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L’Europa vuole limitare la pesca alla spigola nel Nord Atlantico

| 10 Novembre 2014 | 0 Comments

Il 28 ottobre la Commissione Europea ha licenziato una proposta di legge in materia di pesca (testo in francesetesto in inglese) che mira, tra le altre cose, a limitare pesantemente la pesca alla spigola lungo le coste del Nord Atlantico europeo. Il provvedimento riguarda tanto la pesca professionale quanto quella sportivo/ricreativa e ha già creato numerose polemiche soprattutto tra i pescatori transalpini, indubbiamente i più colpiti da un simile giro di vite.

Potrebbe sembrare una notizia di scarso interesse per il pescatore mediterraneo, se non fosse che la commissione europea può deliberare in ogni momento provvedimenti che ci possono interessare direttamente e vale quindi la pena conoscere alcune preoccupanti valutazioni sulla base delle quali si avanza un programma di tutela di uno stock ittico. Secondo le stime scientifiche, attualmente, il prelievo del moronide è quattro volte superiore a quanto la risorsa possa effettivamente sopportare; bisognerebbe quindi agire per ridurlo di circa l’80%. Ma non è la quota di riduzione ad apparire assurda, quanto più le misure proposte per raggiungere l’obiettivo.

foto (7)Per iniziare si individuano quali cause principali di questo continuo sovrasfruttamento, le reti pelagiche e la pesca sportiva, accreditata da sola di circa il 30% del prelievo totale. Inteso che questo dato stona pesantemente con quelli riguardanti la pressione totale della pesca dillettantistica in rapporto a quella professionale, non si può fare a meno di notare come invece non si prendano minimamente in considerazione le reti da circuizione con cui la piccola pesca costiera incide in modo ingente su un pesce notoriamente frequentatore dei bassi fondali.

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L’articolo 12 e le limitazioni alla pesca dilettantistica

La proposta europea vorrebbe fissare, per i dilettanti, la limitazione ad un solo esemplare al giorno (articolo 12), il chè equivale a decretare la morte tanto della pesca di superficie quanto di quella in apnea, nonchè del loro indotto. Per adesso le federazioni che riuniscono i vari universi della pesca sportivo/ricreativa promettono battaglia e partono le petizioni sui social network, staremo a vedere con quali risultati nella speranza di non vederci calata sulla testa qualche simile astrusità anche in mediterraneo. Nel frattempo si rincorrono da qualche settimana le voci di una nuova moratoria quinquennale in acque francesi che, dopo quella istituita ad inizio anno per la corvina, avrebbe per oggetto la tutela del dentice.

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