proteggere la salute dei piccoli atleti. Tuttavia, considerati i tempi limite per l’accesso, tale situazione di fatto non dovrebbe verificarsi se non nel caso di massimo un paio di atleti l’anno. Diverso è se, a nostro avviso in maniera del tutto antisportiva, alcuni tecnici approfittassero delle wild card (tra l’altro aumentate a 4) per permettere ad atleti di prima categoria di fare il tempo agli Assoluti con materiali loro vietati nelle altre competizioni. Forse sarebbe stato opportuno un divieto di sfruttare le deroghe ai tempi limite in questa fattispecie.
– Staffette: stando al regolamento, se un atleta di prima categoria partecipa ad una staffetta di categoria superiore (sempre esclusi gli Assoluti), non può utilizzare costumoni e mono inclinate. Principio giustissimo’ ma chi controlla? Obiettivamente è impensabile credere che i giudici siano in grado di verificare che tra i 32 atleti di una ipotetica batteria di staffetta, non ci siano prima categoria, o meglio i loro tecnici, che fanno i furbi!
Elisa Mammi e Andrea Rampazzo, protagonisti dello stile pinne – Foto: N. Negrello
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Proseguendo alla ricerca delle modifiche regolamentari, particolare attenzione viene poi rivolta alle bipinne. Innanzitutto si sottolinea come per le categorie agonistiche sia permesso esclusivamente l’uso dell’elastico fermapinne, mentre per gli esordienti (vedi CN) sia concesso anche di utilizzare il nastro adesivo. Il problema principale per questo stile, però, riguarda il confronto con i regolamenti internazionali, dove non vigono soltanto limiti di forma e materiali: solo le pinne delle case che ‘ dietro pagamento di un obolo alla CMAS ‘ hanno ottenuto l’omologazione, sono infatti consentite. In Italia invece tale vincolo non è presente. Si crea quindi una pericolosa diversità regolamentare che, a parte per la questione record (possibilità di avere primati nazionali più bassi di quelli mondiali, paradosso già avvenuto nel 2007), rischia di creare problemi anche nelle convocazioni per le nazionali. Qualora infatti un atleta stabilisca un tempo limite con una pinna che non è consentita a livello internazionale, a norma di regolamento avrebbe comunque pieno diritto alla convocazione.
Sempre seguendo l’ordine degli argomenti così come trattati nel regolamento, non si notano modifiche sostanziali fino a pag. 14 dove, nella parte dedicata alle procedure di partenza, viene codificata la possibilità, esclusivamente nel settore master, di effettuare la stessa dall’acqua.
Sono poi state corrette alcune previsioni del capitolo 6 inerente i record, specie eliminando distanze non contemplate per certi stili (staffetta 4×200 pinne) ed aggiungendone altre (4×50 np/pinne, 800 np e 25 apnea per la prima categoria).
Una codifica importante, anche se arriva solo a sanare a livello regolamentare una situazione già esistente di fatto, è pure quella riguardante i record, omologabili solo in caso di cronometraggio automatico. In caso di malfunzionamento di detto sistema anche i primati rilevati con apparecchiature di cronometraggio semi-automatico saranno ritenuti validi.
La partenza di una prova di fondo master a Treviso – Foto: N. Negrello
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Completamente nuovo è poi il capitolo 7 dedicato all’omologazione degli impianti natatori, mutuato principalmente dai regolamenti della Federazione Italiana Nuoto. Bisogna poi vedere se tali norme saranno effettivamente ed integralmente rispettate, certo è che si spera di non assistere più a spettacoli indecorosi per uno sport come il nuoto pinnato, del genere di quelli visti ai Campionati italiani di Società di Firenze nel 2007 di cui parlammo qui.
Vi sono poi diversi argomenti, non tutti necessariamente legati al nuovo regolamento o alle sue modifiche, che è comunque opportuno analizzare in questa sede. Li trattiamo separatamente.
1) La Circolare Normativa 2009, in materia di Coppa Italia e Campionato Italiano Assoluto per società di Fondo, sancisce al punto 2.5.2 che ‘alla classifica dei Campionati Italiani di Staffetta, verrà assegnato per ogni squadra classificata il punteggio realmente conseguito secondo la tabella FIPSAS si società‘. Il Regolamento Nazionale Gare prevede invece al punto 4.14.4 b) che ‘per i punteggi da assegnare alle staffette, dovrà essere utilizzata la stessa tabella FIPSAS, ma con punteggio raddoppiato‘. Per una semplice deduzione logica, la ‘stessa tabella FIPSAS’ non può che essere quella riportata al punto a) riguardante però i punteggi individuali! Solo al punto e) si parla infatti di tabella FIPSAS di società.
C’è di più: sempre nella CN 2009, inizialmente si sostiene che ‘i tre migliori risultati di società, delle prove disputate, verranno considerati valevoli per il punteggio generale‘ salvo poi dire poche righe più sotto che ‘la somma delle due prove ritenute valide e della prova di staffetta determinerà un’unica classifica di società che assegnerà il titolo di CAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO DI SOCIETA’ DI FONDO‘. Due o tre prove di Coppa Italia saranno pertanto utili alla determinazione del titolo?
2) Sempre la Circolare Normativa 2009 elimina le staffette juniores ai Campionati Italiani di Categoria. Questa decisione è stata presumibilmente presa per evitare batterie mezze vuote come spesso accaduto negli ultimi tempi. Purtroppo però al punto 3.3.2 d) arriva una previsione a nostro avviso in controsenso con quanto appena sostenuto. ‘Nella staffetta senior è obbligatoria la presenza di almeno 1 concorrente della categoria senior‘: questa restrizione impedirà di fatto a tutte le squadre che non hanno atleti senior – ma che avevano tre o quattro junior ‘ di schierare una propria staffetta ai blocchi di partenza. Il risultato sarà perciò di ridurre il numero delle staffette, fatto del tutto illogico. Perché, volendo eliminare la staffetta juniores, non trasformare la senior in assoluta, permettendo di schierare quattro atleti di qualsivoglia categoria?
Doverosa anche la segnalazione di un nostro errore nel precedente articolo sulla Circolare Normativa. Per quanto riguarda la sola categoria Master, ai fini della classifica di Coppa Italia di Fondo concorrono tre prove del circuito più i risultati dei Campionati Italiani di Fondo e Mezzofondo, ma non più la staffetta.
Si ringraziano Silvia Bugnoli (Blu Atlantis AVIS Ravenna) e Marco Panzarini (Record Team Bologna) per la collaborazione alla stesura del presente articolo.
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