Cristian Corrias: razzolatore D.O.C.
Nato a Cagliari il 22/10/1973 dove tuttora risiede.
Altezza 173 cm.
Peso 65 kg.
Capacità polmonare 6 litri
Apnee medie 1’30’’
Batimetrica preferita 20/25 metri.
Zona di pesca prediletta Oristano.
Atleta del Team Cressi Sub.
Allora Cristian, ci siamo lasciati con l’ottimo piazzamento all’Assoluto 2009. Cosa ci racconti di quell’esperienza?
Un Campionato positivo e fortunato. Due belle frazioni, soprattutto regolari, mi hanno permesso di terminare al sesto posto con ventuno pesci totali. Sono arrivato all’appuntamento molto allenato perché sapevo che sarebbe stato un Assoluto difficile sia per gli avversari che per il campo gara soggetto a correnti impetuose. Ho sempre pescato a scorrere ed in tana tra i 15/20 metri di fondo e, nonostante la corrente, sono riuscito a mantenere un buon ritmo. La fortuna mi ha anche aiutato perché sono riuscito a ritrovare tutti i pesci segnati ed anche qualcosa in più. Questo fa parte del gioco, chiaramente, ma poi il gioco consiste anche nel prenderli! Insomma sono stato bravino ed attento. In un punto sono riuscito anche ad anticipare quel grande campione che è Riolo e a soffiargli due bei pesci. La ciliegina sulla torta!
Che tipo di pescatore ritieni di essere?
Io sono un razzolatore. Il grotto è il terreno su cui mi esprimo meglio. Per questo, forse, in gara riesco a rendere. Praticamente tutti i campi gara della nostra penisola sono ricchi di coralligeno ed io mi trovo a mio agio. Inoltre, visto che non possiedo un gommone, parto spesso da terra con la plancetta e pesco per 6/7 ore e per questo sono sempre molto allenato. Il pesce bianco lo pesco tutto l’anno e ne conosco piuttosto bene le abitudini. Mi piace molto pescare a scorrere con spesso in mano un arbalete da 75 centimetri che ritengo sia un’arma versatile ed adatta ad ogni situazione. Quando poi trovo il pesce intanato passo ad armi più corte come arbalete da 50 o 60 armati di fiocinella che mi permettono di lavorare meglio negli spacchi più angusti e tormentati. Sono armi micidiali. Da poco tempo faccio parte del Team Cressi Sub ed uso materiale strettamente di serie. Non apporto sostanziali modifiche. Le mie aste sono da 6 millimetri fino al 90 e poi divetano da 6.5 millimetri oltre. Gli elastici da 16 o 17 millimetri.
Qual è il tuo pesce preferito e come lo insidi?
A me piace tantissimo insidiare la cernia. Un po’ per il peso che riesce a raggiungere, un po’ per il fatto che è sempre più smaliziata e difficile da catturare. La pesco con tutte le tecniche, dalla tana alla caduta, e portarla a tiro, nelle mie zone, è diventata un’impresa. Quando s’intana nel grotto poi è pressoché persa. E’ abilissima nel nascondersi negli angoli più reconditi e diventare imprendibile. Una vera sfida. Alle volte mi capita d’incontrarla per caso mentre esploro una porzione di fondale interessante. Allora, se me ne dà il tempo, mi metto a studiarla e cercare di capire che tipo di pesce sto per affrontare. Ne ho prese diverse nella mia carriera anche se mai grossissime, ma tutte le volte me le sono dovute sudare. A memoria non mi ricordo mai un pesce semplice o stupido. In più, sovente, si trova a batimetriche impegnative, spesso oltre i 25 metri di fondo, ed il gesto atletico viene esaltato. Ti assicuro che dover lavorare un pesce di stazza a certe quote è cosa tosta, comunque per gente allenata, e dissuado chiunque non lo sia o non abbia mezzi consoni per farlo ad affrontare certe situazioni. Sono potenzialmente pericolose. Molto pericolose.
Quest’anno ci sarà l’Assoluto a Bosa, nella tua terra, cosa ne pensi?
Bosa Marina è un bel posto. Ci ho pescato qualche volta. E’ un campo gara adatto a tutti e ricco di pesce. Si può pescare in 3 metri d’acqua come in 35. Ottobre poi, per noi sub, è un periodo ottimale per lo stato di forma e si giungerà alla competizione al massimo delle capacità. Fatte le premesse c’è da dire che i pinnuti di Bosa sono tutt’altro che semplici da capire ed insidiare. Si spostano di continuo, sono nervosi, e conoscono molto bene le insidie portate dal sub. Ottobre poi, nella zona occidentale della Sardegna, è un mese a rischio maestralata e questo fatto potrebbe complicare ancor di più le cose. Infatti con l’entrata di maestrale sarebbe ben difficile disputare la gara. Tornado al pesce che si può incontrare nei fondali di Bosa Marina, i saraghi ed i labridi la fanno da padrone. Non mancheranno corvine e pesci minori come salpe e muggini. Ci sarà anche qualche bella sorpresa per i più fortunati. Il grotto della zona è difficile da esplorare. E’ buio e gli spacchi sono spesso profondi e inarrivabili al punto che, spesso, si ha un attimo per il tiro o l’occasione è persa per sempre. Ritengo comunque che il pesce uscirà ed i carnieri (tempo permettendo) saranno interessanti. Vedo bene Felice su questo campo gara. Credo potrà esprimersi al meglio con i suoi agguati.
Ci racconti una cattura particolare che ricordi volentieri?
Stavo pescando cefali all’aspetto nel torbido con un arbalete da 75 centimetri. Dopo averne presi un paio e mentre stavo per spararne un altro, mi sono visto passare davanti alla faccia un missile argenteo. Una bella leccia in caccia. La cosa è stata talmente repentina che non ho avuto la possibilità di reagire. Comunque avendo ancora fiato e trovandomi in 5 metri d’acqua sono rimasto fermo e dopo pochissimo il pesce è ripassato. Sarà stata a 50 centimetri dalla punta dell’asta. Ero senza mulinello ma le ho sparato in maniera molto precisa rompendole la spina. La reazione è stata blanda e sono riuscito ad afferrarla subito e finirla. Pesava oltre 13 chilogrammi. Una bella soddisfazione.
Ci fai un elenco dei tuoi pesci più grossi?
Sarago 1.2 kg.
Corvina 2.5 kg.
Cernia 12 kg.
Dentice 6 kg.
Spigola 9 kg.
Orata 6.5 kg.
Riccola 20 kg.
Marvizzo 1.5 kg.
Salpa 1 kg.
Cefalo 3 kg.
Grongo 5 kg.
Murena 5kg.
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Interviste, Pesca in Apnea