La Guardia Costiera infligge un duro colpo al commercio ittico illegale
comunicato – Portata alla luce dai Militari della Guardia Costiera, provenienti dalle Capitanerie di Livorno, Porto Santo Stefano, Viareggio, Marina di Carrara una ingegnosa frode in commercio di prodotti ittici (prodotto venduto per un altro) nonché un grave caso di commercio di pescato non più vendibile perché scaduto.
Nella lunga attività investigativa necessaria per la complessa ed articolata operazione di Polizia Giudiziaria ‘ che ha interessato le Province di Grosseto, Siena e Lucca, con il coinvolgimento delle rispettive Procure della Repubblica – sono stati impegnati anche gli uomini del N.S.I. (Nucleo Speciale Intervento) del Comando Generale della Guardia Costiera.
Partendo da una verifica di routine eseguita presso due supermercati di Orbetello, attraverso l’esame di documentazione amministrativa e di controlli incrociati si è riusciti a ricostruire il percorso del prodotto ittico. In prima battuta si è giunti a due supermercati di Castiglione della Pescaia, dove sono stati trovati e sequestrati 717 kg di ‘polpetti dell’indo pacifico’, decongelati e pronti per la vendita con la denominazione commerciale ‘moscardino’.
Risalendo nella filiera, si è giunti ad un grosso stabilimento import – export (con annessi locali per deposito, confezionamento ed etichettatura del pescato) di Viareggio (LU), dove, oltre ad ulteriori 117 kg del prodotto ittico in questione, sono stati reperiti un’ etichettatrice manomessa -usata per realizzare codici contraffati – nonché rotoli di etichette false pronte per l’utilizzo.
In pratica i prodotti ittici venivano regolarmente acquistati dalla ditta viareggina con la loro effettiva denominazione per essere successivamente confezionati, etichettati e fatturati su documenti di trasporto in uscita con nuove denominazioni più appetibili sul mercato e convenienti dal punto di vista commerciale.
Oltre ai ‘polpetti dell’indio’ sono stati rinvenuti dagli uomini della Guardia costiera ulteriori 600 kg di pescato surgelato di altro genere, anch’essi contraffatti, e 40.000 cassette per il confezionamento del prodotto già pronto per la spedizione in tutta la Penisola, per essere poi venduto decongelato agli ignari clienti – una volta giunto sui banchi di pescherie e centri commerciali – come prodotto di alta qualità.
Inoltre, da una più attenta ispezione nei locali della ditta di Viareggio effettuata in collaborazione con i veterinari dell’ASL, sono emerse gravi irregolarità dal punto di vista igienico – sanitario, con il rinvenimento di più di 8 tonnellate di pescato di cui 3.847 kg. scaduti e 4.486 kg con il termine minimo di conservazione anche esso scaduto.
Apnea Magazine fa i migliori complimenti alla Guardia Costiera per la sua incessante opera di contrasto dell’illegalità, vero flagello di tutti i Mari
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