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Interviste ai protagonisti di Marsala – V° parte


Daniele Petrollini con il carniere della prima giornata – Foto: Salvo Rubera

Daniele Petrollini – ASD Apnea Magazine – Team Sporasub – XV° classificato

– La mia gara si è decisa in tre momenti salienti, due dei quali occorsi nella prima giornata ed uno nella seconda: una planata sopra un catino nell’alga alla fine della quale ho scorto un tordo di circa un chilo che cercava di dileguarsi, e che ho catturato con un inseguimento mozzafiato; un aspetto in un altro catino, nel quale mi sono visto spuntare dall’alga un altro tordo di circa 600g e infine, nella seconda giornata, il testone di un sarago che si è materializzato dopo un lungo aspetto sull’uscio di un taglio non ispezionabile, che non mi sono di certo fatto sfuggire.
Quando in una gara i momenti salienti si possono identificare con i tre pesci visti e presi, si potrebbe quasi dire che è andata bene!
Ironia a parte, la mia gara è stata condizionata da un mio grave errore di valutazione e da alcune circostanze che mi hanno fatto fare una scelta sbagliata nella seconda giornata di gara.
Nella prima frazione, non avendo trovato nulla in preparazione, ho seguito gli atleti locali. Pescando in mezzo al mucchio ho catturato due belle prede, purtroppo, di una sola specie, ed anche un terzo pesce scartato per soli cinque grammi, bottino che mi ha consentito di piazzarmi al nono posto di giornata.

Nel secondo campo di gara, avendo visto più pesce in preparazione e ritenendo che per fare bene occorresserò più pesci rispetto alla prima giornata, ho deciso di osservare la situazione alla partenza per trarre qualche utile suggerimento dai movimenti dei soliti tre locali. Dal canto mio, in questo campo avevo trovato un bel ciglio nell’alga con altri tre o quattro interessanti ciglietti intorno, nei quali nelle due simulazioni di gara da me fatte in preparazione avevo valutato potessero uscire non meno di tre o quattro pesci tra tordoni, saraghi e salpe avvistati in zona. Il mio problema era che questa zona mi garantiva di rimanere sulla roccia solo per un paio di ore, dopo le quali avrei vagato nell’alga con tutte le incognite del caso. Ritenendo, a torto, che per fare una buona gara occorressero più dei miei 3-4 pesci ho dunque seguito i locali che, a mio avviso, mi avrebbero portato in una zona buona, dove soprattutto si potesse pescare tutta la gara. Vedendo che i locali si buttavano nuovamente tutti nel medesimo posto, li ho seguiti in quello che si è rivelato un suicidio collettivo, colpi di fortuna a parte (vedi dentice di Mancia, a strisce in un buco).
Mentre ero in acqua disperato mi sognavo quei miei tre o quattro bei pesci che nuotavano soli soletti sul mio tanto rimpianto ciglio, che non conosceva nessuno. Alla fine meno male che è arrivato il saragone! Per farvi capire la differenza che faceva un pesce quest’anno vi paragono i miei carnieri di 15° class con quelli dell’ottimo Micalizzi, settimo finale.
Io ho preso un tordo di un chilo più un altro di 600g il primo giorno ed un sarago di 600g il secondo giorno, Ottavio ha preso un sarago di un chilo abbondante + un tordo di 500g il primo giorno ed un sarago di 800g + un tordo di 600 il secondo giorno, pensate cosa significava un pesce in più o in meno, soprattutto di se di specie diverse, quest’anno.
La gara, a mio avviso è stata notevolmente viziata dall’assenza del pesce, che ha lasciato al fattore fortuna un ruolo troppo preponderante rispetto ai reali valori degli atleti. Con questo non voglio assolutamente dire che la classifica non sia del tutto attendibile, in particolar modo per i primi, ma di sicuro penso che se il pesce fosse stato presente a sufficienza, molti atleti che abbiamo visto in difficoltà si sarebbero potuti esprimere per quello che sappiamo essere il loro reale valore, come Antonini, De Silvestri, DelBene ed altri.

Molti hanno ventilato come correttivo al regolamento, la possibilità di effettuare uno spostamento per esempio a metà gara. Non mi sento di bocciare completamente questa ipotesi, ma trovo in essa delle notevoli difficoltà applicative ed anche alcuni possibili svantaggi in gara, come quello di doversi spostare proprio quando magari si sono trovati i pesci, fatto che costringerebbe a prendere delle mire “al volo” per poi tornare in zona; o come il dover controllare tutto il campo di gara, assicurando che tutti facciano un solo spostamento… ci vorrebbero dei commissari a bordo dei gommoni… insomma, vedo un po’ di caos non ripagato da enormi benefici. Quest’anno, ad esempio, non so quanto le cose sarebbero cambiate con uno spostamento, ed in ogni caso vedo i locali sempre più avvantaggiati dagli spostamenti rispetto agli altri concorrenti.

La soluzione migliore per abbattere il fattore fortuna la vedo invece nel disputare più prove in posti differenti, almeno due prove di due giornate l’una in due posti differenti e, magari, anche in due periodi differenti, sommando poi alla fine il quoziente 100 per delineare la classifica finale.
Il resto del regolamento mi pare buono, dato che mette tutti gli atleti in grado di vincere… nella reale possibilità di farlo. Modifiche di regolamento a parte, i campi di gara vanno selezionati e non si deve gareggiare in campi di cui si conosce già a priori l’inadeguatezza. Non era comunque il caso di quest’anno, in cui sinceramente nessuno si sarebbe mai potuto aspettare condizioni simili.
Per far questo però ci vorrebbero più società disposte ad organizzare i campionati, non certo le solite tre!


Alessio Gallinucci – Foto: Salvo Rubera

Alessio Gallinucci – Mojoli Sub – Team Polosub – XXII° classificato

I° giornata – Sono partito in una zona sui 17/20 m piuttosto bella ma, purtroppo, priva di pesce. Il fondale presentava alga, roccia spaccata e dei bei catini. In preparazione avevo visto poco, ma non avevo altre soluzioni. Ho razzolato su e giù a più non posso per 4 ore ed ho catturato 1 salpa ed 1 sarago (quest’ultimo non risulterà valido). La salpa l’ho trovata ferma all’imboccatura di una tana e con una caduta silenziosa ed attenta sono riuscito a prenderla. Ho pescato alternando due arbaletes, uno da 60 ed uno da 70 sui quali montavo la k4. I carnieri veramente miseri mi tengono col morale piuttosto alto, ed aspetto la classifica definitiva per capire come sono messo, certo che di pesce non ce n’era proprio. I due catturati sono gli unici pinnuti visti.

II° giornata – Oggi mi sono messo sulla scia di Riolo, senza disturbarlo, ma cercando di farmi portare su una zona buona. Alla fine il posto, pur essendo bello, era privo di pesce e così ho cominciato a pescare a scorrere. Ho strappato un tordo nell’alga dopo circa un’ora e poi per altre 2 ore non ho visto niente. Verso l’inizio della 4° ora, durante una planata, ho visto un sarago da chilo piuttosto nervoso che tentava d’allontanarsi, e prontamente gli ho tirato un colpo lungo con la speranza che si spaventasse e s’intanasse in una pietra lì vicino. La mossa ha funzionato, ma il pinnuto dopo essere entrato nello spacco è uscito come un razzo. Allora sono andato a vedere come mai e mi sono trovato faccia a faccia con un cernione di almeno 20kg che mi guardava perplesso. L’ho salutato [dice ridendo Alessio] ed ho continuato a pescare in una zona sui 20 metri che alternava posidonia e roccia.
Durante un tuffo mi sono affacciato da una lastra passante ed ho visto un sarago dall’altra parte che s’allontanava. Ho sparato d’istinto e l’ho catturato: questa rimarrà l’unica preda della mia giornata.
Ora sono tornato in seconda categoria… ma a vedere i nomi dei retrocessi pare più una prima! Comunque, come si dice “i pesci hanno le pinne”‘ beato chi li ha trovati! Ho pescato con mute della Polosub ed arbalete da 68cm con fiocinetta k4.


Gabriele Delbene con il carniere della seconda giornata – Foto: Salvo Rubera

Gabriele Delbene – CAS La Spezia – Team Sporasub – XXV° classificato

I° giornata – In questa giornata, non sapendo cosa fare, mi sono incollato per 4 ore alle pinne di Solli, sperando di rimediare alla scarsa preparazione, ed invece è stato un incubo. Per circa 3 ore siamo stati sui 20 metri nel nulla della posidonia, senza vedere un sasso e, soprattutto, un pesce. Allo scadere della terza ora, finalmente, sui 24 metri si sono cominciati a vedere i primi sassi’ ma solo quelli, pesci niente.
L’ultima mezz’ora ho preso due pesci sottopeso ed intravisto un branco di salpe che parevano inseguite dagli squali, assolutamente imprendibili. A quel punto è finita la gara. Sono molto indietro e domani sarà dura: vedremo.

II° giornata – E’ andato tutto per il verso sbagliato ad iniziare dalla nottata. Ho avuto un forte mal di denti, ed alle tre del mattino ero a cercare una farmacia. Poi, stamattina, ho fatto la partenza su un bel posto che avevo trovato in preparazione, ricco di saraghi e tordi, e appena pedagnato il giudice mi ha detto che la zona risultava fuori campo gara. A quel punto le cose si mettevano davvero male.
Mi sono messo a pescare al razzolo, alternando aspetto ai tordi nell’alga col 90 e la tahitiana, con la ricerca in tana col 75 e la fiocina nelle zone rocciose. Non ho avuto un gran successo visto che ho catturato 3 tordi di cui uno solo valido (7hg).
Non ho recriminazioni da fare, non ho visto pesce per 2 giorni (a parte numerose cernie) e questo campionato è nato male e finito peggio. Ora sono in Seconda Categoria insieme a nomi illustri, ma la gente spero che capisca che Antonini, Delbene e De Silvestri sanno ancora pescare, anzi.
Ho pescato con mute Sporasub da 5mm, pinne Grafhiber, arbalete viper, gomme da 16mm aste da 6 monoaletta.


Daniele Colangeli – Foto: Giorgio Volpe

Daniele Colangeli – ASD Apnea Magazine – Team Sporasub – XXVI° classificato

I° giornata – Che brutta giornata oggi! Non avevo zone interessanti ed ho seguito Riolo, peccato che la stessa “originale intuizione” l’abbiano avuta almeno altri venti concorrenti. Ci siamo buttati in un posto discreto, pieno di catini e roccia spaccata, ma di pesce ce n’era veramente pochissimo. Personalmente non ho visto niente di sparabile, e dopo tanto peregrinare nel nulla deciso di spostarmi appena dal gruppone. Ho catturato un sarago in una fessura passante, e negli ultimi 10 minuti mi sono accorto che Riolo stava per tornare sul segnale della partenza, così l’ho anticipato. In una bella fessura ho trovato una cerniotta e 2 piccoli fasciati, poi la gara è finita. Mi confiderà Nicola, che in quella spacchetta fino al giorno prima c’erano 7 saragoni e lui è ritornato nel posto alla fine per vedere se erano rientrati.
Insomma, dei tre pesci presi due risulteranno fuori peso e la giornata si concluderà con una sola preda. Speriamo bene per domani, ma la vedo male.

II° giornata – Non ho parole circa questo campo gara, è una vergogna… non si possono sbattere alteti seri e preparati nel nulla, se questo deve essere l’agonismo meglio lasciar perdere. La cosa più atroce è il fatto che non ci è stato permesso di poterci esprimere, sono frustrato e demotivato, e non sono l’unico!
Per la cronaca, avevo un catino con 2/3 pesci, ma con il torbido e la corrente e, soprattutto, con il fatto che attorno non c’erano zone pescabili, ho preferito attaccarmi alle pinne di Mancia. Così ho fatto per quattro ore ma ho rimediato solo due saragotti al limite del peso. Però oggi, a differenza di ieri, ho visto 3 pesci (comprei i due catturati, naturalmente).
Infatti, verso la fine, mentre scorrevo un ciglio, mi è sfuggito da sotto la faccia un bel sarago mimetizzato tra la posidonia ed il fondo, che senza darmi il tempo di reagire si è dileguato a grande velocità.
Il verdetto della bilancia ha sancito un capotto anche per la giornata di oggi, infatti i miei due saraghi erano, rispettivamente di 370 e 398 grammi.
Ora torno in seconda categoria ma, da come vedo, in compagnia di nomi illustri. Ho pescato con attrezzature Sporasub e tutta la gara l’ho fatta con un arbalete viper da 75cm e fiocina a 5 punte.

Sommario servizi sul Campionato Assoluto 2004:

Cronaca: prima giornata
Cronaca: seconda giornata
Interviste: Bellani, Fauci, Riolo
Interviste: Mancia, Ramacciotti, Limongi
Interviste: Micalizzi, Paggini, Trambusti
Interviste: Calcagno, Concetto, Volpe
Interviste: Petrollini, Gallinucci, Delbene, Colangeli

E’ disponibile la Galleria Fotografica a cura di Salvo Rubera e Domenico La Rosa

CLASSIFICA COMPLETA – formato pdf: clicca qui

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