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Convegno oasi marine a Rimini: un’idea, tante opportunita’

| 28 Febbraio 2006 | 0 Comments

foto comunicato stampa – La legislazione italiana vigente prevede alcune forme di parchi marini (Aree marine Protette e Zone di Tutela Biologica) che sono già stati istituiti in molte zone d’Italia.
La Regione Emilia Romagna, con la deliberazione del Consiglio regionale n. 645 del 20/01/2005, ha emanato le linee guida per la gestione integrata delle coste (GIZC) che prevedono ‘l’istituzione di un sistema di zone di tutela biologica’ con ‘l’obiettivo di favorire ‘ l’istituzione di una rete di aree in cui la pesca è limitata o vietata, a scopo di ripopolamento passivo ‘ pure attraverso il riutilizzo di piattaforme metanifere dimesse, per le quali esistono esperienze consolidate’.
Le immagini della mostra ‘Oltre la spiaggia ‘ nel profondo del mare’, all’interno della quale si è svolto il presente convegno, hanno dimostrato che anche nel mare di Rimini ci sono habitat e organismi che andrebbero difesi e tutelati.
Il Convegno è stato organizzato dall’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Rimini e della Società Sportiva Sub Rimini Gian Neri con lo scopo di costruire un percorso conoscitivo per la realizzazione di oasi marine davanti la costa riminese.
I lavori si sono aperti con gli interventi degli assessori alle Politiche Ambientali del Comune di Rimini Ariano Mantuano e della Provincia di Rimini Cesarino Romani, che hanno ribadito la necessità di rivalutare il nostro mare e di riportarlo al centro dell’attenzione della vita politica ed economica riminese. Un’oasi marina davanti la costa riminese, inoltre, creerà un ulteriore opportunità per il turismo subacqueo che ha numerosissimi appassionati in Italia e in Europa. In tal senso c’è quindi l’impegno da parte dell’Assessore Mantuano che ha annunciato di avere presentato alla Regione ‘ nell’ambito del GIZC (Gestione Integrata delle Zone Costiere) ‘ una richiesta di finanziamento per la realizzazione di tale oasi.
Sono poi intervenuti il STV Giuseppe Quattrocchi della Capitaneria di Porto di Rimini che ha illustrato la legislazione vigente per la tutela del mare ed in particolare le norme che regolano l’istituzione e la gestione delle Aree Marine Protette e delle Zone di Tutela Biologica.
I due successivi interventi sono invece stati svolti da Giovanni Fucci, presidente dell’Associazione Paguro e da Massimo Ponti, ricercatore dell’Università di Bologna e membro dell’Associazione Tegnue di Chioggia. Entrambe le associazioni gestiscono già da qualche anno le rispettive ZTB istituite in Adriatico e la loro esperienza sarà di fondamentale aiuto per il percorso che si dovrà percorrere anche a Rimini per raggiungere lo stesso obiettivo.
È poi seguito l’intervento di Claudio Nolli, consigliere federale della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) che ha illustrato l’impegno della Federazione aderente al Coni nel settore della protezione ambientale e dello sviluppo delle attività dei subacquei sportivi a sostegno della nascita delle AMP e delle ZTB.
La relazione successiva è stata invece presentata da Marco Calisti, anch’egli della FIPSAS e Direttore del Dipartimento di Biologia e Protezione della Natura della CMAS (la Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee a cui aderiscono le federazioni nazionali di numerosi paesi) che ha illustrato le potenzialità derivanti dall’impiego dei subacquei sportivi nelle attività di ricerca e monitoraggio della vita sottomarina, in particolare all’interno delle AMP e delle ZTB. Tali ricerche infatti, condotte dagli organi competenti (istituti di ricerca e istituti universitari) sono costose e vengono basate su un numero relativamente modesto di immersioni e quindi di monitoraggi. I subacquei sportivi nel loro complesso svolgono invece ogni anno centinaia di migliaia di immersioni nei mari italiani e quindi i dati potenzialmente rilevabili, pur raccolti da soggetti non professionali ma che potrebbero essere adeguatamente addestrati, sarebbero numerosissimi.
La penultima relazione è stata svolta dal biologo Fabio Fiori, ricercatore della Cooperativa M.A.R.E. di Cattolica, che ha illustrato la valenza delle ZTB ai fini della pesca professionale e della pesca sportiva. Riservare zone di mare a fini riproduttivi e di ripopolamento delle specie marine porta infatti indubbi vantaggi alla pescosità del mare, come dimostrano le esperienze di altre località.
Nel corso dell’ultima relazione il Presidente della Sub Rimini Gian Neri Amos Cardinali ha lanciato la proposta di istituire una o più ZTB nel mare antistante le coste riminesi, illustrando i siti già potenzialmente idonei (manufatti già presenti e piattaforme da dismettere) e le modalità tecniche per la costruzione di eventuali nuovi siti (reef artificiali)
Il fondale molle sabbioso/fangoso del mare Adriatico non si presta infatti alla crescita degli organismi incrostanti che sono alla base della catena alimentare della vita bentonica (cioè degli organismi che vivono in prossimità del fondale), anche perché la continua attività delle vongolare e della pesca a strascico non ne favoriscono l’attecchimento.
La presenza di corpi rigidi (manufatti, scogliere e relitti) permette invece lo sviluppo di tali organismi nel giro di poche settimane o mesi e la vita sottomarina può così esplodere in tutte le sue forme, come dimostrano le fotografie scattate nel corso del 2005 nei pochi habitat disponibili della costa riminese.
L’idea quindi di posizionare sul fondo marino ulteriori manufatti sembra essere la carta vincente per consentire la ‘rinascita’ del mare Adriatico.

Comune di Rimini – Assessorato alle Politiche Ambientali – Ariano Mantuano
Sub Rimini Gian Neri – Amos Cardinali

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