Licenza Pesca in Mare a Pagamento: la LEGA la Ripropone con un Emendamento
Che la partita sulla Licenza di Pesca in Mare a pagamento non potesse dirsi chiusa con lo stralcio dal testo della manovra di bilancio 2019 era chiaro a tutti, così come era prevedibile che, tra le migliaia di emendamenti alla finanziaria, qualcuno avrebbe cercato di farla rientrare dalla finestra.
Stavolta la proposta (uno dei 3.700 emendamenti presentati sugli argomenti più disparati) arriva dalle file della Lega, e non c’è nemmeno un piccolo sforzo di revisione: la formulazione è esattamente identica a quella che era stata stralciata tre settimane fa. Si torna quindi a ri-proporre l’introduzione di una tassa sulla pesca sportiva in mare, confermando l’intenzione di esigere un tributo da 10 a 100 euro, rapportato alle tecnica di pesca praticata e alla dimensione dell’eventuale mezzo nautico usato.
Identica anche la sanzione di 51 euro per chi venisse sorpreso a pescare senza l’autorizzazione, così come anche la distribuzione del gettito, destinato per il 20% all’attività di controllo della Guardia Costiera e, per il restante 80% (in parti uguali), all’attività di ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pesca marittima, da una parte, e per interventi a salvaguardia della risorsa ittica e per la promozione della pesca sportiva, dall’altra.
Ora vedremo se questo emendamento supererà la battaglia parlamentare, e se le prevedibili proteste delle associazioni di categoria sortiranno un qualche effetto. Certo è che quelle, pur vibrate, di alcune settiamane fa, non sembrano aver fatto nè caldo nè freddo a chi non ha avuto nessuna remora riproporre il testo esattamente come era.
Chissà se una proposta così impopolare presso il popolo dei ricreativi, che pure aveva guardato con simpatia all’on. Matteo Salvini presentatosi questa estate, sui social, nei panni di cannista dilettante dalla barca, li farà rumoreggiare a dovere tanto da spingere il leader leghista a convincere i suoi a ritirare l’emendamento. In fondo non è un bel biglietto da visita, nè manifestazione di coerenza, per chi da mesi parla di voler ridurre le tasse…tentare non nuoce, SCRIVIAMOGLI DIRETTAMENTE, magari 1000 o 10000 messaggi sulla pagina Facebook del Ministro potrebbero essere più efficaci e più rapidi delle solite petizioni o delle trattative nelle oscure stanze del potere.
AGGIORNAMENTO 22 NOVEMBRE
Pubblichiamo il testo integrale dell’emendamento 49.067 proposto dalla Lega e relativo elenco dei firmatari, che potete visionare anche direttamente sul sito della Camera dei Deputati, cliccando qui.
Dopo l’articolo 49, aggiungere il seguente:
Art. 49-bis.
(Contributo per l’effettuazione di pesca sportiva)
1. Dopo l’articolo 6 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, è inserito il seguente:
«Art. 6-bis.
(Disciplina della pesca sportiva e ricreativa)
1. La pesca non professionale per fini sportivi e ricreativi a mare è subordinata ad una comunicazione obbligatoria al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e al pagamento di un contributo annuale compreso tra un minimo di 10 euro ed un massimo di 100 euro commisurato alta tipologia della pesca sportiva praticata ed alla tipologia della imbarcazione utilizzata.
2. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti termini, condizioni, modalità ed esenzioni per l’attuazione del presente articolo.
3. L’esercizio dell’attività di pesca sportiva e ricreativa in mare in caso di mancato rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo è punito con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 1168 del codice della navigazione approvato con regio decreto 30 marzo 1942, n. 327.
4. I proventi derivanti dal pagamento del contributo di cui al comma 2 sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati per l’ottanta per cento ad apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo. Il restante venti per cento è versato al fondo da ripartire per le esigenze di funzionamento del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera. Le risorse di cui al primo periodo sono destinate ad attività di ricerca scientifica sullo stato degli habitat marini e sul monitoraggio dello stato della risorsa ittica e della sua salvaguardia, nonché alle attività di promozione di pesca sportiva e ricreativa marittima.
5. Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, con decreto del Ministro è istituito, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, il “Tavolo Blu” della pesca sportiva nelle acque marittime, con compiti consultivi in ordine alla legislazione in materia di pesca sportivo-ricreativa in mare e di valorizzazione e sviluppo della pesca sportiva sostenibile e del turismo pescasportivo nelle acque marittime, nonché in ordine alla destinazione delle risorse, di cui al primo periodo del comma 4. Con il medesimo decreto sono stabiliti i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse di cui al primo periodo del comma 4, nonché la composizione del “Tavolo Blu”».
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