Maurizio Ramacciotti: addio alle gare… o forse arrivederci
Maurizio Ramacciotti, protagonista indiscusso dell’agonismo nazionale ed internazionale negli ultimi 25 anni, ha annunciato con una lettera pubblicata sul numero di novembre della rivista Pesca in Apnea, il ritiro dalle competizioni individuali mantenendo tuttavia una possibilità per le gare a coppie e a squadre.
In questa intervista abbiamo parlato non solo di ricordi ma anche di prospettive sia personali che del movimento agonistico italiano.
Alla fine dell’intervista, prima di riportare integralmente per gentile concessione della casa editrice La Cuba la lettera di commiato di Ramacciotti, pubblichiamo poche ma sentite righe che Leonardo Guida, barcaiolo storico del campione livornese, ci ha inviato per ringraziare l’uomo e l’atleta per gli oltre 10 anni trascorsi insieme.
Forse è solo una coincidenza ma Stefano Bellani e Maurizio Ramacciotti si ritirano nello stesso anno: vi eravate messi d’accordo prima?
Assolutamente no! È una domanda che si sono fatti in molti ma è stato solo un caso.
Avevo già deciso da tempo che quello croato sarebbe stato il mio ultimo mondiale, poi le cose sono andate come tutti sanno e così ho deciso di smettere.
26 anni di agonismo, 22 campionati assoluti di cui ben 19 consecutivi, quanto tempo ti ci è voluto per decidere di dire basta?
Nel 1998, prima di partire per il mondiale di Zara, avevo deciso che avrei smesso subito dopo. Già allora riuscire a conciliare gli impegni di lavoro con quelli agonistici, soprattutto quelli internazionali che richiedevano lunghissime preparazioni, era molto difficile.
Tutti i compagni di Nazionale possono raccontare che appena rientravamo a terra correvo a cercare una cabina telefonica per chiamare e più di recente mi attaccavo al cellulare appena salito sul gommone.
Poi però i risultati ottenuti mi hanno sempre spinto ad andare avanti, anche quelli negativi come il Mondiale in Portogallo perché non mi andava di ritirarmi in quel modo.
La mancata convocazione come titolare a Lussino ha, alla fine, reso tutto più facile.
Comunque non è un ritiro assoluto, continuerò a fare alcune gare come la Coppa delle Città di Lussino o il Campionato per Società.
Cosa ti ha detto Leonardo Guida, tuo barcaiolo storico, quando gli hai comunicato la decisione?
Per Leonardo è stata una vera tragedia.
Per noi ogni campionato era l’unica occasione per trascorrere una settimana insieme, io e lui da soli; comunque è stato già avvisato che se avremo bisogno di un barcaiolo nessuno potrà togliergli il posto.
In tutti questi anni hai ottenuto risultati importanti: qual è quello a cui tieni di più?
Sicuramente il terzo posto al Mondiale 2002 in Brasile, molto più del secondo posto nel 1998 in Croazia dove Carbonell non disputò la gara, il Portogallo si ritirò e la Francia, che allora era fortissima, non era presente.
Tengo molto anche al Mondiale in Venezuela nel 2008, malgrado il quarto posto lasci sempre un po’ di amarezza ma nella prima giornata di quel campionato, disputato quando non ero già più un ragazzino, mi rimane la grandissima soddisfazione di aver pescato per un’ora e mezza accanto a Carbonell, Kerejeta e Gospic e aver dimostrato di essere assolutamente alla loro altezza.
Tantissimi episodi e ricordi: scegline uno che ti sta particolarmente a cuore.
Il primo mondiale in Croazia. Fui convocato da Borra un po’ a sorpresa e questo mi aveva dato molta carica perché volevo dimostrare di meritare quella convocazione. Arrivo un podio e il titolo a squadre.
Hai avuto modo di confrontarti con i più forti pescatori subacquei di tutto il mondo: tra tutti chi sceglieresti come compagno per una ipotetica gara a coppie?
Senza alcun dubbio Renzo Mazzarri soprattutto per il profondo rapporto di amicizia personale che mi lega a quello che è stata ed è la leggenda della pesca in apnea mondiale; un rapporto di amicizia nato quando nelle prime gare gli facevo da barcaiolo.
Tra i miei coetanei sceglierei sicuramente Stefano Bellani con il quale capiterà di fare ancora qualche gara come la prossima Spearfishing Champions League, se e quando si disputerà.
Fuori dai confini italiani ho ammirato Pedro Carbonell, che ha segnato la mia epoca e dal quale ho cercato di imparare il più possibile.
Parliamo di Nazionale. Il vostro ritiro costringerà il Direttore Tecnico ad un drastico ricambio generazionale. Forse però capita in un momento in cui sembra esserci un buon gruppo su cui lavorare. Che ne pensi?
Tutti sanno che non ho condiviso la scelta di Milano per il Mondiale ma non no fatto polemiche allora e non intendo certo farle adesso.
In questi ultimi anni è venuto alla ribalta un buon gruppo di atleti giovani, tra i 25 e i 30 anni, che possono costituire una buona base su cui lavorare per il futuro: Orsi, Villani, Felice, Settimi, Lovicario e molti altri.
A questi atleti va data la possibilità di confrontarsi tra di loro ma anche con altri: questo è il vero tema.
Ai nostri tempi si facevano molte gare all’estero e questo ha permesso agli agonisti della mia generazione di imparare tanto e crescere in fretta; c’è da augurarsi che la Federazione metta questo gruppo in condizione di fare quanta più esperienza possibile, lavorando tanto in giro per il mondo.
In passato la rosa dei nomi era molto più ristretta e le scelte quasi obbligate, adesso ci sono molte più possibilità.
Le modalità di scelta di titolari e riserve nelle gare internazionali sono sempre state fonte di critiche e perplessità: secondo te quale potrebbe essere il sistema migliore?
Il discorso è molto articolato.
Personalmente sono per la meritocrazia ma il nostro è uno sport particolare, dove l’esperienza conta moltissimo.
Le gare fatte con il vecchio regolamento alla fine portavano a risultati più affidabili e nelle prime posizioni c’erano sempre gli atleti migliori su cui, quindi, si poteva fare affidamento per le competizioni internazionali.
Con la formula a nuoto limitarsi ai soli risultati del Campionato Italiano non bastano, basti vedere Adesso il solo campionato italiano non può bastare, perché la fortuna gioca un ruolo importante, basti vedere quanto ricambio ci sia ogni anno nelle prime posizioni.
Diventa quindi praticamente indispensabile valutare i nostri atleti in altre competizioni che non siano solo Mondiali ed Europei, appuntamenti a cui bisognerebbe arrivare con atleti già preparati ad affrontare appuntamenti così importanti.
Certo, la Spagna rimane ancora la nostra bestia nera e un punto di riferimento ma la Federazione nelle ultime occasioni ci ha messo in condizione di fare numerosi sopralluoghi sui campi di gara per arrivare preparati.
Per un periodo hai ricoperto il doppio ruolo di atleta e Commissario tecnico. Se, tra qualche anno, la Federazione dovesse proporti un ruolo tecnico, accetteresti?
Sinceramente non saprei; l’impegno che un ruolo tecnico comporta è sicuramente importante e quando ho fatto il CT ci ho messo l’anima.
Avere un ruolo attivo significa seguire gli atleti continuamente e siccome gli incarichi federali non sono remunerati diventa molto difficile riuscire a conciliarli con gli impegni di lavoro.
Comunque ho sempre avuto un ottimo rapporto con la Federazione per cui valuterei con grande attenzione una eventuale proposta tenendo conto innanzi tutto la possibilità di ricoprire l’incarico come questo merita.
Riceviamo da Leonardo Guida e, molto volentieri, pubblichiamo.
In età adolescenziale leggevo sull’unica rivista di settore dell’epoca le “gesta” di quello che sarebbe poi diventato il mio Maestro di pesca e fratello: sto parlando di Maurizio Ramacciotti.
Potrei raccontare aneddoti di tutti i generi dato che, per ben 10 anni, sono stato il Suo barcaiolo nei campionati italiani di pesca in apnea. Non lo faccio perché oggi il mio unico intento è quello di ringraziare Maurizio per quello che mi ha donato.
Credo che per gli amanti della pesca in apnea vivere a stretto contatto con il proprio beniamino sia la massima aspirazione; sotto questo aspetto posso ritenermi un fortunato. Grazie Maestro per avermi fatto crescere come uomo e come pescatore; grazie per i momenti gioviali che abbiamo passato insieme nel Grande Bleu; grazie per avermi spalancato le porte di un mondo sconosciuto ai più; grazie per avermi dato l’opportunità di conoscere persone meravigliose; grazie per avermi assecondato quando ho sbagliato in qualcosa; grazie per tutti i consigli che mi hai dato per la vita di tutti i giorni; grazie per l’amicizia che mi hai dato
Come Ti ho sempre detto per me sei un campione fuori e dentro l’acqua.
Fraternamente Leonardo
La lettera di Maurizio Ramacciotti – (per gentile concessione della Casa Editrice La Cuba, n.d.r.)
Cari amici
ritengo che sia arrivato per me il momento di lasciare il mondo dell’agonismo nazionale e internazionale.
Non nascondo che avrei voluto uscire con il mondiale in Croazia, facendo un ipotetico “giro di campo” per salutare tutti, ma il nuovo ct non “mi ha visto” in acqua da titolare, scelta che non ho condiviso (visto anche il modo in cui si sono svolte le selezioni), ma che ho accettato, da buon sportivo quale ritengo di essere.
Avrei potuto partecipare a questo mondiale come riserva, probabilmente dando un valido contributo alla squadra, vista la mia esperienza vincente nelle stesse acque del mondiale “98”, ma non è certamente per arroganza o per stizza che ho dovuto rinunciare, bensì per i miei impegni di lavoro concomitanti allo stesso periodo della manifestazione.
Altre volte ho trascurato la mia attività per lunghi periodi sia per visionare preventivamente i campi che per effettuare le gare ma l’ho sempre fatto perché, se materialmente ne subivo un danno, moralmente ne venivo compensato dato che partecipavo da protagonista alla competizione.
Lascio la nazionale quando ancora mi sento di essere competitivo, con un 4° posto individuale all’ultimo mondiale 2008 e lascio le competizioni nazionali con un 5° posto all’assoluto del 2009 che, per un niente, avrebbe potuto essere un ennesimo podio.
D’altra parte per me è sempre e solamente esistita un’unica gara: il Mondiale ed il Campionato Italiano è sempre stato, per me, la “carta” per parteciparvi senza che nessuno potesse obbiettare niente sulle mie convocazioni in nazionale.
Quindi, grazie all’opportunità che mi concede l’editore, scrivo queste righe per salutare tutti coloro che hanno condiviso la mia avventura agonistica e senza i quali non ci sarebbe stato un “Maurizio Ramacciotti” della pesca subacquea.
E’ con profonda riconoscenza che ringrazio:
– la Federazione, senza la quale il “Maurizio agonista” non sarebbe mai esistito ed è con grandissimo affetto che ringrazio Roberto Borra che ha avuto il coraggio di scommettere su di me e mi ha dato l’opportunità di poter scrivere, insieme a Lui, pagine importanti della storia del nostro sport. Ringrazio sentitamente anche il Presidente Azzali, che si è sempre adoperato per mettere noi componenti della squadra nazionale nelle condizioni di esprimerci al meglio, non facendoci mai mancare niente e assecondando tante nostre richieste, facendoci sentire orgogliosi ed onorati di vestire la “t-shirt azzurra”.
– i miei barcaioli, “amici veri”, che mi hanno voluto bene e la cui dedizione è sempre stata, per me, motivo e dovere nel dare in acqua il 101% fino all’ultimo istante di gara ed è con profondissimo orgoglio e tanto affetto che li voglio ricordare tutti in questa occasione:
* 1984 Camp. Ital. 2° cat. – Terrasini – 14 class. – Daniele Bacci
* 1984 Camp. Ital. 1 cat. – Villasimius – 21 class. – Stefano Ramacciotti
* 1988 Camp. Ital. 2° cat. – Pula – 23 class. – Marco Paggini
* 1989 Camp. Ital. 2° cat. – Otranto – 1 class. – Marco Betti
* 1989 Camp. Ital 1° cat. – S.M. Leuca – 3 class. – Marco Betti
* 1990 Camp. Ital 1° cat. – Marzamemi – 5 class. – Gabriele Del Bene
* 1991 Camp. Ital 1° cat. – Marsala – 3 class. – Marco Betti
* 1992 Camp. Ital 1° cat. – Cecina – 4 class. – Marco Betti
* 1993 Camp. Ital 1° cat. – Pula – 9 class. – Stefano Ramacciotti
* 1994 Camp. Ital 1° cat. – Arzachena – 11 class. – Marco Betti
* 1995 Camp. Ital 1° cat. – Trapani – 9 class. – Federico Romano
* 1996 Camp. Ital 1° cat. – Cagliari – 7 class. – Federico Romano
* 1997 Camp. Ital 1° cat. – S.M. Leuca – 8 class. – Federico Romano
* 1998 Camp. Ital 1° cat. – Porto Palo – 3 class. – Guido Castorina
* 1999 Camp. Ital 1° cat. – Trapani – 15 class. – Leonardo Guida
* 2000 Camp. Ital 1° cat. – T.S. Giovanni – 5 class. – Guido Castorina
* 2001 Camp. Ital 1° cat – Terrasini – 5 class – Leonardo Guida
* 2002 Camp. Ital 1° cat – Calasetta – 5 class – Paolo Mameli
* 2003 Camp. Ital 1° cat – Siracusa – 3 class – Leonardo Guida
* 2004 Camp. Ital 1° cat – Marsala – 5 class – Leonardo Guida
* 2005 Camp. Ital 1° cat – T.S.Giovanni – 3 class – Leonardo Guida
* 2006 Camp. Ital 1° cat – Bosa – 1 class – Leonardo Guida
* 2007 Camp. Ital 1° cat – Terrasini – 12 class – Leonardo Guida
* 2008 Semifinale nord – Civitavecchia – 7 class – Luca Lascialfari
* 2008 Camp. Ital 1° cat – Ugento – 13 class – Leonardo Guida
* 2009 Semifinale nord – Cecina – 7 class – Thomas Greco
* 2009 Camp. Ital 1° cat – Marsala – 5 class – Leonardo Guida
* 1998 Camp del Mondo – Zara – Croazia 2 class ind / 1 class sq Nicola Riolo
* 2000 Camp del Mondo – Traiti – Polinesia 4 class ind / 4 class sq Stefano Bellani
* 2002 Camp del Mondo – Cabo Frio – Brasile – 3 class ind / 2 class sq Giacomo Gravina
* 2004 Camp del Mondo – Iquique – Cile – 8 class ind / 2 class sq Davide Petrini
* 2006 Camp del Mondo – Sine – Portogallo 16 class ind / 4 class sq Ottavio Micalizzi
* 2008 Camp del Mondo – Isla Margarita Venezuela 4 class ind / 2 class sq Roberto Praiola
– ringrazio coloro che mi hanno sostenuto ed hanno gioito con me dei miei risultati dandomi la forza e la perseveranza nel sacrificarmi per mantenere viva la mia e la loro soddisfazione e un ringraziamento va anche a coloro che, invece, “hanno sofferto” per quegli stessi risultati perché è proprio dal loro comportamento che ho trovato lo stimolo per impegnarmi di più per non dare loro la possibilità di trovare una qualsiasi ragione delle loro idee.
Ringrazio in modo particolare:
– mio padre che mi ha trasmesso questa bellissima passione,
– mia madre che mi ha sempre sostenuto, non lasciando trapelare la sua ansia per uno sport comunque pericoloso,
– la mia società: il Ci.Ca.Sub. Garibaldi, dove ho imparato tutto da tutti,
– Renzo Mazzarri che mi ha fatto capire il senso delle parole: determinazione,forza mentale, rispetto, ma mai paura dell’avversario,
– tutte le centinaia di avversari con cui mi sono confrontato e che ho guardato e studiato e dai quali ho sempre cercato di imparare qualcosa per crescere come atleta e come persona; in particolare Guido Castorina che è sempre stato il primo avversario a gioire dei miei risultati e con la sua simpatia, esuberanza e intelligenza, ha reso indimenticabili tantissimi anni di gare e che mi ha insegnato il valore della parola “amicizia”.
– Stefano Bellani e Marco Paggini con i quali ho avuto la fortuna di condividere centinaia di ore di mare e che sono stai, per me, i miei punti di riferimento.
– Leonardo Guida, un “brother” al quale sono finalmente riuscito a regalare, dopo tanti anni di sacrifici, il titolo di “barcaiolo campione d’Italia”.
Concludo con il ringraziamento più importante che va a mia moglie Barbara che ho avuto la fortuna di incontrare, senza la quale tutti i miei risultati più importanti non ci sarebbero stati.
E’ stata fondamentale, mi ha sostenuto sempre, mi ha dato tranquillità e forza quando sono stato lontano da lei e da Tommaso e Francesca e mi ha spinto a continuare anche se ciò comportava molti sacrifici da parte loro. Le sarò sempre grato.
A questo punto termino con un sincero saluto a tutti.
Maurizio
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