L’agonismo che vorrei: Nicola Strambelli
Credo che non sia solo rimettendo mano ai regolamenti federali che si riuscirà a risollevare le sorti del nostro sport. Il discorso credo sia più ampio e riguardi anche il fatto che bisogna dare al pescatore in apnea un’immagine diversa da quella che negli ultimi anni si sta disegnando, e restituirgli quella che aveva agli albori del nostro Sport e che riusciva ad affascinare il pubblico. Certo oggi non c’è più quel senso di mistero e avventura che accompagnava le imprese dei primi pescasub, ma oggi che si parla tanto di ritorno alla natura, di scappare dallo smog e dalla frenesia delle grandi città, quale sport migliore esiste se non il nostro? Quando rientrando da una battuta di pesca mi godo un tramonto sul mio gommone, quando ascolto me stesso mentre mi ventilo in superficie, quando perdo la gravità durante un’ immersione, quando mi rilasso al sole fra un tuffo e l’altro, quando osservo la natura dall’interno, quando con amici mangio un pesce appena catturato, io mi ritengo un privilegiato. Come può tutto questo non affascinare l’opinione pubblica?
Fatta questa premessa, riguardo all’agonismo partendo dalle selettive, la FAN va bene per fare in modo che almeno all’inizio i costi non scoraggino chi magari ha anche tanto talento ma poche risorse. Permetterei agli atleti di prima e seconda di parteciparvi come fuori classifica, gioverebbe sia agli atleti già qualificati che a quelli che stanno cercando il salto di categoria. Inoltre ci sarebbe più partecipazione perché a chi fra chi si avvicina al nostro sport non piacerebbe competere e imparare da uno come Riolo o Praiola?
Forse sarebbe addirittura meglio organizzare un circuito più specifico perché poi nelle selettive si crea il problema dell’interferenza tra i qualificati e i non qualificati, allora ad esempio un circuito nazionale fuori categoria potrebbe risolvere il problema e dare più possibilità a tutti. Un trofeo importante o qualcosa del genere. Suggerirei inoltre agli organizzatori di estrarre a sorte quello che gli sponsor mettono a disposizione in modo che nessuno abbandoni le gare prima delle premiazioni perché non ha fatto un gran risultato e non riceverà nessun premio.
Passando invece ai due campionati è ovvio che la FAN non va bene. Manterrei gli spostamenti liberi e porterei la preparazione a 10 giorni. In questo modo si permetterebbe a tutti gli atleti, anche quelli non di casa, di avere un tempo sufficiente per interpretare bene il fondale e poter esprimere il proprio potenziale. Reintrodurrei la possibilità di catturare almeno una cernia a giornata. Inoltre cercherei tramite il web e la tv nazionale di promuovere questi eventi sportivi. In ogni caso ci sono alcune persone competenti che lavorano per risolvere queste necessità, che noi atleti spesso non consideriamo, come la situazione di politica ambientalista, la sicurezza degli atleti, le difficoltà organizzative, le difficoltà economiche, e sono molto fiducioso che sapranno trovare le soluzioni migliori.
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Category: Pesca in Apnea