Due chiacchiere con Nikos Kambanis
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La CMAS (Confédération Mondiale des Activités Subaquatiques) è l’organismo internazionale che sovrintende a tutte le attività sportive che riguardano la subacquea ed il nuoto pinnato. La promozione e lo sviluppo delle varie discipline sportive, la definizione e l’aggiornamento dei regolamenti, l’organizzazione delle competizioni internazionali (continentali e mondiali) sono le attività principali della Confederazione.
Al pari delle singole Federazioni nazionali, come la FIPSAS, anche all’interno della CMAS le responsabilità delle diverse discipline sono affidate a specifici gruppi di lavoro, denominati Commissioni.
Approfittando dei buoni rapporti instaurati in questi anni, abbiamo voluto rivolgere a Nikos Kambanis, Commissario Tecnico della Nazionale Greca e componente della Commissione Pesca in Apnea, alcune domande sui compiti e sull’organizzazione della Commissione ma anche su alcuni temi che, a livello europeo e mondiale, interessano l’agonismo come ad esempio la partecipazione degli atleti francesi alle competizioni internazionali o i problemi organizzativi che si sono verificati all’ultimo Campionato Mondiale in Perù.
Ecco cosa ci ha risposto.
Come opera la Commissione e quali sono i suoi compiti principali?
Tutte le Commissioni sportive della CMAS rispondono al Comitato Sportivo.
Il ruolo delle Commissioni è esclusivamente tecnico, ogni decisione riguarda gli aspetti tecnici della propria disciplina. In pratica facciamo proposte che riguardano i regolamenti della pesca in apnea, i giudici internazionali, le sedi dei campionati, i corsi per i giudici. Tutte le iniziative delle Commissioni, comprese quelle relative ai campionati e ai regolamenti delle competizioni, richiedono l’approvazione del Consiglio Direttivo della CMAS senza la quale non possono essere rese esecutive.
Ogni Commissione è diretta da un comitato composto da un Presidente, Antonio Cruz nel nostro caso, un segretario, Sergi Perez, ed un numero di membri che deve essere stabilito almeno quattro mesi prima delle elezioni e questo numero non può essere aumentato per nessun motivo. Le candidature a Segretario e membro di ciascuna commissione devono essere inviate alla CMAS entro un termine stabilito dallo statuto su un apposito modulo firmato dal Presidente della Federazione proponente o dell’organizzazione affiliata purché abbiano diritto di voto per quella commissione.
Dopo la sua elezione il Presidente della Commissione proporrà al Consiglio Direttivo, sulla base delle candidature ricevute, la lista dei membri della sua Commissione, senza superare il numero massimo stabilito. Il Consiglio Direttivo deciderà riguardo la lista proposta, con la possibilità di effettuare delle modifiche, e quindi la lista dei membri di ciascuna Commissione diventa definitiva.
I regolamenti interni di una Commissione, se esistono, non possono essere in contrasto con i regolamenti CMAS. Una volta l’anno i Presidenti di tutte le Commissioni sportive vengono convocati presso gli uffici della CMAS per una riunione con il Presidente del Comitato Sportivo.
Ciascuna commissione può deliberare solo se sono presenti almeno la metà dei componenti con un minimo di tre.
Ciascuna commissione si riunisce almeno una volta l’anno presso la sede CMAS o in altro luogo scelto dalla stessa CMAS.
Le convocazioni e l’agenda dei lavori sono inviate ai componenti delle Commissioni dal Segretario dopo l’approvazione del Consiglio Direttivo della CMAS.
I verbali degli incontri delle Commissioni vengono trasmessi alla sede centrale della CMAS a partire dal giorno successivo al termine dell’incontro.
Quali contributi operativi danno alla Commissione le Federazioni Nazionali? C’è una vera collaborazione?
Pochissime Federazioni si rivolgono alla nostra Commissione. Principalmente sono le Federazioni Nazionali dei 7 componenti che presentano le loro proposte tramite il proprio rappresentante nella Commissione.
Quali sono le principali difficoltà che la Commissione deve affrontare nello svolgimento dei propri compiti?
Il problema principale è quello di riuscire ad avere degli incontri avendo a disposizione tempo sufficiente per poter discutere.
Di solito ci si incontra in occasione delle competizioni internazionali dove però il tempo è sempre ristretto, al di fuori delle gare i costi di viaggio non sono più coperti dalle Federazioni Nazionali.
Così dialoghiamo via e-mail, ma non è certo la maniera migliore per discutere.
Qual è la posizione della Commissione riguardo alle competizioni al di fuori del circuito CMAS (es. Spearfishing Champions League)?
La Commissione non può certamente esprimere opinioni su competizioni che non rispettano le specifiche della CMAS. Gli organizzatori della Spearfishing Champions League sono privati, non la Federazione Greca, e vogliono mantenere un carattere speciale per la loro manifestazione. Non possono chiedere ai partecipanti di ottenere una licenza sportiva rilasciata dalla CMAS e pertanto rimangono al di fuori dell’ombrello CMAS.
Un altro problema, per l’inserimento nel calendario degli eventi CMAS, è il ritardo che ogni anno c’è nella programmazione della gara. Gli organizzatori non conoscono luogo e data della competizione solo 4 o 5 mesi prima.
Quindi la Commissione non può esprimere una opinione ufficiale riguardo alla manifestazione, ma sappiamo che sarebbe bene per entrambi, la CMAS e la Spearfishing Champions League, se si potesse trovare un modo per conciliare le necessità reciproche. La CMAS avrebbe un’altra brillante manifestazione da presentare nel proprio calendario e la Champions League beneficerebbe dello status di competizione CMAS così molti atleti odierni potrebbero aggiungersi ai grandi nomi del passato che prendono parte a questo evento. Sarebbe un bene per tutti.
Il nuovo Presidente CMAS desidera fortemente ampliare le nostra attività, ma ci sono anche aspetti formali altrettanto importanti. Il riconoscimento di competizioni ufficiali alle quali partecipano atleti che non sono in possesso di una tessera federale sarebbe chiedere troppo per qualunque Confederazione Mondiale.
Il numero di gare internazionali in Europa si è ormai ridotto drasticamente: Master citta di Palma, la Coppa città di Rovigno e lo scorso anno nuovamente Lussino. Dal tuo punto di vista quali sono le ragioni di questa crisi? Ci sono possibilità che si possa ripristinare una competizione, individuale o per nazioni, che coinvolga almeno 4/5 paesi?
Bene, è chiaro che le Federazioni non hanno più fondi per far partecipare i propri atleti a più di un evento ogni anno.
Dai tempi d’oro della Coppa Europa negli anni ’80 e ’90 molto è cambiato. Lo sport amatoriale non è più sovvenzionato dagli stati e questo è evidente. Il nostro sport non è professionistico e le aziende che producono attrezzature non hanno ritenuto redditizio investire nella sponsorizzazione delle competizione.
La diminuzione della partecipazione è stata inevitabile. La Commissione ha deciso di tentare di far rivivere nuovamente la Coppa. Ma, a meno che i costi di partecipazione vengano mantenuti molto molto bassi, io non sono molto ottimista sul fatto che avremo molti paesi e atleti partecipanti. Penso che almeno quattro Nazioni dovrebbero prendere parte ad una competizione affinché si possa definire ufficiale.
La Francia è fuori dalle competizioni CMAS di pesca in apnea dal 2008 perché la Federazione nazionale FFESSM ha bandito le pesca in apnea agonistica. Eppure ci sono parecchi atleti francesi molto forti che meriterebbero di potersi confrontare con i pescatori degli altri paesi. Quale ruolo può avere la Commissione su questa vicenda?
La Commissione Pesca in apnea, nella sua riunione a Palma di Majorca ha concordato che è molto importante per il futuro della disciplina che la FNPSA (Federation Française de Pêche Sous Marine en Apnea) come rappresentante della Francia, nazione fondatrice della Pesca in Apnea e della CMAS nel mondo, venga ammessa dal Comitato Direttivo della CMAS nella Commissione Pesca in Apnea come membro senza diritto di voto nel comitato sportivo e con diritto di partecipazione nelle competizione non appena sarà riconosciuta dal governo francese. Abbiamo comunicato la questa decisione al Comitato Direttivo della CMAS.
L’organizzazione dell’ultimo Mondiale in Perù ha dimostrato numerose lacune. Quali criteri vengono utilizzati per individuare e scegliere la sede dove si svolgeranno i campionati intercontinentali (euroafricano, panamericano, pacifico) e mondiale?
Uno dei parametri è il continente. Come nel calcio, abbiamo bisogno di avere Campionato Mondiali al di fuori dell’Europa di tanto in tanto.
Nel 2010 e nel 2012 i Campionati Mondiali si sono svolti in Europa. Il Perù è stata l’unica candidatura per il 2014 da parte di paesi extra europei e in passato avevano già organizzato due Campionati Mondiali.
Durante la riunione di Palma ho espresso l’opinione che non sia stato corretto avere 8 imbarcazioni lente per un Campionato Mondiale.
Sempre a Palma, lo scorso anno, la Commissione era stata informata che tutte le imbarcazioni in Perù sarebbero state in legno. Il cambiamento di questa decisione però è stato comunicata alle delegazioni partecipanti solo durante la riunione dei capitani, alla vigilia della gara, a questo è stato certamente un inaccettabile cambiamento per un Campionato Mondiale.
La Commissione potrebbe tentare di richiedere ad ogni Federazione organizzatrice che una tale sproporzione tra alcuni dei paesi partecipanti e gli altri non accada nuovamente.
I criteri comunque sono molti, anche se non elencati in maniera ufficiale, ma il loro rispetto sul luogo di svolgimento dei campionati non è verificata da membri della Commissione. Dopo i problemi riscontrati in Perù, abbiamo deciso che un membro della Commissione dovrebbe recarsi sul posto con un anno di anticipo per verificare per verificare la capacità dell’organizzazione di portare a termine il compito.
Tuttavia ci sono anni in cui non c’è alcun interesse per l’organizzazione di un Campionato internazionale di pesca in apnea, come accaduto nel 2011, o solo un paese è interessato. In questi casi, i criteri sono irrilevanti.
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Category: Articoli, Interviste, Pesca in Apnea