Europei Assoluti Nuoto Pinnato Day 2: Mammi e Figini dorati
Grande giornata agli Europei Assoluti di nuoto pinnato: una pioggia di record mondiali si abbatte sulla piscina di Kazan ma è anche l’Italia a gioire per le due medaglie d’oro conquistate da Elisa Mammi nei 200 pinne e Stefano Figini nei 400 np!
La giornata era iniziata con la straordinaria performance dell’ungherese Szilard Vilhelm che nella finale diretta degli 800 vs nuotata al mattino stabiliva il primo record del mondo di oggi: con 5’46″96 è lui il nuovo campione europeo della distanza abbattendo il precedente primato di quasi cinque secondi e lasciando a dieci il secondo classificando, il russo Igor Saprykin (5’56″49). Terzo posto per l’ucraino Denis Grubnik (5’58″49).
Il pomeriggio si è invece aperto con le due finali dei 50 np e 50 pinne maschili che lasciano all’italia un po’ di amaro in bocca per le due medaglie di legno di Cesare Fumarola e Andrea Rampazzo. Il primo in particolare recriminerà per il solo centesimo che lo separa dal terzo posto. Senza rivali il vincitore, il russo Pavel Kabanov (15″57), già al secondo oro individuale della sua rassegna mentre abbastanza a sorpresa è l’argento dello junior Stavrianos Sismanidis (16″05). Il bronzo va all’ucraino Dmytro Sydorenko in 16″20, come detto un solo centesimo davanti al nostro Fumarola mentre l’altro azzurro in gara, Andrea Nava, chiude al settimo posto in 16″56.
Nei 50 pinne arriva invece il secondo record mondiale della giornata: lo sigla il ceco Ondrej Broda, apparso solo quest’anno sul palcoscenico del nuoto pinnato ma con una già lunga carriera ad alto livello nel nuoto classico. Con 19″38 strappa il primato al nostro Andrea Rampazzo che si deve accontentare della quarta piazza in 19″93 dietro anche a Konstantin Zotov (Russia – 19″56) e Aliaksei Skalazub (Bielorussia – 19″64). Nonostante la delusione per la medaglia mancata, era risaputo della scarsa condizione del campione padovano che dopo una stagione già piuttosto tribolata aveva dovuto interrompere gli allenamenti per oltre una settimana proprio a ridosso del campionato per via di una sospetta pleurite diaframmatica che l’aveva addirittura costretto a trascorrere due giorni di ricovero in ospedale.
Il programma è quindi proseguito con la finale dei 1500 che da pronostico hanno visto l’affermazione del tedesco Sven Luetzkendorf con un tempo (12’25″21) però ben lontano dal suo primato. Protagonista anche il giovane Oleksandr Odynokov che nuota in 12’27″96 restando a lungo in testa alla gara. Terzo posto per il russo Alexey Shafigulin (12’31″59) mentre Alberto Rota, pur non migliorando il tempo di ieri, è ottimo sesto in 12’51″83. Proprio Luetzkendorf e Rota erano stati momentaneamente squalificati per aver utilizzato il nastro sulle braccia, metodo non vietato dal regolamento; dopo il ricorso della squadra azzurra e tedesca i due sono stati quindi regolarmente reintegrati nella classifica.
Il terzo primato mondiale crolla a sorpresa nei 200 np femminili ad appannaggio ancora della russa Valeriya Baranovskaya che con 1’29″27 bissa così il successo di ieri nella doppia distanza. Battuta la connazionale Vasilisa Kravchuk, precedente detentrice del record, che si ferma a 1’29″55 mentre il bronzo finisce all’ucraina Olga Shlyakhovska (1’31″74). Positiva la prova delle due azzurre in gara, Roberta Mastroianni e Claudia Ammetto, che chiudono sesta e settima in rispettivamente 1’36″49 e 1’39″21 ma che meglio avevano nuotato al mattino per qualificarsi (1’34″70 e 1’35″52).
Nella stessa distanza ma stile pinne arriva come detto la prima medaglia d’oro della spedizione italiana. La conquista Elisa Mammi con una prova superlativa in cui stabilisce anche il nuovo record italiano (1’48″63) battendo di un soffio la concorrenza delle duo russo Medeya Dzhavakhisvili e Kristina Novichenko ferme a 1’48″70 e 1’50″14. Dopo bronzo ed argento di Eger nel 2008 e San Pietroburgo 2009 si completa con la medaglia più pregiata il carniere della nuotatrice genovese che avrà ancora due ottime occasioni nei 50 e 100 per arricchire il proprio palmares.
Neanche il tempo di gioire per questa bellissima vittoria che Stefano Figini ne regala un’altra: i 400 sono il suo territorio incontrastato e per la terza volta in carriera riesce a nuotare sotto il muro dei tre minuti, unico uomo ad essere mai riuscito nell’impresa. In 2’59″04 allontana lo spauracchio del russo Kokorev che si deve accontentare dell’argento in 3’01″57 mentre il bronzo va all’ungherese Denes Kanyo in 3’02″69.
L’Italia si issa così momentaneamente al secondo posto del medagliere dietro all’irraggiungibile Russia nell’attesa delle gare di domani che potrebbero regalare ancora grandi soddisfazioni. In particolare forti sono le ambizioni di Giorgia Viero che stamani si è qualificata col primo tempo (7’15″04) nelle batterie degli 800 e punterà al podio nella finale di domani pomeriggio.
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