Incidenti Pescasub: Investimento al Circeo, Morte tra gli Scogli in Salento
Si allunga purtroppo la lista dei gravi incidenti in mare che, questa estate, hanno coinvolto i pescatori subacquei. È di pochi giorni fa la notizia dell’ennesimo investimento da natante ai danni di un subacqueo, avvenuto stavolta nelle acque del Circeo. Un giovane apneista romano di 30 anni, di cui non sono state rese note le generalità, è stato investito da un gommone mentre risaliva da un tuffo. Il gommone (nero o verde) non si è fermato ed è in corso una frenetica attività investigativa per rintracciarne il comandante che dovrà rispondere di lesioni personali e di omissione di soccorso.
L’impatto si è verificato in una zona di scogliera impervia, a non più di 30/50 metri dalla linea di costa, laddove il natante avrebbe dovuto transitare ad almeno 150. Il subacqueo aveva la regolamentare boa di segnalazione, dopo l’impatto è rimasto cosciente ed è riuscito a gridare e ad avvicinarsi alla costa, richiamando l’attenzione degli abitanti di un caseggiato nelle vicinanze, i quali hanno allertato i soccorsi intervenuti tempestivamente. La zona impervia ha reso necessario l’intervento di diversi soccorritori, il ferito è stato poi trasportato fino al piazzale del porto di San Felice Circeo, da dove è stato trasferito con un’eliambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Non è mai stato in pericolo di vita e le lesioni sono state giudicate guaribili in 30 giorni di cure.
Non c’è stato invece nulla da fare per A.N., originario di Nardò (LE) ma da tempo residente a Fiorano Modenese. Nonostante gli 80 anni compiuti, la sua sconfinata passione per il mare e la pesca in apnea lo spingeva a frequentare spesso il tratto di mare fra Torre Inserraglio e Sant’Isidoro. Come tante altre volte, si era immerso anche sabato ma non aveva più fatto ritorno. I familiari, che a tarda sera non lo avevano visto rincasare, avevano segnalato la scomparsa ed erano subito partite le ricerche. Il suo corpo è stato ritrovato ieri mattina, con entrambe le gambe incastrate in un fessura della scogliera. La salma è stata affidata al medico legale nel tentativo di accertare se l’incastro sia stato la causa indiretta della morte o se non si sia trattato di un malore e la posizone del ritrovamento sia solo il risultato dell’azione del moto ondoso.
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