EUDI – DIVEX 2011: i commenti post fiera
Cala il sipario sulla diciannovesima edizione del Salone Europeo della subacquea che si è chiuso stamattina a Bologna dopo quattro giorni densi di appuntamenti e che hanno visto numerosi visitatori muoversi tra gli stand posti all’interno degli ampi padiglioni.
La giornata conclusiva, come sempre caratterizzata da pochissime presenze, è stata l’occasione per fare un bilancio e proiettarsi verso l’edizione del ventennale che, confermando la natura itinerante della manifestazione, si svolgerà a Milano.
In attesa di conoscere e commentare nei prossimi giorni, con il Presidente di Confisub arch. Enzo Ferrari, i risultati ufficiali di questa edizione abbiamo raccolto le opinioni di alcune delle aziende presenti, tutte piuttosto soddisfatte dall’affluenza di pubblico e ancor di più dalla qualità dei visitatori, tutti molto interessati e competenti.
Il bilancio ci appare decisamente positivo, e non solo per i numeri dell’affluenza. Salvo qualche defezione pienamente giustificata, infatti, il reparto della pesca in apnea si è presentato compatto e tutti i principali player del settore erano presenti nonostante la sede di Bologna Fiere e la collocazione temporale nel mese di febbraio non accontentasse pienamente tutti gli espositori. Marco Ciceri della Omersub, unica tra le grandi aziende del settore ad essere completamente focalizzata sulla pesca in apnea, ha rilevato nelle dichiarazioni di sabato confermate oggi anche da Lorenzo Borri, che il target non è sbilanciato verso il centro-nord del paese ma, semmai, verso il centro-sud, e inoltre nel mese di febbraio le novità del catalogo sono già state rivelate da tempo al pubblico. In ogni caso, il nostro settore è apparso molto vitale, altro che disciplina in declino. Nonostante le note stonate riecheggiate dal palco del padiglione 14, giusto di fronte allo stand di Apnea Magazine, dove si è ripetuta la barzelletta dei pesci che fruttano più ricchezza se lasciati in pace per la gioia degli escursionisti – discorso che potrebbe anche avrebbe un senso se nelle AMP fossero proibite tutte le forme di prelievo professionale e amatoriale, non solo la pesca in apnea – chi ha pagato visita agli stand delle aziende grandi e piccole ha potuto vedere non soltanto un fermento creativo ed uno sforzo di ricerca e sviluppo – che non può trovare giustificazione esclusiva nella passione degli imprenditori ma che, al contrario, deve avere necessariamente ragioni legate al mercato – ma anche una notevole risposta del pubblico, che nelle giornate di sabato e domenica si è riversato nell’area dedicata all’apnea e alla pescasub.
I commenti di chiusura
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