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Diari polacchi: cronaca della Finswimming World Cup


Il logo della manifestazione

Venerdì 29 Settembre, aeroporto di Bologna: è la partenza dell’ultima fatica dell’anno. La meta è la Polonia, l’obiettivo ancora una volta dimostrarsi i più forti. Ostrowiec Swietokrzyski, una cittadina ad essere sinceri un po’ sperduta, è la sede della ‘Golden Final’, l’ultima tappa della World Cup di nuoto pinnato. E’ la manifestazione, nata quest’anno per volere della CMAS, che comprende i trofei più importanti in giro per il mondo, raggruppandoli sotto un’unica bandiera. Tutto era iniziato ad Alessandria d’Egitto nel mese di Febbraio, per poi gareggiare in lungo e in largo per l’Europa, in un itinerario che ha toccato l’Ungheria con la tappa di Hajduszoboszlo, la nostra Ravenna quando numerosissimi atleti si sono confrontati per il Gianni Gambi Prize, la bellissima Palma di Mallorca (Baleari ‘ Spagna) ed infine, appunto, la Polonia. Un’idea, quella di raggruppare le gare più importanti della stagione aprendole alle squadre straniere, dettata dalla volontà di allargare il panorama del nuoto pinnato e di permettere ad atleti e club di confrontarsi oltre i confini anche al di fuori dei classici campionati mondiali o europei.

Piscina di Ostrowiec

Certo le insidie non sono mancate, ancora prima di potersi tuffare in acqua. L’Italia era rappresentata da due dei suoi atleti più importanti, Stefano Figini della Nord Padania Sub Varedo e Cesare Fumarola della Nuoto Sub Loschi Modena. All’arrivo a Cracovia la prima sorpresa: l’organizzazione non ha approntato un trasporto per raggiungere Ostrowiec. Così, sacche delle monopinne in spalla i due portacolori azzurri hanno fatto il viaggio di tre ore e mezza sui mezzi pubblici per raggiungere la ‘Golden Final’, che ogni chilometro faceva apparire sempre meno dorata! Sembra purtroppo essere una costante per tutti i nuotatori, del pinnato come del puro, la difficoltà nel raggiungere i luoghi di gara, specie nei paesi dell’Est, a riprova la testimonianza del campionissimo Filippo Magnini, che dopo gli Europei di Budapest aveva aperto la polemica sui trattamenti privilegiati riservati a certi sport con alcune dichiarazioni che avevano fatto discutere. Organizzazione non impeccabile in questo frangente, ma i nostri ragazzi sono comunque arrivati pronti a dare battaglia.

Il podio dei 200 Metri con Fumarola

La scomodità del viaggio è stata mitigata dalla bellezza della piscina, impianto splendido dotato di scivoli e ampi spazi, ma ciò che è ancora più importante per una competizione, doppie piastre, tabellone elettronico con nome e passaggi, e grandi tribune. L’anno prossimo Ostrowiec sarà infatti sede dei campionati europei giovanili di nuoto pinnato. Piscina ovviamente al coperto ma clima comunque piacevole, con tempo soleggiato e temperature oscillanti tra i 15 e i 20 gradi, mentre l’acqua si scaldava per l’approssimarsi delle gare. Dal punto di vista dell’organizzazione, escluso il problema trasporti, gran lavoro e risultati assai soddisfacenti: alta partecipazione di atleti sia per numero che per valore e presenza della televisione, che peraltro ha intervistato il nostro Stefano Figini, che si è districato tra le domande con un ottimo inglese!

Giornata di sabato con gare solo nel pomeriggio, all’insegna della velocità con i 50 apnea che vedono al via molti dei migliori della specialità. La vittoria è andata al russo Formin con 14’77 davanti a Skorjenko, probabilmente all’ultima gara della sua incredibile carriera nonostante l’ancor giovane età, e al dominatore della velocità di Torino 2006 Igor Soroka, che ai mondiali si era imposto sia nei 50 ap che nei 100 vs, mentre in Polonia si è dovuto accontentare del bronzo. Delusione per Cesare Fumarola, solo 9° con 16’04, in una gara comunque ad altissimo livello, come dimostra il 7° posto del fortissimo Kabanov, che però in questa stagione non ha ottenuto quanto probabilmente si aspettava dopo i fantastici record dell’anno passato. Nel settore femminile la spunta con 17 secondi netti la russa Anastasia Glukhikh, bronzo ai mondiali dove era stata superata dalle cinesi, grandissime sprinter.
Immediato riscatto di Fumarola nei 200 metri in superficie, dove conquista un meritato bronzo in una distanza a lui non particolarmente congeniale, ma che dopo la medaglia d’oro ai mondiali con la staffetta comincia a dare sempre più soddisfazioni: 1’30’84 il suo tempo, davanti di un solo centesimo al quarto classificato e dietro il russo Baev e l’ucraino Panev, rispettivamente primo e secondo. Tra le ragazze la vittoria è andata alla detentrice del record del mondo Valentina Artemieva davanti alla Taldonova, entrambe di Novosibirsk (Russia). Da segnalare per il settore giovanile le performance del giovane polacco Majewski (classe ’90) che ha vinto i 200 con 1,27,87 e della russa Baronovskaya (’90) che ha concluso con 1,36,41, entrambi tempi da podio assoluto.

Il podio degli 800metri con Figini

Domenica mattina sono invece in programma 100 e 800. Nella gara veloce si conferma la Artemieva tra le donne, mentre Skorjenko mette il sigillo alla sua carriera vincendo davanti a Burakov e Formin con il tempo di 37’68 in un podio tutto russo. Gli 800 sono invece la gara prediletta da Stefano Figini che non si smentisce: vittoria senza rivali per l’atleta lombardo, che chiude in 6’48’60 davanti a Mihailov e all’egiziano Mohsen, dominando fin dall’inizio. Nel pomeriggio il campione della NPSV si deve però arrendere al più in forma Baev nei 400, accontentandosi dell’argento. Vittoria della Politko nei 400 del settore femminile, mentre le staffette sono andate agli ucraini del JSS-Kiev.

Dopo le gare è stato il momento delle premiazioni per la prima edizione della World Cup. Il meccanismo prevede 50 punti per ogni vittoria in ciascuna tappa della manifestazione. La somma dei punteggi ha premiato il russo Baev del Truf ’81-SKF’ con 292 punti davanti per solo quattro lunghezze al nostro Stefano Figini e di otto a Skorjenko. Decimo posto complessivo per Cesare Fumarola in una classifica con più di 130 atleti. Per quanto concerne il settore femminile, primo posto alla Artemieva con 300 punti: sei gare e sei ori per la campionessa russa! Soddisfazione, quindi, anche se la vittoria nella World Cup sarebbe stata la ciliegina ad una stagione già ineguagliabile per Figini.
La classifica a squadre premia la costanza del Police Club, società egiziana, davanti alla nazionale ucraina che in Polonia si era presentata al gran completo per quanto riguarda almeno le ragazze, e ai russi dell’81-SKF Truf.

I due azzurri Fumarola e Figini

Lunedì viaggio di ritorno non meno avventuroso di quello d’andata, con i due atleti azzurri che, memori dell’esperienza di pochi giorni prima, pagano profumatamente un passaggio in auto fino alla capitale polacca ma si ritrovano su una vettura senza sospensioni su autostrade piuttosto malmesse’ brutta esperienza, ma a viaggio finito solo quattro risate!

Arriva quindi il momento per il bilancio di questa prima World Cup. L’idea di un circuito con tanti trofei importanti ha riscosso successo fin dall’inizio e i notevoli costi per le trasferte sono stati colmati dall’entusiasmo per una manifestazione nuova ma che avrà sicuramente seguito anche nei prossimi anni. In particolare, possono ritenersi assai soddisfatti gli organizzatori del Gianni Gambi Prize, la tappa italiana della World Cup. Un trofeo, quello ravennate, che ha ormai alle spalle una tradizione ventennale, che nella sua storia ha visto partecipare circa 150 club provenienti da tutti i paesi del mondo, comprese diverse rappresentative nazionali. Specialmente quest’anno le presenze sono state altissime, con 62 team da ben tre continenti in una due giorni di gare molto spettacolare.

Il nuoto pinnato si prende quindi una meritata pausa alla fine di una lunghissima stagione, ma già a metà dicembre sono in programma i campionati invernali in vasca corta stile bipinne a Lugo di Romagna (RA).

Category: Articoli, Nuoto Pinnato

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