Dal mio Album personale
1988 – Algeria: da sx Riolo, Cottu, Giannini, Bardi e Mazzarri |
Foto della Nazionale 1988. Da sinistra: Nicola Riolo, Luciano Cottu, Capitan Giannini, Marco Bardi e Renzo Mazzarri.
Era il 1988, ed il Capitano Gianfranco Giannini aveva deciso i nomi della Nazionale per la stagione in corso.
Primo impegno: una coppa Euro-Africana a Tipaza, in Algeria, dove è stata scattata la foto. In quella gara il trionfo dell’Italia fu completo: da sola, la nostra compagine totalizzò tanti punti quanti quelkli totalizzati da tutte le altre squadre messe insieme. Eravamo un gruppo ben organizzato ed affiatato….
Ci fu un episodio che segnò in modo curioso la trasferta. Io, Renzo Mazzarri ed il capitano Gianfranco Giannini arrivammo sul posto due giorni prima di Luciano Cottu e Nicola Riolo.
Durante una perlustrazione del campo di gara che correva parallelo alla costa, il nostro barcaiolo, un algerino piuttosto caratteristico e poco affidabile, ci lascio tutti in mare per rientrare con la barca a pranzare dicendoci: “Torno tra 10 minuti”.
Noi, ingenuamente, continuammo a preparare la gara. Dopo un ora si alzò improvvisamente un mare forza 7 con onde alte 2 metri. Non riuscivamo più a vederci tra di noi e quindi, istintivamente, rientrammo tutti e tre verso la costa. Io fui il primo a salire sulla scogliera ed avvistai Mazzarri a 100 metri che stava uscendo dall’acqua.
Insieme cercammo ed individuammo Giannini che era in difficoltà a poca distanza da noi. Con il nostro aiuto riuscì anche lui a rientrare rapidamente. Con la muta addosso, provammo ad avvicinarci alla strada che sapevamo correre parallela rispetto alla costa.
Immersi in un campo di granoturco, con tutte le attrezzature in mano e la muta addosso, attraversammo tutta la coltivazione sotto un sole cocente. Sbucati dall’altra parte, una folta schiera di ragazzini e adulti ci guardavano con un misto di sorpresa e timore; noi, altrettanto impauriti, ci aspettavamo qualche “schioppettata” da parte del proprietario, ma fortunatamente non accadde nulla.
Raggiunta la strada, lo spettacolo arrivò al culmine: le macchine di passaggio, probabilmente scambiandoci per marziani, ci strombazzavano al loro passaggio. Una di queste macchine frenò bruscamente e di corsa scesero 2 tipi ben vestiti che ridevano come pazzi. Erano Riolo e Cottu, che casualmente proprio in quel momento stavano raggiungendo il villaggio dove alloggiavamo.
Ne abbiamo passate di tutti i colori, ed i ricordi sono un segno tangibile di quei bei momenti, dove si gareggiava allegramente anche in Algeria e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto pochi anni dopo……A ripensarci, abbiamo rischiato grosso in quel campo di granoturco!!
PS Il barcaiolo lo trovammo tranquillo, all’ombra, che dormiva come se nulla fosse accaduto. Beato lui!!
Un giovanissimo Maxfox con il carniere effettuato da Marco Bardi nella seconda giornata del campionato Assoluto di Marzamemi del 1987 |
Foto scattata durante il Campionato assoluto di Marzamemi del 1987, prima esperienza di Maxfox come mio barcaiolo e pescatore. Nella foto, Max sorregge la cernia di 14kg catturata nella la seconda giornata.
Correva l’anno 1987 e pochi giorni mi separavano dalla partenza per Marzamemi, dove mi attendeva il campionato di prima categoria di Capo Passero, a Marzamemi.
Al tempo ero ancora inesperto e poco organizzato: a 10 giorni dalla partenza non avevo ancora un assistente.
Il mio parrucchiere nonchè amico Mauro, mi disse che il nostro compagno di Circolo Massimiliano – soprannominato dagli amici “Il Verre”- era libero e molto appassionato di pesca, e che quindi avrebbe probabilmente accettato di seguirmi, anche perché considerando la sua grande passione, sarebbe stata una bella esperienza per lui.
Conoscevo Massimiliano Volpe -attualmente più noto com Maxfox- e mi fu semplice contattarlo. Fu subito disponibile ed accettò con entusiasmo la mia proposta: non avrei mai immaginato che che da quel giorno mi avrebbe accompagnato e aiutato ad ottenere splendidi risultati per 5 stupendi Campionati consecutivi.
Partimmo tranquilli ma allo stesso tempo gasati come due ragazzini alle prime esperienze e… tornammo con i complimenti dei Big del momento e con uno strabiliante 4° posto finale. Furono giorni speciali, in cui io e Max condividemmo tutte le fatiche e le emozioni che solo l’agonismo sa regalare.
Ricordo che in quei giorni mangiai molto bene… grazie alle prodezze culinarie del giovanissimo Max, che oltre ad essere bravo in cucina era una belva sempre affamata e divorava di tutto senza alcun rispetto.
Quando ero in acqua a preparare la gara sembrava Poldo, il personaggio di Braccio di ferro: ingurgitava un panino dietro l’altro. Ma che bei tempi!!! La cernia della foto, del peso di 14 chilogrammi, meriterebbe un racconto a parte: la sua cattura fu talmente entusiasmante che ancora oggi la ricordo in ogni dettaglio….
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