Monte Argentario, pescherecci fuorilegge
Nelle acque dell’Argentario, in prossimità di Punta di Talamone, la Guardia Costiera di Porto S. Stefano nelle notti dei giorni scorsi ha eseguito delle operazioni di tutela e protezione delle risorse ittiche ambientali, durante le quali sono stati sorpresi e multati per una cifra complessiva di 2.064 euro – con sequestro delle reti e dei divergenti – due motopescherecci dediti alla pesca a strascico in forza a Porto S.Stefano. Le imbarcazioni sono state sorprese alle due di notte, a 1,5 e a 2,75 miglia da Talamone, su fondali di 35 metri e 44 metri, quindi in aree non consentite a tale attività.
In questi giorni i prezzi applicati al dettaglio dei prodotti ittici sono in aumento per l’incremento stagionale della domanda dovuta alle festività, di conseguenza le risorse marine sono sottoposte ad un intenso prelievo, che purtroppo spesso sfociano in atti di pesca sconsiderata e bracconaggio. Sono giorni di intenso lavoro per le autorità preposte alla vigilanza, grande è l’impiego di uomini e mezzi della Guardia Costiera. Chiare le direttive della direzione Marittima di Livorno, che ha disposto l’intensificazione delle attività di vigilanza.
Il problema dello strascico sottocosta nelle acque del Parco della Maremma è un fenomeno di illegalità sempre più preoccupante: da ottobre ad oggi ci risultano non meno di 5 imbarcazioni della flotta di Monte Argentario (una trentina di pescherecci) sorprese a strascicare di fronte a Talamone su batimetriche comprese tra i 18 ed i 45 metri. Purtroppo, le sanzioni previste dall’ordinamento giuridico sono di entità tale da non costituire un vero deterrente rispetto a questa attività altamente distruttiva e per questo illecita, ma sicuramente redditizia per chi la pratica.
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