Gare Pesca Sub: Amico, Rosalba e Mortellaro Raccontano la Vittoria al Campionato Siciliano a Squadre 2021
di Fabio Amico
Il 30 maggio, nelle acque trapanesi in località Bonagia, ha avuto luogo il Campionato Regionale a squadre di pesca in apnea, memorial “Sebastiano Marrone”, organizzato dal Ci.Ca.Sub Trapani di cui è presidente Alberto Lipari. Dopo un lungo periodo di inattività, causa covid, diversi nomi importanti della pesca subacquea hanno preso parte alla manifestazione. Quattordici le squadre iscritte con tre atleti a bordo. Gli avversari più temuti erano sicuramente il team Solli-Moncada-Riolo (quest’ultimo sei volte Campione Italiano Assoluto), l’ex Campione Italiano Sandro Mancia e altri forti atleti pescatori militanti tra prima e seconda categoria di pesca in apnea, nonché subacquei locali buoni conoscitori di quei fondali.
Il blasone dei partecipanti di quest’anno era, dunque, di ottimo livello ed io e i miei compagni di squadra Mortellaro e Rosalba eravamo convinti che, per ripetere i successi degli anni precedenti, avremmo dovuto sudare le proverbiali sette camicie ed avere quel pizzico di fortuna che aiuta sempre gli audaci. Decidiamo quindi di preparare secondo un criterio preciso e seguire spostamenti mirati su tane o zone interessanti. Il tempo di perlustrazione del campo gara è ridotto ad un giorno (il sabato) e, quindi, bisogna fare le cose con metodo. I primi spot visitati sono abitati da saraghi e qualche bel tordo. Il mattino c’è una corrente sostenuta e fastidiosa ma che tiene il pesce. Quando questa dopo un po’ cala, il pesce sparisce del tutto anche nei posti più sicuri. Nelle diverse zone che controlliamo si nota che, rispetto agli altri anni, il pesce è diminuito e molto nervoso.
Abbiamo qualche tana buona con dei bei saraghi, alcuni spot dove pascolano bei labridi con l’aumentare della luce e marchiamo anche qualche murena in peso. Più si va fondi e più l’acqua si raffredda e risulta torbida. Decidiamo che la batimetrica migliore è quella che va dai 5 ai 18/20 metri. La sera facciamo una riunione per stabilire partenza e gara. Si partirà su una zona in poca acqua con dei saraghi che ci dava una certa sicurezza ma studiamo anche un piano alternativo in caso di brutte sorprese che, nelle gare, sono sempre dietro l’angolo.
Alla partenza ci dirigiamo su un segnale che sembra non essere condiviso con altri. Appena arrivati sul posto io colpisco subito un sarago e Rosalba una grossa murena che, alla fine, dovrò pure doppiare per facilitarne l’estrazione. Scorrendo un po’ il fondale nei dintorni riesco a vedere un bel tordo che, con un agguato, porto a tiro e fiocino. A quel punto ci dirigiamo sul secondo segnale e, appena scesi sul fondo, ci accorgiamo che nella tana ci sono alcuni bei saraghi. Con attenzione riusciamo a catturarne cinque in poco tempo. Nel frattempo altri due equipaggi si buttano nel nostro spot. Si pesca gomito a gomito. Senza problemi, ma con ritmo e intensità.
Rosalba riesce ad inventare un sarago nascosto in uno spacchetto veramente minuscolo, mentre Riolo riesce a scovare ed estrarre un bello sparide dalla tana già visitata da noi in precedenza. A quel punto decidiamo di spostarci su un punto dove, durante la preparazione, avevamo visto una corvina. Sebastiano non la trova ma, dopo due o tre tuffi, riesce a catturare un grosso marvizzo. Altro spostamento rapido in una zona che, in preparazione non aveva regalato granché, ma che era comunque ricca di vita ed interessante. Sono il primo a fare il tuffo ed intercetto un bel labride durante una planata. Il tiro non ha storia ma, mentre lo recupero, vedo un grosso sarago infilarsi sotto una piccola lastra, di taglio.
Mi faccio subito passare il 45 con la fiocina e nello spacchetto molto stretto riesco a colpirlo nel troncone di coda e a recuperlo. Siamo carichi e, dopo altri tuffi in zona, peraltro senza frutto, ci spostiamo nuovamente. Era un punto dove avevamo segnato un grosso sarago, ma troviamo solo una bella murena che finisce a paiolo. I successivi 3-4 spostamenti saranno poco fruttuosi visto che erano zone molto interessanti ma, planata dopo planata, riusciamo a fiocinare un paio di labridi ed un paio di saraghi. La zona che stiamo battendo è stata gia visitata da altri equipaggi questo è chiaro. Allora decidiamo di fare uno spostamento piu lungo dove avevano segnato un bel pappagallo.
Con molta sorpresa Christian si accorge che il pappagallo è sparito e che al suo posto vi è una murena di tre chili: un colpo preciso ed il pesce è nel cavetto. A quel punto andiamo su un segnale nei pressi e Mortellaro cattura un bel marvizzo. Scorriamo su altri punti interessanti ma rimaniamo col colpo in canna. Decidiamo di vedere se riusciamo a completare i dieci saraghi: ne abbiamo otto e ce ne servono altri due per chiudere la specie e prendere il bonus. Cominciamo a fare molti spostamenti: un tuffo qua ed uno là ma con poca fortuna. Tutti saraghi piccoli e molte tane vuote. A terra catturiamo un paio di salpe ed un’occhiata. Ma non molliamo e con determinazione e caparbietà veniamo premiati: un paio di sparidi di peso completano l’opera.
Mentre setaccio la zona, che peraltro conosco molto bene, trovo una bella orata da chilo in tana. Le sparo in testa col 50 e la fiocina ma nonostante il colpo preciso, il pesce ha un violenta reazione e si strappa, dileguandosi. La cerco per un bel po’ ma niente. La gara finisce e si rientra in porto per la consegna dei carnieri. Vediamo che molti equipaggi sono messi bene e che altri tre hanno chiuso la specie come noi. Sarà la bilancia a decretare il vincitore. Il nostro carniere sarà composto da 10 saraghi, 7 tordi, 1 salpa e 3 murene. La bilancia ci scarta una salpa e un occhiata per pochi grammi. I pesci validi saranno saranno 18. Più tre murene a coefficiente: 21 pezzi in totale. Alla fine riusciamo a spuntarla sul filo di lana. Secondi Riolo-Solli-Moncada e terzi Polizzi – Tartaro – Vassallo. Come fucili abbiamo usato prevalentemente arbaletes da 50 con fiocinella. In alcuni casi anche un medisten con fiocina ed un arbalete da 60 con tahitiana.
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