Le dimissioni di Marco Bardi
La notizia circolava già da qualche giorno nell’ambiente federale ma ora è ufficiale.
Con un comunicato Marco Bardi ha ufficializzato le sue dimissioni da ogni incarico federale, spiegando anche quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione.
Ricordiamo che la nomina di Bardi alla Direzione tecnica della Nazionale di pesca in apnea, era avvenuta alla vigilia del Campionato Assoluto 2007, ed era stata accolta con grande entusiasmo da atleti e appassionati, che vedevano finalmente un atleta con un invidiabile curriculum sportivo occupare un ruolo di grande responsabilità.
In attesa di conoscere le decisioni che il Presidente del Settore Attività Subacquee, Alberto Azzali, prenderà riguardo la sostituzione del Commissario Tecnico e Direttore Sportivo, riportiamo di seguito il testo completo del comunicato di Marco Bardi.
Il testo del comunicato
Il 20 Aprile 2009 dopo una lunga e difficile riflessione ho deciso di abbandonare ogni incarico Federale.
Mi sembra doveroso spiegare le motivazioni della mia scelta, onde evitare le solite valutazioni distorte e spesso strumentali.
La prima motivazione è senz’altro legata al conflitto di interessi in quanto ricopro una posizione troppo importante all’interno di una delle aziende più forti di questo settore. Con l’avvento del marchio Sporasub la Omer ha consolidato la sua posizione ed io che sono il Team Manager di due produttori, ho serie difficoltà a rimanere credibile in un ruolo dirigenziale nell’ambito della Federazione. E’ vero che è meglio avere un Marco Bardi in conflitto di interessi che non averlo, ma ci sono già state strumentalizzazioni, figuriamoci quante ne dovrebbero arrivare!!! Sono sempre stato molto onesto con me stesso e con gli altri quindi ho la coscienza davvero pulita e non ho paura di affrontare le conseguenze, ma credo che non basti il mio pensiero, devo tenere conto anche delle necessità di un intero settore e di una Federazione.
La seconda motivazione è legata ai numerosi impegni che mi caratterizzano, i quali non mi lasciano più nemmeno il tempo di andare a fare una pescata. Pertanto occuparmi anche degli impegni Federali mi avrebbe condannato ad una pesante sorta di fardello e sinceramente non posso più andare avanti in questo modo. Ovviamente devo tagliare qualcosa e non posso escludere il lavoro che mi permette di mantenere la famiglia. Gioco forza sono costretto ad abbandonare quello che fino ad oggi è stato un impegno realizzato solo per pura passione. Ecco perché ho scelto di lasciare gli incarichi Federali che oltre tutto non mi hanno fornito mai vantaggi economici ne personali di alcune genere.
La terza motivazione è legata direttamente alle prime due. Proprio per i primi due motivi, ho capito che la stessa Federazione doveva prendere delle decisioni che salvaguardassero il settore. Non potendo intervenire come avrei voluto, non avrei mai potuto realizzare i progetti iniziati due anni fa. Sono fermamente convinto che per raggiungere dei traguardi occorre credere nei progetti e andare fino in fondo anche se i risultati arrivano dopo del tempo. Quindi mi sono sentito disarmato, ma non per colpa di qualcuno sia chiaro. Non ho più visto l’opportunità di portare a termine i progetti e pertanto ho preso la decisione che stavo rimandando da tempo.
In conclusione sono consapevole di avere svolto un buon lavoro sia come direttore sportivo che come direttore tecnico, che questi due anni hanno visto un miglioramento generale, mi accorgevo di volta in volta che la stragrande maggioranza di atleti confidava in me e nella mia presenza. Tutto questo mi gratificava e mi dava la forza di continuare, ma purtroppo certe volte si ha il dovere di prendere delle decisioni. Ad ogni modo rimango legato all’intero settore e continuerò a fare il possibile, probabilmente in altri modi.
MARCO BARDI
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