FIPIA: In Europa si Vuole Vietare il Piombo Anche nella Pesca Sportiva
COMUNICATO FIPIA – Il 15 novembre scorso siamo stati invitati, insieme a tante altre associazioni della pesca e della caccia, ad un incontro con l’europarlamentare Pietro Fiocchi per discutere della richiesta europea di bandire il piombo dalle munizioni da caccia, ma anche da tutte le dotazioni della pesca ricreativa, compresa quindi quella in apnea.
Tutto nasce da una richiesta dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) che considera il piombo usato nelle discipline venatorie, un inquinante responsabile di un serio problema ambientale e di un grave pericolo per la salute umana.
A voler essere precisi, la “lotta” contro il piombo non inizia oggi, ma va avanti dal 2014 e in maniera così ostinata (nonostante già diverse bocciature) da far pensare a tanti che si tratti principalmente di una questione ideologica.
Che il piombo in se sia un metallo nocivo lo sappiamo tutti, così come tutti sappiamo che è stato (giustamente) eliminato dalle vernici e dai carburanti. Che però il suo utilizzo in forma solida, costituisca un’emergenza tale da richiederne il divieto di utilizzo, andrebbe dimostrato da chi lo pretende, ed è qui che emergono le prime perplessità.
Pochi Dati Scientifici
Noi ci siamo presi la briga di leggere un po’ di materiale, scientifico e no, prodotto sul tema, e non abbiamo potuto fare a meno di notare che, tranne diversi studi realizzati sugli uccelli, esiste molto meno riguardo il resto della caccia e praticamente nulla riguardo la pesca. Se quindi certi studi sembrano dimostrare una effettiva pericolosità del piombo per gli uccelli, appare del tutto pretestuoso pretendere di estendere gli stessi risultati, in maniera acritica, all’intero comparto della caccia e, soprattutto, della pesca.
Senza addentrarci troppo in studi citati in maniera parziale, stime discutibili e sull’eccessiva presenza di condizionali in molto del materiale prodotto dai proibizionisti, preferiamo soffermarci su dati oggettivi e incontestabili.
Di un ambiente e di un mare ormai molto inquinati, sappiamo tutto. Ci vuole poco a cercare una lista dei principali inquinanti presenti su terreni, acque, mammiferi e pesci, per rendersi conto che il piombo spesso non è neppure menzionato nelle classifiche, che invece sono da anni dominate da mercurio, pesticidi, PCB, microplastiche, tutto quello che può esserci nei liquami fognari non trattati e molto altro. Tutte cose verso cui non sembra esserci la stessa volontà di proibizione.
Quali sono le Principali Fonti di Piombo nella Nostra Alimentazione?
Il piombo è un metallo con il quale veniamo quotidianamente a contatto, a iniziare dall’acqua, quindi il problema reale è rimanere al di sotto dei limiti fissati dalla legge. Su questo tema ci pare sufficiente citare il parere del gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che: “ha ritenuto che siano i cereali, gli ortaggi e l’acqua potabile a contribuire in maggior misura all’esposizione alimentare al piombo per la maggioranza della popolazione europea. L’esposizione non alimentare al piombo è stata giudicata meno importante per gli adulti, sebbene la polvere di casa e il suolo possano essere importanti fonti di esposizione per i bambini.”
L’avvelenamento da piombo (saturnismo) è sempre stato conosciuto come una patologia professionale dei linotipisti (peraltro legata ai vapori da fusione e non alla sua ingestione), non certo dei cacciatori o dei pescatori, e dei loro parenti, che dalla notte dei tempi cacciano e pescano con l’auto di questo metallo. Men che meno ci risulta che lo sia oggi, nonostante la principale assunzione di piombo avvenga per la gran parte, e incontestabilmente, da altri tipi di alimenti.
Da un eventuale ban del piombo, la pesca in apnea sarebbe toccata molto marginalmente (si perderebbero i piombi da cintura e quelli da equilibratura dei fucili), nulla di mortale ma solo un logico aumento consistente di costo per questi oggetti che dovranno necessariamente essere fatti con metalli più costosi, più difficilmente lavorabili e difficilmente auto-producibili.
Un Metodo Discutibile
È però il metodo che non ci piace affatto! In mancanza di dati oggettivi si pretende di applicare un principio di precauzione distorto e discriminatorio. Oltretutto si vorrebbe che fossero pescatori e cacciatori a dover dimostrare una non pericolosità mentre, nel metodo scientifico, l’onere della prova dovrebbe ricadere su chi caldeggia misure così drastiche. Per fare un esempio che i pescasub comprendono bene, ci ricorda tanto il metodo pretestuoso con il quale siamo stati sbattuti fuori dalle Aree Marine Protette, senza possibilità di appello.
Forse non ha tutti i torti chi malignamente ritiene che, dietro le pressioni dell’ECHA, ci sia la volontà di dare un colpo mortale a tutte le discipline venatorie, quel colpo che con i referendum democratici ad oggi non è ancora riuscito a nessuno.
Il Parere delle Altre Associazioni
Cosa pensano le associazioni della pesca ricreativa del ban del piombo? Bella domanda! Noi possiamo dire, a queste condizioni, di essere fermamente contrari, almeno fino a quando non si deciderà di agire PRIMA su quelle che sono le reali e massive cause dell’inquinamento dei nostri mari (vedi pesticidi, PCB, microplastiche e scarichi fognari menzionati prima). Per altri, che già dal 2015 hanno invitato tutti i pescatori a rinunciare volontariamente alla produzione, importazione, acquisto e vendita di piombi da pesca, possiamo solo sperare che nel frattempo si siano ricreduti…
Facciamo Sentire la Nostra Voce
Per far sentire la propria voce, siamo tutti invitati a partecipare alla consultazione pubblica indetta dall’ECHA (seguendo le istruzioni che potete trovare qui sotto) e far presente la nostra contrarietà alla misura.
Purtroppo il questionario è scritto in inglese e concepito in maniera abbastanza cervellotica, cosa che lascia ulteriormente pensare che sia stato ideato per scoraggiare o minimizzare la partecipazione dei cittadini.
1 – Clicca QUI
2 – Spunta la casella corrispondente al modo in cui sei venuto a sapere di questa consultazione (ad es. Social Media)
3 – SECTION I – Compila con i tuoi dati personali (bastano quelli con asterisco rosso)
4 – SECTION II – Spunta la voce “As an Individual” se non è già selezionata e poi, al fondo del riquadro, scegli se vuoi autorizzare l’utilizzo pubblico del tuo nome per l’eventuale pubblicazione commenti (1a opzione) oppure mantenerlo confidenziale (2a opzione)
5 – SECTION III – Scrivi in massimo 9000 caratteri, perchè ritieni che il divieto totale di utilizzo del piombo sia sbagliato.
6 – Specific Information Requests – Spunta l’opzione “I don’t have information on this topic” tutte le volte che è presente (dovrebbero essere 4).
7 – SECTION IV/V – Spunta la raccomandazione obbligatoria contrassegnata con l’asterisco rosso, una per ognuna delle due sezioni. Successivamete spunta la casella “Non sono un Robot”.
8 – Invia il questionario cliccando su SUBMIT to ECHA
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