Intervista a Umberto Pelizzari
Umberto Pelizzari Foto: Alberto Balbi
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Il 12 e il 13 Gennaio 2002, si è svolto a Milano un corso di aggiornamento per gli Istruttori di Apnea Academy. Alla fine delle lezioni, parlando con Umberto, ho potuto togliermi alcune curiosità riguardanti il mondo agonistico dell’apnea che penso possano interessare anche i lettori di Apnea Magazine. Ecco quali sono state risposte del grande Umberto…..
Apnea Magazine: Recentemente hai stabilito il nuovo record del mondo in assetto variabile (-131 mt) ed in questa occasione hai deciso di abbandonare l’attività agonistica. Con quale stato d’animo hai affrontato l’impresa?
Umberto Pelizzari : Come nelle occasioni passate, durante questa performance ho dato il massimo di me stesso. Volevo chiudere in bellezza la mia carriera ponendo la classica ciliegina sulla torta. Durante la mia attività agonistica non ho mai fallito un tentativo di record ed ho sempre profuso il massimo impegno, specialmente in fase di preparazione, dove non ho mai trascurato alcun particolare.
La stessa cosa è accaduta anche in quest’ultima sfida: i motivi che mi hanno portato a chiudere la mia carriera agonistica non hanno influenzato minimamente la preparazione ed il tentativo di record, che è andato a buon fine. Quindi, alla fine posso dire che tutto è stato come i precedenti record mondiali stabiliti e che la consapevolezza di affrontare l'”ultima sfida” non ha influenzato la performance.
Come mai hai deciso di abbandonare visto che sei ancora il più forte apneista mondiale?
Discesa nel record di Capri Foto: Alberto Balbi
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Ogni atleta che ha raggiunto importanti obiettivi nella sua disciplina sportiva deve, prima o poi, prendere la decisione di lasciare il mondo agonistico.Io ho preferito farlo in questo momento in cui sono ancora al top, lasciando l’attività agonistica alla mia maniera, con un record del mondo. Ho pensato che fosse il modo migliore, anche se non è stato facile prendere questa decisione proprio perché sono ancora ai massimi livelli: insieme ai miei compagni di squadra ho appena portato a casa il terzo titolo mondiale.
Poi, però, ho pensato che non avevo più niente da dimostrare e che in questo modo potevo lasciare il migliore ricordo possibile, così mi sono deciso.
Umberto, adesso quali sono i tuoi progetti futuri in ambiente sportivo?
Sicuramente cercherò di continuare a diffondere la disciplina dell’apnea specialmente fra i giovani. Ci sono molti atleti promettenti e, chissà, potrei sempre tenere in considerazione i campionati del mondo di apnea a squadre’magari come allenatore.
Apnea Academy rimane un impegno da portare avanti e uno dei principali obiettivi è senz’altro quello di sviluppare ulteriormente la qualità di questa scuola, già altissima.
Nel campo culturale ho appena terminato di scrivere un Manuale di apnea in collaborazione con Stefano Tovaglieri ed ho intenzione di tradurre il mio libro “Profondamente”, in modo che possa accontentare la richiesta che c’è anche all’estero.
Risalita nel record di Capri Foto: Alberto Balbi
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Ho diverse proposte per girare filmati e documentari molto interessanti ed inoltre alcune federazioni straniere come quelle di Brasile, Austria ed Estonia mi hanno proposto di sviluppare il settore dell’apnea nel loro paese. Ho veramente un taccuino pieno di appuntamenti !
A proposito di campionato del mondo di apnea, quali sono le principali differenze che hai provato, tra partecipare ad un mondiale a squadre e un tentativo individuale di record?
Sento molto di più la gara a squadre. L’emotività che è venuta fuori nell’ultimo campionato del mondo è stata sicuramente superiore all’ultimo tentativo di record. Basti pensare che in statica ho potenzialità che potevano portarmi ai 7 minuti e 15 secondi (ho un personale di 7 e 38) ed ho fatto solo 5:30, un tempo che ho ripetuto alla trasmissione televisiva “le Iene” scherzando e ridendo con i conduttori. Penso che questo sia dovuto alla responsabilità che sentivo per tutta la squadra. Durante un tentativo di record personale rappresenti la tua immagine di atleta, durante un campionato del mondo rappresenti la tua nazione e tutto diventa inevitabilmente più difficile. Nell’ultimo campionato è andata così, ma devo dire che è stato bellissimo condividere la vittoria con i miei compagni di squadra.
Quali sono i futuri limiti che secondo la tua esperienza possono essere raggiunti in futuro dall’essere umano e quali sono gli atleti che attualmente giudichi più forti?
Sono del parere che nell’assetto costante, la disciplina che ritengo più impegnativa, si possa raggiungere il limite di 100 mt.
Emersione nel record di Capri Foto: Alberto Balbi
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Nel no-limits, prevedo che verrà raggiunta la soglia dei 200 mt., anche se la difficoltà maggiore di questa disciplina rimangono i limiti di assistenza e sorveglianza da portare all’atleta. Nell’apnea statica, infine, penso che si possano raggiungere gli 8 minuti e 30, 45 secondi’..insomma: che si possano realizzare tempi di poco sotto i nove minuti.
Per quanto riguarda gli atleti attualmente in auge, voglio premettere che adesso è finita l’epoca delle sfide a due.
Prima era il tempo di Mayol e Maiorca e fino a poco tempo fa eravamo io e Pipin a contenderci i record del mondo. Adesso ci sono contemporaneamente in attività almeno 10 atleti in lizza per i record mondiali.
Tra quelli che mi hanno maggiormente impressionato ci sono Herbert Nitsch (Austria), Giankos Manolis (Grecia), Martin Stepanek (Rep Ceca), Pierre Frolla (Principato di Monaco). Tra gli Italiani penso che Davide_Carrera, scherzosamente soprannominato “il bimbo”, sia il mio erede piu accreditato.
Adesso si trova in India per affinare le tecniche di meditazione, un’ottima soluzione che lo ha già portato a stabilire il nuovo record del mondo di immersione libera lungo il cavo (91 metri).
Ok, Umberto ti ringrazio anche a nome dei lettori di Apnea Magazine”ci vediamo alla prossima occasione Apnea Academy””’
Va bene, ciao Corrado”.a proposito: guarda che mi sembri alquanto ingrassato”..vedi di dimagrire altrimenti ti metto sotto! ;-)
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Category: Altre discipline, Apnea