I Profili di Apnea Magazine: FABIO AMICO, Piedi in Terra e Testa in Mare
Fabio Amico è un ragazzo di 36 anni nato a Erice provincia di Trapani. È un istruttore di pesca in apnea Fipsas. I suoi parametri fisici vanno da un altezza di 170 centimetri, un peso forma di 62 chili ed a una capacità’ polmonare di circa 5 litri. Appartiene alla società sportiva CI.CA.SUB Trapani. Grintoso, sempre preparato da anni si cimenta nelle gare regionali con ottimi risultati. Cerchiamo di conoscerlo meglio attraverso questa intervista.
Allora Fabio, da dove partiamo? Dall’inizio?
La passione per questo sport nasce sin da bambino grazie a mio padre che faceva pesca subacquea in apnea. Io lo seguivo affascinato. Lo guardavo cercando di cogliere dalle sue azioni le sfumature che rendono bellissimo, affascinante e difficile questo sport. Più crescevo più la passione per il mare e per la pesca subacquea si faceva forte. Cominciarono i primi pesci (col mitico medi reef della Mares) poco importanti ma sempre gratificanti fino alle catture di rango. Ci vollero anni di lavoro, di sacrifici, un metro alla volta, e molte delusioni ma alla fine cominciai raccogliere i frutti. Amo la competizione ed ho l’agonismo nel sangue. Mi stimola e mi piace confrontarmi con gli altri. Il passo di avvicinamento, quindi, fu breve.
Repentino, direi. Ricordo che per la prima selettiva mi preparai con attenzione. Volevo fare bella figura e non trascurai nulla. Capii che dovevo pescare a terra, in poca acqua. Fu una giornata importante e, alla fine, pure indimenticabile. Infatti, a Pizzolungo (TP), conclusi al primo posto con un bellissimo carniere fatto all’aspetto/agguato: presi una grossa spigola, una bell’orata, due cefali ed una sarago. Nel corso degli anni ho vinto diverse selettive sia a Trapani che a Palermo, ho fatto bei piazzamenti sia a Siracusa e Catania tanto che, finalmente, nel 2015 mi qualificai per il Campionato di Seconda in Puglia a Taranto. La gara andò male ma io conservo ancora un bel ricordo e tanta esperienza.
Ho partecipato a diversi trofei, memorial, e campionati regionali a squadre con i gommoni classificandomi sempre ai primi posti. In particolare a Trapani per il secondo anno consecutivo mi sono classificato al primo posto e, nel corso degli anni, sono stato sempre tra il primo e il terzo posto.
A Palermo in localita’ Porto Rais in un altra competizione a squadre (Campionato Regionale) con i gommoni ho fatto un altro primo posto. Ho fatto anche gare all’estero. La più bella esperienza in ambito internazionale è stata senza dubbio il “Master della citta’ di Palma di Maiorca”. Facemmo una bella gara e arrivammo quarti finali a 5 grammi dai terzi classificati De Mola, Lopez, Makris. Nella seconda giornata, nella famosa gara OPEN terminammo al quinto posto su 45 atleti. Ricevetti i complimenti sia nella prima che nella seconda giornata da un certo Pedro Carbonell. Fu una grande gioia ed una esperienza tra le più belle.
Quali sono le tue caratteristiche tecniche e che attrezzatura usi solitamente?
Solitamente pesco in basso e medio fondo. Diciamo che riesco a tenere un buon ritmo di pesca tra i 10 ed i 22 metri. Faccio anche qualche tuffo più profondo come ne faccio molti anche in acqua bassissima dove, peraltro, ho sempre avuto belle soddisfazioni. In miei tempi di apena dinamica oscillano tra i 90 ed i 100 secondi. Durante le competizioni il fucile che uso maggiormente e prediligo per la sua versatilità (è quasi un rapporto simbiotico) è un oleopneumatico mares 85 canna 11, armato di fiocina mustad a 5 punte con doppio ardiglione centrale.
Normalmente monto un’asta filettata da 7 millimetri ma, ultimamente, sto provando anche quella da 6.5. È ancora presto per tirare conclusioni definitive (in certe cose sono un perfezionista) ma direi che, a grandi linee, ho avuto risultati apprezzabili. Naturalmente con variatore di potenza che mi permette sempre di trovare il giusto compromesso. Durante gli allenamenti uso principalmente, oltre al sopra citato 85, anche un 75 ad elastico e un 82 ad elastico. Montatura leggera con elastici progessivi da 16 mm e asta da 6mm. Preferisco la precisione alla potenza.
Hai mai avuto delusioni o rimpianti?
Sicuramente il rimpianto piu’ grande che ho al livello agonistico e’ stato il Campionato Italiano a coppie svoltosi a Trapani in località Pizzolungo (Bonagia) nel 2016. Fui squalificato insieme l mio compèagno per aver consegnato pesce mal conservato. Mi ritengo una persona onesta e corretta. Ho la coscienza pulita. Come ho già detto non ho imbrogliato. Non mi va di tornare sull’argomento. Ho pagato una grossa ingenuità e va bene così. Tutta esperienza che entra. Certo peccato. Altro non mi viene in mente. Forse qualche selettiva che poteva andare meglio, qualche piazzamento perso per pochissimi grammi di pesce o per altre vicissitudini. Ma il bello dell’agonismo è anche questo.
Quali sono i tuoi pesci preferiti? Quelli coi quali provi quelli stimoli ancestrali inspiegabili per cercare di catturarli?
I miei pesci preferiti sono sicuramente il dentice e la cernia. Pesci bellissimi, diversi come diverse le tecniche che si usano per catturali. Per il dentice, normalmente, serve l’aspetto. Tutto deve essere perfetto. Devi fare tutto nel migliore dei modi anche se, spesso, non basta. È un pesce difficilissimo, imprevvedibile, capace di lasciarti sott’acqua un giorno intero senza avvicinarsi mai. È verissimo che cacciare dentici è un’arte. Poi c’è la cernia, dicevo. La cattura di questo grosso serranide mi dà soddisfazione perché andare a scovarla nei suoi labirinti, oppure giocarci a rimpiattino con agguati perfetti mette in risalto le tue doti tecniche più estreme. Poi quando c’è da “lavorarla” perché si “arrocca”… è impressionante la forza che può sprigionare e non sempre alla fine ne hai ragione. Insomma due Oscar del mare.
Quali sono stati i tuoi pesci più pesanti? (sperando che ti possa migliorare, naturalmente).
Ho preso diversi pesci belli e grossi, ma se rimaniamo solo a livello di peso ecco la mia pesonale tabelle:
Cernia 25kg
Dentice 6.3 kg
Ricciola 20 kg
Leccia 15 kg
Orata 6.2 kg
Sarago 2.1 Kg
Corvina 3 kg
Cefalo 2.2 kg
Marvizzo 2 kg
Tordo 1.9 kg
Barracuda 10 kg
Murena 5 kg
Grongo 10 kg
Scorfano 2 kg
Pesci strani?
Pesci strani diversi ma voglio ricordare due pesci “rari” che ho catturato e che mi hanno entusiasmato: un dentice corazziere di 12 chili preso a Lampedusa alla secca di Levante con un supersten 115 ed un occhione di 1900 grammi che, a dettta di molti, è difficilissimo da catturare col fucile.
Se poi per strani intendi i san pietro, gallinelle, tracine o altro, ho preso anche quelle.
Hai qualche mito nell’agonismo? Qualche personaggio che ammiri incondizionatamente?
Certo. Massimo Scarpati. Inarrivabile, unico, eterno come tutte le leggende.
Le sue imprese hanno fatto epoca. Peraltro la sua vita agonistica è stata breve. Se non ricordo male neanche 10 anni. Eppure ha vinto tutto. Poi è stato il precursore in molte cose come preparazione atletica, studio delle armi per renderle più efficaci e performati eccetera. Il suo istinto, il suo fiuto la sua tecnica ma soprattutto la sua onestà e modestia hanno fatto che non possa trovare altro personaggio paragonabile.
Fabio, ma tu hai uno sponsor?
Sì. Faccio parte del Team Mares dal 2015. A parte l’attrezzatura con la quale mi trovo molto bene ritengo che il nostro punto di forza sia proprio legatoal gruppo. Tutta gente in gamba, seria, preparata. Molto gioviali ma anhce molto professionali. Si scherza e dopo un minuto ci si trova a discutere su che cosa si può fare per migliorare un attrezzo, oppure una tecnica, oppure come migliorare l’agonismo eccetera.
Insomma un Team pieno di idee. Almeno, io la vedo così.
Conosci Apnea Magazine, la nostra rivista?
Ma perché, c’è qualcuno che nel nostro ambiente non la conosce? Vi seguo da tempo. Poi sull’agonismo siete favolosi. Ricordo anche le notizie in tempo reale delle dirette delle gare. Mamma mia che goduria.
Siete stati i primi se non sbaglio. Poi c’è anche da dire che trattate di argomenti molto utili come leggi, burocrazie, consigli per i giovani e avanti così. Fate molto anche per la prevenzione e questo ritengo sia un argomento fondamentale: spesso nel mare l’ignoranza regna sovrana ed i primi ad essere vittime siamo proprio non pescatori. No, davvero, siete anche voi un gran bel Team. Forza non mollate!
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