Freediver e AIDA: è rottura
La lunga polemica tra gli organizzatori del Freediver Open Classic di Cipro e l’AIDA si è risolta con una rottura.
In una email e nel Guest Book di Freediver, il responsabile del sito Howard Jones ha annunciato la scelta di abbandonare l’AIDA con poche parole: “La loro leadership e le loro motivazioni non sono quelle che in cuor nostro possiamo abbracciare”.
La polemica nasce dalle difficoltà organizzative della prima edizione del Freediver Open, generate -secondo Jones- dalle regole AIDA. In particolare, si contestavano due aspetti delle regole: la presenza di cartellini gialli, usati dai giudici per segnalare la prova valida ma soggetta a penalità per qualche infrazione minore e la possibilità di ricorrere contro le decisioni dei giudici, che aveva dato luogo ad una lunga serie di perdite di tempo. Dopo la competizione, Howard Jones aveva chiarito che se l’AIDA non avesse accettato delle modifiche ai regolamenti, la seconda edizione del Freediver Open si sarebbe svolta senza giudici AIDA. L’AIDA non ha accettato nessuna delle proposte fatte da Freediver, e così l’organizzazione della gara di Cipro ha seguito altre vie. Ma quello che lo stesso Jones definisce “split”, ossia distacco, è stato scatenato da un altro avvenimento: qualche giorno fa un membro di AIDA Svezia ha annunciato sul Guestbook che Dahab, sul Mar Rosso, ospiterà una competizione AIDA aperta a tutte le nazioni negli stessi giorni del Freediver Open di Cipro, ossia dall’11 al 20 di Giugno. L’annuncio dell’Aida Desert Freediving Camp ha mandato su tutte le furie Howard Jones, il quale ha ravvisato in questa iniziativa un chiaro tentativo dell’AIDA di boicottare la competizione di Cipro e l’organizzazione. Subito dopo è giunta la conferma di quanto era nell’aria da tempo: rottura con l’AIDA.
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