Doppio record per Homar Leuci
Comunicato stampa
L’atleta Homar LEUCI, tesserato F.I.P.S.A.S. ASD CalabriApnea ha realizzato nei giorni 11 e 15 settembre 2012 rispettivamente: il “primo” record mondiale omologato CMAS nella disciplina dell’assetto variabile con monopinna regolamentato e il nuovo record del Mondo omologato CMAS nella disciplina dell’assetto costante con attrezzi.
Nel primo caso la CMAS ha determinato una profondità media che avrebbe omologato come Record Del Mondo indicandola in 130 metri. Homar con 02’55’’ ha raggiunto la profondità di 131 metri conseguendo la “validazione della prova” dai due Giudici Internazionali CMAS presenti sul campo gara Mr. Neven LUKAS e Mr. Cristiano ORLANDO. L’atleta ha utilizzato una “slitta” interamente progettata e realizzata da Camillo VISCOMI, mentore della manifestazione e coach di Homar.
Nel secodo caso Homar ha riportato in Italia il primato mondiale della disciplina “assetto costante con attrezzi” conteso da 3 anni in una sfida intercontinentale Italia – Turchia, con l’atleta (turco) Devrim Usuloy.
La battaglia fatta metro su metro a partire dalla quota di 83 del turco ha subito sabato scorso una brusca accelerata con la misura di 95 metri raggiunti durante la prova da Homar che ha messo ben 8 metri davanti allo scorso primato del turco che nel mese di ottobre dello scorso anno, aveva battuto Homar con la misura di 87 metri contro i suoi 86 raggiunti.
Particolarmente severe le misure di sicurezza imposte dal protocollo CMAS.
Erano presenti: la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco Direzione Regionale Calabria che ha realizzato un piano di emergenza medica e iperbarica formidabile, con la presenza a 100 metri dal campo gara di un elicottero medicalizzato del 118 SUEM, una unità mobile di rianimazione medicalizzata a supporto del velivolo e una equipe medica in mare composta da rianimatore infermiere e dal medico sportivo dell’Associazione dott. Raffaele Gulla.
La sicurezza in mare è stata garantita anche dall’appoggio di un atollo composto da 4 mq di moduli della TAFF e da un imbarcazione veloce della Ranieri International pronta a trasportare in meno di 60’’ un eventuale infortunato sulla terra ferma assieme a dispositivi ed equipe di rianimazione.
Il dispositivo medico a terra è stato coordinato nelle due giornate dal Direttore della centrale Operativa della SUEM 118 di Catanzaro, dott. Eliseo Ciccione, in simbiosi con il collega Carmelo Catanzariti, direttore del Centro di Medicina Iperbarica dell’Ospedale Pintimalli di Palmi (RC) dove una ulteriore equipe medica ha presenziato in stato di allerta presso la camera iperbarica di quel Centro. Il coordinamento tra le strutture e l’imponente servizio di assistenza hanno garantito la possibilità ad un eventuale infortunato in acqua di raggiungere in meno di 20 minuti la camera iperbarica situata a più di 100 km dal campo gara.
Hanno collaborato alcuni tra i migliori profondisti del panorama subacqueo calabrese ed italiano che vogliamo citare nell’ordine della quota operativa a cui hanno lavorato: Gabriele Paparo e Marco Donato (i più profondi) che hanno atteso a -131 metri Homar con respiratore a circuito chiuso Rebreather; Massimiliano Salvatori rebreather; Romeo Carnevali; Carmelo Pezzano; David Primonato; Nino Pizzichemi, Gianluca Danieli, Alessio Paciello, Luigi Morello e Veronica Fabiano.
In superficie ad attendere negli ultimi e più delicati metri il coach, esperto apneista Camillo Viscomi, l’istruttore Apnea Academy Ferdinando Formisano e Nicola Mari.
L’organizzazione dei due record è stata completo appannaggio della ASD CalabriApnea di cui Homar fa parte ed è tesserato. L’associazione affiliata alla F.I.P.S.A.S. nasce dalla più antica e famosa scuola di apnea al Mondo che è Apnea-academy. L’idea di tentare due record Mondiali, in due discipline così importanti dell’apnea, nasce dal successo ottenuto l’anno prima, quando calabriapnea ed Homar leuci, confezionano un grande successo -86 metri in assetto costante omologato dalla CMAS.
La stagione 2011 è stata fondamentale anche per preparare la sfida dell’assetto variabile, molto profonda e più delicata dal punto di vista logistico organizzativo. Proprio nell’assetto variabile Homar ha reintrodotto una tecnica abbandonata dai più dai tempi di Maiorca e Mayol scendendo sott’acqua nuovamente a testa in giù come i due grandi campioni facevano agli albori dell’apnea agonistica. La preparazione fisica e mentale di Homar e uno studio assieme al coach durato ben due anni gli hanno fatto mettere a punto una personalissima e innovativa tecnica di compensazione che gli consente di tener testa alla slitta che viaggia all’assurda velocità di due metri al secondo di media. Ad accentuare i problemi di una difficilissima compensazione si aggiunga la temperatura dell’acqua che nel mediterraneo e a Soverato sui 130 metri non è mai stata superiore ai 13 gradi, comportando un termoclino generale di oltre 16 gradi nelle giornate più calde. La temperatura così bassa non si può combattere nemmeno con lo spessore delle mute che deve essere contenuto e di morbido neoprene affinchè Homar possa agevolmente guadagnare la superficie nella lunghissima nuotata che gli deve far percorrere la distanza dei 131 metri.
Fondamentale l’appoggio tecnico degli sponsor di settore e il partenariato con soggetti pubblici e privati che hanno appoggiato la squadra e l’atleta durante gli allenamenti estivi e i preparativi. In primo luogo SIAD (Società Italiana Acetilene e Derivati) che ha creduto nell’atleta apoggiando la squadra con il supporto dei suoi gas tecnici necessari alle miscele di trimix nitrox e per i rebtreather degli operatori subacquei. La AERIS che assieme alla OCEANIC e la Hollis hanno fornito tutta l’attrezzatura tecnica necessaria all’atleta e alla squadra ma soprattutto i computer da apnea AERIS F10 indispensabili all’atleta per conoscere la profondità grazie ad un sofisticato sistema di alarmi e per poter effettuare quindi le manovre di compensazione alle giuste profondità senza dover perdere la concentrazione sul tuffo o comunque avere la minima distrazione. La Easydive del grande Fabio Benvenuti, grazie al quale con le fantastiche telecamere capaci di riprendere in alta definizione fino a profondità abissali, si sono registrate le bellissime immagini di Homar per altro condizione necessaria pena la mancanza di omologazione CMAS per dare prova al record. Le immagini sono state garantite da due videocamere di cui una fissata sulla slitta di Homar durante la discesa e due ad attenderlo sul fondo. La necton che ha preparato le caldissime e morbidissime mute di Homar; La Coltisub che ha appoggiato la squadra con una stazione di ricarica, la TAFF che ha fornito un atollo galleggiante per il supporto medico e le operazioni di soccorso, poi due aziende vicine all’atleta la Fru Eat e la Chocolat Milano che lo hanno supportato durante la permanenza in Calabria. Prezioso l’appoggio anche di alcune realtà imprenditoriali dell’Interland soveratese come il Mirabeau Park Hotel che ha dato prova della proverbiale ospitalità calabrese alla giuria internazionale della CMAS, la Ranieri International leader nel Mondo per la produzioni di unità da diporto che ha appoggiato la manifestazione con due delle sue più belle imbarcazioni, il Miramare e il San Domenico di Soverato due struture ricettive che hanno dato appoggio logistico alla manifestazione e la Sea Mar Scuba ASD che ha garantito la presenza e la operatività in campo del suo Presidente Franco Statini che ringraziamo. Scubalandia di Milano che ringraziamo per la competenza e la collaborazione del grande Guido.Fondamentale il partenariato nell’organizzazione delle due associazioni Fondazione Don Caporale e Imprinting. La manifestazione ha avuto anche il fondamentale appoggio istituzionale di cui uno sport minore come l’apnea necessita e in tal senso vanno i ringraziamenti al Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro che ha patrocinato l’evento e ha partecipato fisicamente alla manifestazione supportando anche in mare l’atleta durante gli allenamenti, il Comune di Soverato, l’Università Magna Grecia di Catanzaro, la Camera di Commercio di Catanzaro i Vigili del Fuoco, e la Guardia Costiera.
Merita sicuramente il ringraziamento maggiore il “mare di Soverato”, culla di Homar per un intera stagione e l’intera cittadinanza che si è stretta attorno all’atleta supportandolo in ogni momento e facendogli sentire il calore di una grande famiglia.
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