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FIPSAS e rischi della carpa, respirazione glosso-faringea

| 2 Aprile 2013 | 0 Comments

La circolare normativa approvata nel mese di Marzo prevede una rilevante novità per le gare di apnea, ribadita in una nota diramata qualche giorno fa. Nelle gare di apnea di tutte le categorie eccetto quella Elite, è adesso proibito l’utilizzo della respirazione glosso-faringea, nota al pubblico di appassionati come “carpa” (packing in inglese). Anche nei confronti degli atleti della categoria Elite, che annovera i più esperti, la FIPSAS sconsiglia l’esercizio di questa tecnica, in ragione della sua pericolosità.

La respirazione glosso-faringea consente di forzare l’immissione di aria dei polmoni grazie ad una serie di “boccate” d’aria assunte modalità che richiamano il tipico modo di boccheggiare del noto ciprinide da cui  la “carpa” prende il nome. Con l’utilizzo di questa tecnica gli apneisti più esperti sono in grado di estendere la “capacità” dei propri polmoni anche di  tre litri.

Uno studio australiano ha concluso che questa tecnica produce un barotrauma i cui effetti nel medio e lungo termine sono ancora ignoti: su sei apneisti analizzati durante il “packing”, ben cinque hanno mostrato “pneumomediastino”, vale a dire presenza di aria nel mediastino. Secondo gli autori dello studio (Chung SC, Seccombe LM, Jenkins CR, Frater CJ, Ridley LJ, Peters MJ.) ciò potrebbe essere causato dalla rottura degli alveoli polmonari indotta dall’innaturale forzatura dell’apparato respiratorio procurata dalla tecnica di ventilazione.

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