2019: No al Mondiale in Sudafrica, sarà EuroAfricano in Italia
Circa un anno fa avevamo parlato dello sconvolgimento che i World Games, previsti in Sudafrica a febbraio del prossimo anno, avrebbero potuto portare alla consueta alternanza tra Campionati del Mondo e Campionati Continentali (tra cui l’Euroafricano) di pesca in apnea Cmas. Contestualmente si era anche parlato di una candidatura italiana all’organizzazione dell’Europeo che sarebbe slittato al 2020. Le cose sono andate un po’ diversamente e oggi, dopo una lunga serie di vicissitudini e diverse retromarce, possiamo dire che l’Italia ospiterà la XXXIIa edizione del Campionato Euroafricano CMAS, probabilmente a settembre del 2019. Ma vediamo un po’ come siamo arrivati a questo punto.
In origine ci furono le pressioni, non solo da parte della FIPSAS, per far si che la gara di pesca subacquea in programma per i World Games 2019, organizzati dalla CIPS (Confederazione Internazionale Pesca Sportiva), venisse riconosciuta anche come Campionato Mondiale CMAS.
La discussione è stata lunga e travagliata, fino a quando si è giunti ad una esclusione di questa possibilità anche perché l’oceano a febbraio non si sarebbe prestato ad ospitare una gara in sicurezza, sia per le condizioni meteorologiche che, soprattutto, a causa della presenza di squali. Tramontata l’ipotesi del mondiale sudafricano si è ritornati alla tradizionale alternanza, e la candidatura italiana per l’edizione del 2020 richiedeva un impegno per anticipare di un anno oppure di passare la mano.
Quando la data del 2020 era data per certa, era già stato dato un mandato ufficioso per organizzare l’europeo in Puglia. Tuttavia nel tempo l’entusiasmo degli organizzatori è scemato vistosamente, complice una marcata incertezza sul reale budget disponibile per l’organizzazione dell’evento, ed è andato completamente a morire quando si è paventato di dover anticipare di un anno il tutto. Inoltre i fondali pugliesi sarebbero stati scartati anche perché non avrebbero potuto dare sufficienti garanzie di risultato agli azzurri.
Con l’Italia che si era di fatto tirata fuori, non erano molte le soluzioni alternative. A più riprese si era parlato di disputare l’europeo in Norvegia o in Danimarca, con in mezzo una parentesi (a fine luglio di quest’anno) in cui la CMAS aveva cambiato idea rivalutando la carta del mondiale sudafricano, ipotesi che però già al Mondiale in Portogallo di settembre si dava per impossibile, tanto che furono diverse le pressioni (soprattutto da parte degli spagnoli) affinchè gli italiani decidessero di impegnarsi per organizzare l’edizione 2019. Terminato il Mondiale, come sappiamo, non solo gli italiani rifiutarono di candidarsi ma, come reazione ad un trattamento, da parte dei giudici CMAS, ritenuto scorretto (e non si può certo negare), annunciarono che non solo rifiutavano l’organizzazione ma che avrebbero considerato anche la possibilità di non inviare nessuna squadra ovunque si fosse disputata l’edizione 2019.
Arriviamo così ad oggi e, pochi giorni dopo la feroce polemica conseguente al comunicato FIPSAS che annunciava la cessazione definitiva delle gare di pesca in apnea in acque interne, arriva il via libera del presidente Matteoli all’organizzazione del Campionato Euroafricano in Italia. Inutile dire che a tanti questo ordine è parso una mossa politica atta a tentare di ricucire lo strappo con l’agonismo della pesca in apnea.
Per quanto riguarda la location, la scelta sembrerebbe essere ricaduta (almeno ufficiosamente) sulla Sardegna, in particolare Sant’Antioco o Porto Scuso. Sulla scelta definitiva peseranno non solo i fondali ma anche questioni di carattere organizzativo per una manifestazione che prevede un coinvolgimento di 250/300 persone. Ancora numerosi i punti da discutere, non ultimo il regolamento particolare di gara, a partire dal peso minimo delle prede per arrivare ad una possibilità di cattura per la cernia con l’eventuale limite di un solo esemplare al giorno.
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