Gianluca Genoni e l’incontro ravvicinato con una lampreda
Procedono senza intoppi le prove di avvicinamento alla trasferta Egiziana,
in vista del nuovo tentativo di record in assetto variabile per Gianluca
Genoni.
Le discese con la nuova slitta continuano a dare buone sensazioni e ottimi
riscontri cronometrici, pur restando molta prudenza all’interno del team di
assistenza per i pericoli che le profondità da raggiungere quest’anno
possono riservare.
Solo le condizioni meteomarine della Liguria in questi ultimi due giorni
stanno ostacolando un poco gli allenamenti, comunque nello staff di Gianluca
c’è un sereno ottimismo in vista del prossimo evento.
Ieri un curioso imprevisto è capitato a Gianluca durante una discesa di
riscaldamento.
Arrivato alla profondità di 60 metri Gianluca è stato attaccato alla mano
sinistra da
quella che poi è stata identificata
come una LAMPREDA, un vertrebrato parassita ormai quasi estinto, che lo ha
scambiato per un mammifero A quella profondità lo spavento ha interrotto la
discesa di Gianluca che con prontezza di riflessi ( data forse più dallo
spavento) ha afferrato l’animale e lo ha staccato dalla sua mano,
cominciando a risalire.
Ma lo spirito parassita del curioso animale ha avuto la meglio e con un
guizzo si è prontamente riattaccato alla coscia sinistra dell’atleta che è
emerso con l’animale attaccato alla gamba.
La lampreda di ca 50 cm è stata staccata a forza dagli assistenti in
superficie non prima di averla fotografata e rilasciata in mare.
Un bello spavento per Gianluca che ha però proseguito gli allenamenti da
vero professionista.
Nei giorni precedenti gli allenamenti di Gianluca erano stati seguiti con
curiosità da un gruppo numeroso di delfini ( almeno 15) che hanno nuotato
attorno all’imbarcazione degli allenamenti durante le fasi di ventilazione.
Il Parco istituito al Promontorio di Portofino ha permesso in pochi anni il
ripopolamento di questo tratto di mare ed è diventato, sempre più spesso,
luogo per incontri di pesci, cetacei e altri animali di ogni specie, a volte
anche un po’ troppo invadenti…
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