I pescasub in piazza contro il fermo pesca discriminatorio
Cagliari, 25 ottobre – I dati d’affluenza alla manifestazione di protesta con il nuovo decreto sul fermo pesca non sono stati certamente entusiasmanti, in quanto i partecipanti presenti (circa un centinaio, che tra l’altro hanno dato prova di educazione e senso civico) sono risultati ben pochi rispetto al numero di praticanti che un’isola come la Sardegna sicuramente vanta, ma tutto sommato riteniamo si possa essere moderatamente ottimisti.
Hanno sopperito all’assenza dell’Assessore Morittu, dovuta a precedenti impegni presso la Giunta Regionale, la Dott.ssa Marinuccia Sanna, in qualità di Capo di Gabinetto, e il Sig. Ignazio Pau, in qualità di Segretario Particolare dell’Assessore.
Gli obiettivi erano molteplici e la delegazione, composta da rappresentanti della FIPSAS, da semplici tesserati e da appassionati, ha messo sul tavolo una serie di richieste e proposte.
In primo luogo si è affrontato il tema contingente del fermo biologico e dell’ingiusta estromissione dei pescatori in apnea dalla cerchia di pescatori sportivi autorizzati a praticare la propria disciplina. Su questo fronte la risposta è stata negativa, in quanto la Dott.ssa Sanna ha spiegato che, per motivi meramente tecnici, non sarebbe stato possibile realizzare un’ulteriore modifica al decreto entro la fine del periodo di fermo. Ciononostante vi è stato il riconoscimento della legittimità delle richieste dei pescapneisti sardi in merito a questa situazione.
L’altro fronte sul quale si è discusso riguarda il possibile inserimento di un rappresentante della FIPSAS all’interno della Comitato Tecnico Consultivo per la Pesca. Dai delegati è stato infatti nominato il Prof. Luciano Cottu, che figura tra i membri del suddetto Comitato quale studioso ed esperto in materia di pesca e di attività ad essa connesse, per chiarire che egli non rappresenta affatto gli interessi della Federazione e dei suoi iscritti. A tale proposito la Dott.ssa Sanna si è detta possibilista, lasciando intendere un’eventuale apertura politica in tal senso. Ciò che però è subito sembrato chiaro è che le mosse di avvicinamento a questo risultato dovranno essere portate avanti con determinazione e costanza dai delegati FIPSAS in carica.
Questa conquista potrebbe avere positive ripercussioni su ogni tipo di iniziativa coinvolgente il mondo della pesca in apnea, sia che si tratti delle future forme di fermo biologico, sia che si parli delle potenziali ricadute provenienti delle intenzioni del governo regionale di ottenere più autonomia nel campo normativo delle Aree Marine Protette.
Il risultato dell’odierna manifestazione va quindi valutato con un occhio alle prospettive aperte dall’incontro dei pescatori in apnea con i rappresentanti dell’Assessorato: se da un lato la risposta degli appassionati non è stata all’altezza di una categoria che esprime ben altri numeri, d’altro lato vi è il duplice aspetto dell’apertura del dialogo con le istituzioni e dell’aver finalmente presentato un fronte unitario (sebbene vada decisamente rafforzato) per combattere i numerosi casi di ingiusta discriminazione di cui i pescatori in apnea sono resi oggetto sempre più spesso.
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