Ferragosto segnato da numerosi incidenti sub, due vittime e un disperso poi ritrovato
Purtroppo anche quest’anno i giorni a cavallo del Ferragosto sono stati segnati da gravi incidenti subacquei. In Sardegna è morto un giovanissimo appassionato di soli 23 anni, Danio Palmas, che stava trascorrendo un breve periodo di vacanza nell’isola. Si era immerso la mattina del 15 agosto verso le 9.30 e non si erano più avute sue notizie fino al pomeriggio, quando sono stati allertati i soccorsi. Capitaneria di Porto e nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco si sono immediatamente attivati nelle ricerche, concluse poco prima delle 20 con il ritrovamento del corpo del giovane, ormai senza vita, a circa 700 metri da riva, adagiato su un fondale di 6 metri. Il decesso è con buona probabilità stato causato da una sincope da apnea prolungata con conseguente annegamento.
È probabile invece che sia stato causato da un malore dovuto anche all’età, il decesso di un 89enne francese che stava praticando pesca in apnea al largo di Ventimiglia. L’uomo e sua moglie erano salpati dal porto di Mentone con la loro imbarcazione e avevano raggiunto le acque italiane, ormeggiando poi davanti alla frazione “Latte” davanti alla cittadina del ponente ligure. L’uomo si è sentito male in prossimità di alcuni scogli non raggiungibili da terra e, proprio mentre la moglie allertava i soccorsi non vedendolo da un paio d’ore, alcuni uomini della locale Guardia Costiera impegnati in un servizio di pattugliamento in gommone, si imbattevano nel corpo ormai esanime del subacqueo che galleggiava sul pelo dell’acqua.
Ore di terrore, per fortuna concluse solo con un grande spavento, sono quelle vissute in Puglia da Silvio Margarito, subacqueo 58enne dato per disperso diverse miglia al largo di Capo Leuca la vigilia di Ferragosto. Descritto in un primo tempo come un apneista intento in una battuta di pesca, si è scoperto poi essere invece impegnato in una immersione con autorespiratore su un fondale di circa 50 metri. L’incidente sembra essersi verificato a causa della perdita del pallone di segnalazione, il quale ha “ingannato” il barcaiolo che lo seguiva con il mezzo nautico ignaro del fatto che lo scarroccio lo stesse in realtà allontanando molto dal punto di immersione del compagno.
Una volta realizzato che il compagno non era attaccato all’altra estremità della sagola, è stata allertata la macchina dei soccorsi con grande dispiegamento di uomini e mezzi e che, grazie all’intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco, è riuscita ad individuare il disperso a diverse miglia dal punto di immersione e a circa 11 miglia dalla costa. Recuperato da una motovedetta della Guardia Costiera è stato riportato a terra stanco ma in buone condizioni di salute.
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