Maggio: tempo di Ordinanze
Foto – Charlie Patriarca
|
La lunga stagione invernale è finita.
Negli ultimi mesi le uscite in mare hanno riservato ancora freddo e poche soddisfazioni: solamente gli appassionati più incalliti hanno continuato ad immergersi con regolarità, mentre i meno assidui (o caparbi, a seconda dei punti di vista) si sono dedicati ad altro, magari alla manutenzione o alla modifica delle attrezzature, in attesa di tempi migliori.
Con la bella stagione ormai alle porte, però, il numero di pescasub che si accingono a tornare in attività aumenta sensibilmente, così come migliorano qualità e consistenza dei carnieri. Ma occorre prestare attenzione.
Da Maggio a Settembre, le norme di legge che regolamentano la nostra disciplina si arricchiscono di una fitta rete di disposizioni locali, dettate da ogni Capitaneria di Porto in un atto ben preciso: l’Ordinanza Balneare.
I pescatori subacquei, infatti, non sono gli unici a tornare in massa a frequentare le acque dei litorali: con i primi caldi e le prime belle giornate di sole, anche bagnanti e diportisti prendono d’assalto la costa e per questo motivo le autorità marittime dettano regole precise riguardanti l’uso delle spiagge e degli specchi acquei antistanti i territori della loro giurisdizione, per garantire un’ordinata e sicura fruizione del mare da parte di tutti.
Se molto spesso le Ordinanze Balneari si limitano a richiamare le norme di legge valide sempre e su tutto il territorio nazionale, altre volte contengono importanti precisazioni che posso limitare o ampliare le possibilità di esercizio del nostro sport preferito.
Ad esempio, l’Ordinanza 41/2000 della Capitaneria di Porto di Siracusa vieta, tra l’altro, la pesca subacquea nella Rada di S. Panagia e nella fascia dei primi 300 metri di costa antistanti l’Oasi Faunistica di Vendicari, compresa l’area di preriserva; l’Ordinanza 129/99 di Taranto, invece, prevede il divieto esercitare la pesca subacquea nel “raggio di un miglio dal centro dell’imboccatura del porto, fra l’isola di S. Paolo e Capo S. Vito”; ancora, l’Ordinanza n° 14/2000 di Termoli prevede il divieto di “esercizio della pesca [subacquea]nelle zone di mare interessate dalla presenza di barriere frangiflutti e per una ampiezza di mt. 30 da esse”, divieto esteso a tutto l’anno dalla stessa Ordinanza.
Al di là della disciplina specifica per la pesca in apnea, le Ordinanze Balneari dettano regole che riguardano bagnanti e diportisti e che quindi toccano da vicino anche i subacquei, pescatori e non: norme che individuano aree in cui vige il divieto di balneazione, tratti di mare in cui è vietata la navigazione, zone costiere caratterizzate da pericolo di frana in cui può essere vietato addirittura il passaggio e così via.
In fondo, lo strumento dell’Ordinanza fa dell’elasticità il suo punto di forza: ogni autorità locale sfrutta la profonda conoscenza del territorio di propria giurisdizione per regolare la fruizione di coste e specchi acquei in modo ottimale.
A questo punto vi starete chiedendo dove si possa prendere visione dell’Ordinanza Balneare di vostro interesse.
In prima battuta, potete verificarne la disponibilità online nella rubrica Ordinanze Balneari, presente nella sezione Normativa. Altrimenti, sappiate che le ordinanze balneari sono pubblicate nell’albo degli uffici locali delle Capitanerie di Porto e in tutti gli stabilimenti balneari dei concessionari.
Per quanto riguarda le infrazioni, è bene ricordare che la violazione di norme dell’ordinanza riguardanti l’esercizio della pesca subacquea è punita con la “solita” sanzione amministrativa pecuniaria da 516,00 a 3098,00 Euro……Occhio alla penna!
Forse ti interessa anche...
Category: Editoriali