Lettera aperta di Giancarlo Bellingrath
Riceviamo in redazione questa lettera di Giancarlo Bellingrath con preghiera di pubblicazione.Questa analisi del campione partenopeo ci pare meritevole di attenzione da parte dei nostri utenti che,a loro discrezione, potranno approfondire gli argomenti direttamente con l’atleta nell’apposito forum di apnea della nostra E-ZINE.
Scrivo questa lettera con la speranza che possa essere pubblicata da parte della redazione di Apnea Magazine.
Sono abbastanza le cose che intendo dire, toccando vari punti, ma con il solo fine di dare il mio contributo per una nuova organizzazione dell’apnea ed un grande rilancio di questo sport.
Si perché non so se è chiaro a tutti ma lo sport dell’apnea in Italia va riformato e rilanciato, dalla didattica all’agonismo. Qualcuno finge di non accorgersi o non vuole ammetterlo ma stiamo vivendo una crisi dell’apnea, è così!
Io credo fermamente che in una crisi si debba rimettere di nuovo tutto e tutti in discussione e cercare una strategia che possa non solo risolverla ma riportare il nostro sport a livelli ancora più alti dei maggiori toccati sinora.
Ma andiamo con ordine.
Quest’anno abbiamo assistito alla chiusura del forum di AM. E’ grave! La chiusura è stata dettata dalle continue accuse che arrivavano ai moderatori o che si scambiavano gli stessi iscritti. Un forum non è assolutamente dannoso ma può creare un danno la persona che scrive.
Fortunatamente è stato riaperto successivamente. Quanto successo dovrebbe portarci a pensare quanto sia utile il forum e quanto sia immane lo sforzo di quelli che lavorano per esso.
Attraverso il forum gli apneisti italiani hanno scoperto tante cose:
Hanno a loro disposizione il Prof. Malpieri, un ‘U’omo prima che un dottore, che gratuitamente mette a disposizione di tutti noi il suo sapere. Non lo conosco personalmente ma apprezzo profondamente il suo operato e soprattutto ciò che è ed anche se non fosse Professore sarebbe un grande lo stesso!
Attraverso il forum il neofita inizia a capire cosa fa bene e cosa fa male all’apnea. Scopre che non si va a mare da soli e conosce altre persone con le quali andare a pescare.
Attraverso il forum persone apparentemente ‘antipatiche’ come il signor Ciavarella riescono a porre sotto gli occhi di tutti le realtà dell’apnea ma lo fanno a fin di bene, il problema è che non tutti vogliono capirlo.
Attraverso il forum anche le persone sconosciute alle ‘grandi imprese’, possono dire la loro. Si perché fino a qualche anno fa, quando questo meraviglioso modo di comunicare non c’era, solo pochi privilegiati riuscivano a dire la loro.
Un ringraziamento particolare va quindi alle persone che ho citato e a chi permette ciò, ai moderatori ed ai gestori di questa grande famiglia virtuale. Ed a tutti quelli che scrivono. Perché il fine di un forum è quello di raccogliere e non di dividere. E’ così importante il loro operato che davvero non ha prezzo!
Da sempre i praticanti apneisti si sono ispirati agli esempi. Anni fa questi esempi erano i campioni. Oggi invece sono gli istruttori. Questi ultimi hanno una grande responsabilità sulle loro spalle, che sia chiaro a tutti! Oggi quello che insegnano gli istruttori è verità per gli allievi.
Tutti parlano di ‘sicurezza’, gli istruttori devono insegnarla. Ma ho da dire qualcosa al riguardo.
Io non credo che siano i numeri a dimostrare la grandezza di una didattica, ma la qualità. A livello federale non si diventa istruttore prima di aver fatto i dovuti passaggi intermedi. Un ragazzo che ha iniziato a fare apnea 4 mesi fa, per esempio, non potrà accedere al corso istruttore. L’istruttore è colui che deve avere esperienza che deve riconoscere le doti di un allievo e valorizzarle, che deve capire ed insegnare a capire i pericoli e che deve sapere inserire nella mentalità degli allievi la sicurezza prima di tutto. Perciò se c’è una didattica che permette ciò, che si riguardasse, tornando sui passi propri.
La figura dell’istruttore deve essere forte in un gruppo, durante la mia ‘carriera’ apneistica ho capito la grande responsabilità che ricopre un istruttore. Dell’esperienza che deve avere per ricoprire al meglio il suo ruolo. Deve far capire ai ragazzi che l’apnea è tanto bella ma può diventare altrettanto pericolosa se fatta diversamente da come insegnato.
Non concepisco ultimamente questa ‘moda’ di portare gli allievi a scendere con la slitta. Uno strumento che senza dubbio fa provare grosse emozioni, ma almeno che siano brevettati ed esperti’ Un corso di apnea deve ‘arricchire’ l’allievo e non l’istruttore’..
Io credo che l’istruttore deve essere in grado di tramandare anche la ‘mentalità’ sportiva in un ragazzo. Perdonate la mia ripetitività ma dovremmo tutti riconoscere che l’istruttore si colloca fra la scuola e la famiglia, è lui l’educatore allo sport e soprattutto alla sicurezza, è lui il riferimento per gli allievi.
L’agonismo in Italia è gestito dalla FIPSAS. Come tutti sappiamo.
Già in una mia intervista pubblicata sull’ultimo numero di una nota rivista di settore ho parlato di sicurezza e spettacolarità. Il confronto simultaneo fra gli atleti, fatto in sicurezza, farebbe aumentare in maniera esponenziale il numero di praticanti di questo sport. Quindi?
Quindi ci sarebbero più ragazzi che si avvicinano all’apnea creando così un vivaio, più brevettati, più attrezzature vendute, più tessere federali, più iscritti ai siti di apnea, più premi nelle gare da parte degli sponsor, più pubblico alle gare e quindi più giornalisti che scrivono del nostro sport. Non è così che si diffonde uno sport? Non farebbe comodo a tutti?
Sono convinto che mai come in questo momento l’apnea abbia bisogno dello sforzo di tutti, o meglio ancora, del contributo di tutti noi.
Molto spesso ci si espone solo quando si è sicuri di raccogliere applausi o meriti, io credo che bisogna esporsi sempre se si ha qualcosa da dire che si ritiene davvero giusta. Invito quindi tutti i grandi nomi dell’apnea e della pesca in apnea ad essere più presenti, anche sui forum. Lo stesso vale per gli istruttori ed anche per i dirigenti di associazioni e di quelli Federali. E’ così che si cresce e si diffonde questo sport nel nome della sicurezza. Faccio un esempio: Se un pescatore neofita legge un post di un tizio che gli dice che la vita vale più di un fucile e una cernia, non gli dà poi tanta importanza quanta invece ne dovrebbe. Ma se a scrivere quel post è uno dei più grandi pescatori (e noi siamo così fortunati da averne tanti in Italia), allora quel consiglio non passerà inosservato.
Ci sono persone che sono più brave ad insegnare che ad essere atleti o il contrario, ci sono altri che sono bravi a scrivere, altri bravi ad organizzare eventi. Tutti possiamo dare il nostro contributo all’apnea e ad organizzare uno sport più bello che mai.
Un caro saluto a tutti gli appassionati.
Giancarlo Bellingrath
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