II° Trofeo Beltrami: il punto tecnico
Dal punto di vista tecnico la gara alla fine è stata soddisfacente, nonostante la scarsità di prede non abbia dato modo ad alcuni atleti di spicco di esprimersi al meglio delle loro capacità. Il fondale antistante la zona delle Croci, luogo di svolgimento della gara, è caratterizzato da grossi ciotoli e pietroni nella fascia costiera fino alla batimetrica dei 5/6 metri che lasciano spazio a tavolati di roccia chiara e lastre fino ai 12/13 metri di profondità, per poi proseguire con posidonia e grotto a tratti anche molto alto ed interessante fino alle batimetriche più impegnative.
Il via è stato dato alla profondità intermedia in corrispondenza dei tavolati rocciosi, luogo in cui sono stati ancorati i barconi con i quali gli atleti hanno raggiunto il campo di gara, in modo da dare a tutti la possibilità di pescare a quote accessibili e poco impegnative.
Alla partenza le coppie si dirigono verso le zone di grotto ad una profondità tra i 15 e i 20 metri alla ricerca di grossi tordi e saraghi, pinnuti che si incontrano frequentemente su questi fondali.
In testa al gruppo degli atleti troviamo la coppia De Silvestri-Bartelloni, con il fresco campione italiano che con un ritmo notevole inanella inizialmente tordi e salpe non di grossa taglia, per poi concludere con una bella orata. Non è da meno il suo compagno, che cattura in rapida successione dei saraghi, uno dei quali di notevole taglia. Accanto a loro Daniele Petrollini, anche lui reduce da un buon campionato italiano, ed Angelo Sechi mettono subito a pagliolo, rispettivamente, un grosso sparide ed un bel tordo.
Nelle vicinanze si distinguono gli atleti locali Maurilio Meloni e Giovanni Piras che, mettendo a frutto la loro ottima conoscenza della zona, catturano alcuni tordi e saraghi di notevoli dimensioni. Sarà loro il premio per la preda più grossa: un marvizzo di oltre un chilo e duecento grammi.
Sulle batimetriche più impegnative si immergono i sassaresi Ruiu e Lacana, che risulteranno i vincitori finali con un carniere composto in prevalenza da saraghi di buona taglia, da un bel cappone ed alcuni tordi, per un totale di nove prede valide.
All’altezza dei barconi, verso il largo, troviamo la coppia di veterani formata dall’algherese Angelo Piccinnu e l’inossidabile Fabio Antonini, pronto per una nuova avventura mondiale. Difenderà infatti ancora una volta i nostri colori al campionato del mondo che si svolgerà in Brasile a Novembre.
La gara scorre liscia e tranquilla sotto l’attenta assistenza dei gommoni dell’organizzazione. Le catture purtroppo non sono abbondanti, nonostante le condizioni meteo-marine si presentino ottimali: acqua limpida, circa 25 metri di visibilità e mare buono.
Alla fine, accanto a quelle di media taglia, le prede più belle che si contenderanno il premio per la migliore saranno alcuni saraghi, un’orata, un muggine ed alcuni tordi e marvizzi dal chilogrammo in su.
Non eccezionale per un tratto costiero così bello ed affascinante che, proprio per le sue caratteristiche, purtroppo risulta molto battuto e sfruttato da tutti i tipi di pesca professionale e non.
Per la prossima edizione del Trofeo, cui si sono dati appuntamento con entusiasmo tutti gli atleti e gli organizzatori, si sta pensando di cambiare il campo di gara, in modo da ruotare le zone di pesca, per rendere ancora più interessante e competitiva la manifestazione.
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