Intervista a Davide Mighali
Davide Mighali
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Davide Mighali a soli 24 anni può già vantare un palmares davvero invidiabile.
Fisico imponente – 1,90 di altezza per 76 Kg di peso -, quasi 7 litri e mezzo di capacità polmonare, Davide è membro di uno dei circoli più blasonati d’Italia: il Bruno Loschi di Modena. Amante dello sport, oltre al tiro al bersaglio ed alla pesca subacquea Mighali si cimenta in molte altre discipline sportive, dal calcio allo sci sino al Judo. Frequenta il V° anno della facoltà di Chimica Farmaceutica e, oltre che allo studio e allo sport, dedica il proprio tempo libero a vari hobbies: i videogiochi, il collezionismo, le auto d’epoca e ovviamente……internet (!!), su cui naviga moltissimo.
Davide, come ti sei avvicinato al tiro al bersaglio?
Davide Mighali: Possiamo dire che mi sono accostato al tiro in modo graduale. Grande merito va senza dubbio a mio padre, che sin da quando ero piccolissimo mi ha introdotto nel meraviglioso mondo dell’apnea. In pratica, quando avevo circa tre anni…..mi ha letteralmente “gettato” in acqua, e da allora in me è nata una passione senza fine che mi ha preso anima e corpo. Il passo successivo è stato quello di avvicinarmi alla pesca subacquea, di cui sono tuttora un grande appassionato: ogni volta che ho un po’ di tempo libero lo dedico volentieri ad una battuta di pesca. Peccato che, un po’ per motivi di studio ed un po’ per gli impegni agonistici, negli ultimi tre o quattro anni di tempo libero da dedicare alla pescasub ne abbia avuto sempre meno.
Comunque, grazie alla pesca ho cominciato a sviluppare uno spiccato interesse per i fucili subacquei e così quando nel 1995 mi recai con mio padre a Bologna per assistere ad una gara di Tiro al Bersaglio questa nuova disciplina mi incuriosì moltissimo, al punto tale da spingermi ad intraprendere la sua pratica.
E le soddisfazioni non si sono davvero fatte attendere!
Davide con la Nazionale
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Ci parleresti del tuo percorso agonistico?
Nel 1995 iniziai a prendere parte alle prime competizioni e già nell’Ottobre del ’96 riuscii a conquistare un significativo 8° posto ai Campionati italiani per società, quell’anno disputati a Viterbo.
Dal 1997 fino al Novembre 1998 ho vissuto un periodo di alti e bassi, durante il quale l’unico risultato di rilievo è stato un 2° posto nella specialità Biathlon al campionato regionale svoltosi a Bologna, dove sono giunto alle spalle dell’allora Campione Europeo Daniele Candini.
E’ stato tra il 14 ed il 15 Novembre del 1998 che è cominciato il mio momento magico, precisamente a Cosenza in occasione dei Campionati Italiani Assoluti di specialità.
Quando arrivai sul posto non avevo alcuna pretesa di fare risultato, ma ero comunque determinato e sicuro di poter fare una bella figura, anche perché mi ero preparato a lungo e con cura.
Difatti, sconvolgendo tutti i pronostici che davano come sicuri vincitori coloro che avevano dominato la stagione delle selettive, il Sabato mi aggiudicai il Campionato Italiano nella specialità “Tiro di precisione”, ed il giorno seguente “bissai” conquistando anche il titolo nella specialità “Biathlon”.
Questa duplice affermazione mi è valsa non solo la convocazione in Nazionale, ma anche un primato che resta a tutt’oggi da battere: sono l’unico ad aver vinto entrambi i titoli di massima categoria nello stesso anno. Da allora, è stato un susseguirsi di vittorie nel Biathlon, che è in definitiva la mia specialità e non posso nascondere che questi successi mi hanno regalato grandi emozioni ed una immensa soddisfazione.
Nel 1999, dopo aver primeggiato in ben 7 gare selettive su 9 disputate, ho esordito con i colori della nazionale ai Russian Open disputati a Mosca nel mese di Maggio, conquistando un prestigioso 2° posto. Nello stesso anno ho vinto praticamente tutto. Oltre ad essermi imposto nei campionati provinciale e regionale, ho primeggiato nella specialità Biathlon in occasione del Campionato del Mondo, disputato il 10 Luglio a Catania ed ho conseguito importanti piazzamenti nel tiro di precisione – 4° assoluto – e nella staffetta, contribuendo così in modo determinante alla conquista del titolo iridato da parte dell’Italia.
Il momento del tiro
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Sempre a Luglio e sempre a Catania, ho avuto anche il piacere di vincere i Sea Games, il più importante Trofeo Internazionale per Clubs, scendendo per primo sotto il “muro” dell’ 1’40” e fermando il cronometro ad 1’33”, che è rimasto per un anno Record del Mondo. Completa il quadro di successi di questo anno magico il mio secondo titolo di Campione Italiano, conquistato in Ottobre a Mantova.
Un anno davvero indimenticabile, ricco di grandi soddisfazioni e di importanti riconoscimenti, come quello di Atleta dell’anno attribuitomi dalla città di Modena.
Il 2000 è stato a sua volta un anno di importanti successi, anche se non “magico” come quello precedente.
Oltre ad aver dominato la scena delle selettive e ad essermi aggiudicato la terza edizione consecutiva del campionato provinciale, mi sono classificato secondo agli Europei di Kiev, vinti dall’Italia, ed ho nuovamente dominato nei Sea Games, disputati in Luglio a Bari.
Nel Campionato Italiano le cose non sono andate nel migliore dei modi: l’ eccessiva tensione mi ha portato a sbagliare un tiro, cosa che in una competizione nazionale significa compromettere irrimediabilmente l’esito della gara. Sono però giunto 3° assoluto nella specialità Tiro di precisione e 3° con la mia squadra nella Staffetta. Devo ammettere che il mancato successo nel Biathlon mi ha molto deluso, ma è servito a fornirmi i giusti stimoli per ricominciare a prepararmi e ad allenarmi sempre di più.
Quest’anno infatti sono arrivate le solite vittorie nelle gare selettive (5 su 7 disputate): vedremo in futuro le altre gare. Gli appuntamenti importanti sono il Campionato italiano, che si disputerà il 21 ed il 22 Luglio a Vignola (Mo) ed una gara internazionale a Mosca il prossimo Ottobre.
Come ti alleni?
Da sempre il mio allenamento viene seguito in prima persona da mio padre Flavio che è allo stesso tempo il mio più grande tifoso e rivale: nonostante i suoi 50 anni, infatti, continua a disputare gare di tiro con ottimi risultati.
Mi alleno in piscina 5 giorni alla settimana, durante i quali mi dedico tanto all’allenamento con fucile quanto al nuoto libero e con le pinne. Le sedute di nuoto durano un’ora e mezzo ciascuna e la tabella di allenamento varia in funzione del periodo dell’anno e degli impegni agonistici che mi trovo a dover affrontare.
Dedico particolare attenzione alle gambe: oltre alla piscina, seguo un allenamento specifico sotto stretto controllo di un preparatore atletico, che di settimana in settimana mi adatta la tabella di allenamento dosando corsa, palestra, bicicletta ed esercizi specifici.
Ho anche iniziato un allenamento specifico per il rilassamento, in cui sono seguito dal centro Mediasport del Dott. Luca Bartoli, preparatore atletico del Team Omer.
Essendomi diplomato come Economo Dietista, curo personalmente e con grande attenzione l’alimentazione: sono convinto che un corretto regime alimentare sia la base imprescindibile di un’ottima preparazione sia fisica che mentale.
Davide in piscina
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Che attrezzature utilizzi?
Sono un atleta del Team Omer da tre anni, ma utilizzavo attrezzature Omersub anche in precedenza, sia perché le ritengo validissime sotto ogni aspetto sia perché sono sempre stato in ottimi rapporti con i titolari della ditta.
Anche con gli attuali responsabili della Omer c’è uno splendido rapporto di collaborazione ed amicizia e di questo devo ringraziare sicuramente Marco Bardi, che come attuale responsabile del Team ha saputo creare un gruppo affiatato e soprattutto vincente.
Come la maggior parte dei tiratori, utilizzo un fucile oleopneumatico da un metro nel Biathlon e nella staffetta, mentre nel tiro di precisione preferisco avvalermi d’un arbalete da 115 cm. Tutti i modelli vengono appositamente modificati per assecondare le mie necessità e le mie caratteristiche.
Con riferimento alle pinne, nel Biathlon uso pale in Carbonio molto rigide, che, richiedendo un gran dispendio di energia, mi spingono a curare con particolare attenzione l’allenamento delle gambe. Questo tipo di pala, sicuramente impegnativa, è in grado di offrire una reattività senza pari e consente di acquistare moltissimo in termini di velocità: vale senz’altro la pena di dedicare tempo alla preparazione e riuscire a sfruttarne a pieno le potenzialità.
Lo scorso Aprile, è stato presentato un documento contenente proposte di modifica al regolamento delle competizioni. Puoi parlarci del suo contenuto?
Il documento in questione è nato da una serie di riunioni dei rappresentanti delle varie società che praticano tiro al bersaglio in Italia, finalizzate all’elaborazione di una serie di proposte di modifica del regolamento.
Le modifiche vanno sostanzialmente in due direzioni: da una parte tendono a rendere più chiare le regole del gioco, dall’altra cercano di rendere più semplice l’organizzazione delle competizioni da parte delle società organizzatrici.
Il vecchio regolamento è pieno di norme non sempre comprensibili e a volte persino ingiuste.
Per fare un esempio: nel Biathlon, un atleta che termina la gara in 5 minuti (tempo oltremodo abbondante se si pensa che c’è chi finisce in 1′ 20) e non sbaglia nessuno dei 5 tiri, finisce per sopravanzare chi impiega meno della metà del tempo sbagliando un solo tiro… cosa che non ha riscontro nei regolamenti di altre discipline analoghe, come il biathlon su neve, in cui le penalità si scontano in secondi.
Per non parlare poi della divisione in categorie attuata quest’anno, che ha finito per trasformarsi unicamente in una perdita di tempo e denaro per le società organizzatrici.
Per far fronte a queste patologie, le società – che sono poi il cuore di questo sport – hanno deciso di incontrarsi ed approvare all’unanimità un documento che esprima la volontà di chi questo sport lo pratica con passione e dedizione.
Le proposte di modifica del regolamento sono varie e vanno dalla riforma delle categorie esistenti all’ introduzione della penalità in secondi nel Biathlon, senza tralasciare la divisione in due prove della specialità Precisione.
Credo che se approvata, questa riforma possa segnare un’enorme passo avanti per il futuro del Tiro al Bersaglio Subacqueo, che ha un gran bisogno di essere più chiaro nelle regole e più alla portata di chiunque decida di intraprenderne la pratica.
Un ultima domanda: chi sono secondo te gli atleti più forti del momento?
Credo che gli atleti più forti in questo momento siano Tino De Luca, Norberto Cinquegrana (Taranto), Antonio Andreon (Vicenza), e Giovanni Scapellato (Ragusa) per la categoria Tiro di Precisione, mentre per quanto riguarda il Biathlon mi vengono in mente soprattutto Giovanni Scapellato e Andrea Solieri di Modena.
Questo in Italia… all’estero tra i più forti ci sono gli ukraini nella Specialità Precisione e sicuramente i Francesi – miei rivali da sempre – nel Biathlon.
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