Il mio esordio Azzurro
La squadra azzurra Foto: Borra
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È un torrido lunedì di maggio, sono di ritorno da una pescata solitaria a sud di Roma. Le condizioni, sulla carta apparentemente ottime, si rivelano deludenti, come spesso accade da queste parti! Comunque, ho sfruttato al meglio il tempo, facendo qualche aspetto sui punti più alti del fondale e successivamente scandagliando in un punto isolato, con la bella sorpresa sul monitor dello strumento di un panettone di grotto trovato in mezzo al fango.
Tirato il gommone sul carrello, il cellulare squilla insistentemente:
“Pronto?”
“Sono Fabio della Fipsas,volevo comunicarti che sei convocato per il campionato europeo di Cadiz con la nazionale! Daresti da subito la tua disponibilità?”
“Direi di sì!”-rispondo emozionato!
“Bene, mettiti in contatto con Borra che ti darà tutti i dettagli”.
Appena chiusa la telefonata, non sto nella pelle: la Nazionale!, non mi sembra vero; in quel momento avverto una sensazione di forte aspettativa che era solita nelle mie prime uscite in mare, quel misto di euforia, determinazione e concentrazione.
Conto i giorni, nel frattempo mi metto in contatto con Borra e Ramacciotti da cui apprendo i dettagli operativi della spedizione. Preparo l’attrezzatura: 60,75,90 mute pinne, il 110? Inutile, tanto l’acqua sarà sporca!
Daniele Colangeli in azione – Foto Balbi
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Finalmente si parte
Siamo arrivati finalmente al giorno della partenza, è il dodici di luglio. Al chek-in dell’Iberia trovo Roberto Praiola in fila che mi accoglie con il suo solito sorriso generoso. Tempo pochi minuti arrivano anche Maurizio Ramacciotti, Gaio Trambusti e Sandro Mancia, mentre Davide Petrini ci raggiungerà allo scalo di Madrid dove prenderemo il volo per Jerez de la Frontera.
Arrivati tutti a Madrid in attesa dello scalo, Ramacciotti in veste di capitano ‘convoca’ una riunione tecnica dandoci le prime indicazioni sul luogo .Ci racconta che nella perlustrazione fatta in primavera ha trovato condizioni di visibilità pessima. Il luogo non è esposto al tipico moto ondoso oceanico in quanto coperto a nord dalla penisola dell’Algarve. Tra una considerazione e un po’ di squame sparse nell’aeroporto ci accorgiamo che stiamo per perdere il volo. Tutti di corsa! Grida Maurizio, a causa di un errore dei monitor avevano scambiato l’orario di partenza per riproporlo successivamente con quello iniziale, per un pelo saltiamo a bordo testando anche una buona preparazione atletica del gruppo.
Arrivati a Jerez de la Frontera la prima ‘sorpresa’: i bagagli di Petrini arrivano a metà, manca tutta l’attrezzatura da pesca. L’inconveniente si risolverà con non poche noie, costringendo Davide a fare due volte su e giù tra albergo e aeroporto, prima di ricevere due giorni prima della gara il bagaglio con le attrezzature.
Finalmente in albergo, dopo doccia e una bella cena, Ramacciotti ci riunisce per decidere la modalità di preparazione del campionato.
Il clima è molto rilassato, rassicuriamo Davide organizzando l’attrezzatura per la perlustrazione dell’indomani, c’è da subito forte collaborazione e complicità.
Maurizio dopo aver motivato le sue intenzioni in merito alla preparazione, chiede a ognuno di esprimere liberamente le proprie idee al riguardo.
Se ne conviene che: si preparerà ruotando le coppie per la preparazione e solo prima della gara si fisseranno gli accoppiamenti definitivi. I motivi principali di questa scelta tattica emergono dai pochi giorni disponibili per la perlustrazione e dall’importanza del risultato per nazioni.
Prima di addormentarmi vengo preso da una leggera malinconia, ho appreso che non avrò la minima possibilità di entrare in acqua. Non è che partissi come titolare, anzi! Però nel profondo del mio cuore…. una piccola speranza era sempre rimasta accesa. Pochi minuti per mettere al suo posto quell’ego molto forte che scalpita in ogni agonista che si rispetti e prendo sonno.
Ramacciotti e Praiola – Foto : Borra
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La preparazione
L’appuntamento è per le 9 alla banchina del porto di Rota. Purtroppo è in agguato un’ altra sorpresa! Dei tre battelli prenotati abbiamo solo il gommone più piccolo e la barca di sette metri con il barcaiolo.
Si decide di organizzarci in quattro sulla barca, mentre Davide e Maurizio prendono il gommone.
Si parte dal lato di Cadiz , la visibilità è sui cinque sei metri leggera corrente da levante.
Appena in acqua rimango impressionato dalla quantità di pesce avvistato, al secondo tuffo un dentice sui dieci chili mi arriva ad un metro, ogni tre quattro tuffi vedo grossi saraghi pizzuti, faraoni, Borriquette.
Ad ogni spostamento si fa il punto sugli avvistamenti e sulle zone segnate, immaginando per la competizione carnieri favolosi.
I giorni passano veloci e purtroppo siamo alla fine del terzo giorno ancora con due soli mezzi e un gap di perlustrazione di molte miglia ancora da coprire.
Finalmente il lunedì mattina arriva il terzo battello, io sono con Sandro. Partiamo scandagliando il campo di gara di Rota, nel frattempo la visibilità in zona peggiora, siamo sui due metri e mezzo.Con l’aiuto del cartografico Sandro individua un punto interessante, mi dice:’scendi a controllare mentre io scandaglio in zona!’
Tempo pochi tuffi trovo una serie di lastroni molto alti pieni di cefali saraghi e Borriquette.
Il punto è molto interessante e il fatto che il fondale offre molto sbalzo consente una buona opportunità di pesca anche in condizioni di bassa visibilità.
Il giorno successivo sono con Roberto, dopo diverse ore nell’acqua di Rota sempre peggiore, facciamo un briefing, e si decide: pescata pomeridiana verso Cadiz!
Il lato sud mantiene ancora una visibilità sui due metri, non mi sembra vero. Appena in acqua catturo subito un faraone, è il primo della mia vita, è circa un chilo abbondante ma non sarà l’ultimo, infatti tempo mezz’ora ne catturo altri due più grandi. La pescata si conclude bene per tutti, un bello scarico di fatica.
Quinto giorno di perlustrazione, dobbiamo mettere un’altra marcia! Maurizio è un vero trascinatore, prepara con una grinta e un entusiasmo che solo a vederlo ti senti inutile se pensi di essere stanco. Con Davide ci dedichiamo ad una dura ma fruttuosa ricerca e finalmente troviamo dei posti molto ricchi di pesce.
Purtroppo il giovedì la visibilità in mare è arrivata sul metro e anche meno e complice la rottura della carena di un battello rientriamo in porto sfruttando solo mezza giornata.
Cerimonia di presentazione – Foto:Borra
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Venerdì venti luglio: siamo arrivati alla cerimonia di presentazione delle nazioni partecipanti al Campionato.
L’emozione, l’orgoglio e la fierezza che provo in un momento apparentemente formale è unica e difficile da descrivere. Il sentimento comune traspare sul volto dei croati, dei portoghesi, degli spagnoli e dei miei compagni, tenuto velatamente celato come fosse una piacevole debolezza.
Sfiliamo per la romantica città di Rota, avvolti da un pubblico numeroso. Colpisce Andrei Lagutin, ucraino, sempre con la telecamera in mano che corre avanti al gruppo, fissando su un treppiedi lo strumento per riprendere la parata.
La sera prima della gara si ripassa la strategia, io sono con Roberto, Gaio assisterà Sandro mentre Maurizio sarà con Davide. Il campo gara prescelto è quello di Cadiz le previsioni sono pessime:vento di ponente, il peggiore, perché sporca e gela l’acqua.
Roberto decide di partire su un sommo trovato l’ultimo giorno di preparazione, Sandro in un posto vicino mentre Davide sceglie di partire a terra di una lunga scogliera.
Sabato ventuno luglio, primo giorno di gara.
Con me sul Pontile, mentre sistemo l’attrezzatura sul gommone assegnatoci, c’è il Presidente Azzali e Roberto Borra. Ci hanno raggiunto gli ultimi giorni della preparazione, dalle loro parole e dai loro sguardi traspare molta passione e condivisione di un sentimento comune.
Prendiamo il centro del campo gara ci sono tutti: Carbonell, March, Silva, Esclapez in veste di tecnico della Francia.
Al suono della tromba la tensione esplode con il rombo dei motori, le mire si vedono male, comunque arriviamo sul posto con la massima precisione. Roberto è in acqua.
Tempo cinque minuti cattura un tordo e una salpa in peso, nel frattempo Marinov nelle vicinanze fa lo stesso; dopo mezzora Roberto esclama: ‘l’acqua sta gelando e diventa sempre più sporca, spostiamoci!’
Secondo segnale situazione peggiore, via di nuovo. Altro segnale ancora peggio, ogni zona visitata era deserta e con visibilità impossibile.
Nel frattempo Mancia inizia a macinare pesci e conclude in crescendo con diverse prede prese negli ultimi minuti. Petrini è fermo a sei prede mentre Roberto rimane a quota due.
La prima giornata si conclude con March vincitore di giornata: concluderà con un carniere variegato realizzato dopo diversi spostamenti. Sorprende la pescata del greco Degaits, l’unica composta da diversi grossi saraghi maggiori; sarà quarto di giornata dietro a Lopez e all’esperto Silva.
Mancia è ancora in lotta per il podio mentre Petrini e Praiola dovranno fare un grande sforzo per recuperare; rimangono dietro Carbonell e sorprendentemente Torres, il tutto a testimoniare le difficoltà della competizione.
Cerco di rincuorare Roberto, che appare molto deluso e anche molto autocritico.
Il Campione Euro-Africano 2007 Daniel Gospic
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Domenica 22 luglio seconda e ultima giornata
Al mattino penso che abbiamo buone opportunità!
Roberto conta su un segnale dove in preparazione con Maurizio ha trovato molto pesce, Sandro e Davide hanno due zone potenzialmente valide. Con questi presupposti si può affrontare al meglio il recupero.
Roberto oggi sarà assistito da Maurizio, quest’ultimo ha preso una mira più affidabile per ritornare sul punto ‘magico’. Con Davide partiamo sul punto trovato insieme.
La corsa la facciamo con Carbonell e arrivanti insieme sul punto Davide prende subito un cefalo di peso, creando un attacco di bile al barcaiolo di Carbonell, che prova a innervosirlo intimandogli la distanza minima di dieci metri dal suo atleta. Dopo un momento di tensione tutto torna tranquillo, Davide prende altri due pesci e ne strappa un altro. Piano piano le catture rallentano quando mi telefona Ramacciotti dicendomi soddisfatto: ‘Roberto ha preso qualcosa di grosso!’
Sarà un Borriquette di 3,7kg. Nella zona dove pesca Davide a turno ritornano: Carbonell, Silva e Degaits. La chiave di volta che consentirà ai migliori di piazzarsi sarà proprio un’attenta cura nel prendere punti di riferimento a terra. Silva con il suo secondo Osorio compiono un lavoro certosino per individuare le tane migliori nel buio. Degaits preso ad interpretare una foto con il sole basso cattura in successione altri bei saraghi, anche in queso campo sarà l’unico a trovare queste belle prede che lo porteranno a conquistare un meritatissimo podio. March è dietro mentre l’inglese Deighton recupera piazzandosi tredicesimo finale con un carniere spettacolare tra pesci bianchi e un grosso dentice
Davide prende un altro pesce, mentre Sandro recupera con grande grinta una giornata iniziata male.
Al rientro al centro campo gara la sorpresa Gospic, mi avvicino e gli chiedo: ‘Daniel come è andata?’ Con aria soddisfatta mi risponde: ‘Bene, ho preso i pesci veri!’ Dico:’Fammeli vedere?’ Mi risponde:’Non ce la faccio a tirarli su!’
Al rientro aiutato dal barcaiolo mostra lo stupendo carniere realizzato tra i 17 e 20 metri su un sommo dove la visibilità era di quattro metri, contro il mezzo metro dove hanno pescato gli altri concorrenti.
Roberto sarà settimo di giornata, ma per ‘colpa’ della pescata di Gospic non riesce a recuperare terreno, Sandro con il recupero riesce ad arrivare decimo mentre Davide rimane diciottesimo; per nazioni chiudiamo comunque al quinto posto.
Dopo la premiazione ufficiale che ha incoronato Daniel Gospic campione euro-africano 2007 davanti a March e al greco Degaits, ci ritroviamo tutti alla cena di gala per i festeggiamenti i saluti e le considerazioni finali.
Da parte mia è stata un’esperienza molto intensa, vissuta con molta partecipazione, anche se ovviamente rimane il rammarico per un risultato non eccezionale, ma pazienza! E speriamo in un riscatto alla prossima occasione.
Revisione e impaginazione: Staff redazionale
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea