Leonardo Sampogna: Leostory
La mia prima Corvina 1 kg
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Sono nato a Maratea l’8 gennaio del ’67 e cresciuto a Sapri vivendo un intenso rapporto con il mare. Non ricordo con precisione il momento in cui ho imparato a nuotare, né tantomeno a quando risale il primo impiego di maschera, tubo e pinne. Posso dirvi che grazie alla presenza di un fratello maggiore appassionato di subacquea ho avuto la fortuna di conoscere fin dagli inizi le attrezzature all’avanguardia.
Ho sempre frequentato l’elemento liquido, provando maggiore attrazione per quello che è presente sotto la sua superficie. Verso i 12 anni la mia prima cattura, effettuata a mani nude, un polpo di 500 gr., fece crescere in me la voglia già stuzzicata dall’attività del fratellone Sergio. Dopo le primissime esperienze fatte con le fiocine a mano e gli archi costruiti con stecche di ombrellone, con il mio vicino, quasi coetaneo, andavamo a sguazzare in pochi cm d’acqua con un arbaletino sottratto di nascosto a suo fratello. Non vi dico che fatica immane per caricarlo.
Di pari passo cresceva anche un’altra curiosità. Capire come funzionava il fucile ad aria compressa di Sergio, un GRINTA 60. Così, sempre di nascosto, libretto alla mano, lo scaricavo per smontarlo in ogni suo componente, cambiandogli anche l’olio, per poi rimontarlo e renderlo di nuovo efficiente dandogli circa la stessa precarica che avevo testato, a mano, prima di iniziare le “OPERAZIONI SEGRETE”.
18 anni, la mia prima cernia 3 kg
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Da quei giorni di fucili ne sono passati veramente tanti sotto i miei ferri, come ne è passata di acqua sotto le pinne. Ma quello che era veramente emozionante era crescere in mare insieme ai miei amici.
La svolta arrivò intorno al 14° anno di età, quando acquistai il mio primo fucile personale, un Medisten Competizione della famigerata serie firmata dal mitico Massimo Scarpati, che all’epoca costituiva il top delle attrezzature specifiche, come la muta, la borsa ecc.. Il suo impiego coincise con le prime catture degne di nota.
Ripensando a quei tempi, penso proprio che il Medisten sia il “Kalashnikov” dei pescatori subacquei; un’arma compatta, versatile, potente, efficiente e di facile impiego, che penso porti sulla coscienza il maggior numero di prede arpionate da un fucile sub, in una parola INTRAMONTABILE!Non sono mai stato un campione, e non ho mai preso parte ha competizioni, ma in mare ho vissuto delle belle avventure.
Le vicissitudini della vita verso i 20 anni mi portarono a vivere lontano da mare, ma la disponibilità di fondi mi ha permesso almeno di poter sperimentare nuove attrezzature, permettendomi così di poter acquistare il mio primo arbalete, un 90 con il quale catturai la mia più bella spigola, le cui foto, mostrate ai colleghi della Squadra di Polizia Giudiziaria a cui ero, da poco, stato assegnato, mi valsero il nome di battaglia “FISHER”.
Ottobre 1994, Il mio primo dentice 2 kg
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La città dove vivo adesso non è certo una culla di campioni di Pescasub, ma devo dire che forse la mia presenza a fatto avvicinare alla nostra arte alcuni miei vicini di casa, con i quali ho iniziato ad effettuare scorribande nella vicina Croazia. Certo non è possibile percorrere spesso i 200 e passa km che ci separano da quelle località, però è meglio che niente e vedo che sono riuscito a far appassionare persone che neanche sapevano esistesse la pesca subacquea.
Spero di riuscire ad arrivare ad uno standard accettabile di frequentazione di quei mari, da ottenere almeno un minimo di sfogo per la mia passione ed una fonte di alimentazione per i miei racconti di mare. Devo ringraziare Giorgio che mi ha dato la possibilità di interagire, tramite il forum e gli articoli, con tanti appassionati vicini e lontani ai quali mando un caloroso abbraccio.
Leonardo Sampogna
detto FISHER
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