Compensazione Apnea: Come Migliorarla e Mantenerla Efficiente con lo Jala Neti
I problemi di compensazione possono verificarsi un po’ in tutte le stagioni: in primavera la fanno da padrone le allergie, d’estate si va in acqua con maggior frequenza e l’acqua di mare nelle località costiere è facile che risenta dell’eccessivo affollamento turistico, in autunno e inverno sono invece le infreddature e i virus a poter scatenare anormale produzione di muco. In tutte queste situazioni può essere di grande aiuto praticare con frequenza quotidiana, anche più volte al giorno, lo Jala Neti. Si tratta di una tecnica di lavaggio delle cavità nasali, effettuata a scopo sia igienico che terapeutico, molto diffusa in oriente perchè parte delle pratiche basilari per una corretta respirazione yoga. Si effettua con un recipiente caratteristico, simile ad una teiera, che prende il nome di Lota Neti. Al suo interno si mettono alcune decine di cc di soluzione salina e successivamente, mantenedendo la testa leggermente reclinata su un lato, si lascia fluire il liquido che entrerà da una narice ed uscirà da quella opposta. Alternando le narici si otterrà una pulizia meccanica delle fosse nasali con eliminazione di microrganismi e polveri irritanti, insieme ad una umidificazione delle mucose che renderà più semplice la respirazione e la compensazione. Con lavaggi sistematici si previene la colonizzazione naso-faringea da parte di batteri e virus respiratori e si elimina l’accumulo di secrezioni ristagnanti, possibile origine di infiammazioni.
Cosa usare per preparare la soluzione
Fondamentale è utilizzare della soluzione fisiologica che è possibile reperire direttamente in farmacia al costo di pochi euro. Sconsigliate le soluzioni fai da te: oltre che impegnative e poco o nulla economiche, possono peggiorare la situazione o far insorgere complicazioni. Ad esempio la comune bollitura dell’acqua del rubinetto che molti in rete dichiarano di utilizzare, elimina batteri e patogeni, ma non è in grado di eliminare i disinfettanti eventualmente presenti (il cloro ha un’azione irritante) nè i sali disciolti che a lungo andare possono esporre al concreto rischio di formazioni solide nelle cavità sinusali. Le uniche aggiunte tollerate possono essere degli oli essenziali aggiunti ai sali che è frequente trovare in farmacia in prodotti realizzati appositamente per questo tipo di lavaggio. Assolutamente da evitare lavaggi improvvisati fatti sotto la doccia, o peggio in mare; l’acqua salata infatti, anche quando pulita, non è mai sterile e ha un’azione molto irritante su mucose delicate come quelle nasali.
Cosa usare per fare il lavaggio
I tradizionalisti potranno procurarsi la Lota Neti sia in farmacia che in erboristeria. Se ne trovano vari modelli, sia in ceramica che in semplice plastica alimentare, spesso come componente di un kit che comprende anche delle bustine di sali appositi da scogliere nella soluzione fisiologica. Chi guarda con diffidenza la “teiera” o volesse il massimo della praticità, può utilizzare anche una comune siringa da 25/50 cc (ovviamente privata dell’ago); in questo caso sono disponibili anche dei “cappucci” in silicone (nasal washing cap) da montare dove andrebbe l’ago e che facilitano ulteriormente il lavaggio. Nel caso della lota il passaggio del fluido avverrà esclusivamente per caduta, in quello della siringa invece ognuno dovrà dosare la forza con cui introdurlo nella cavità nasale.
Consigli pratici
Le prime volte sarà necessario impratichirsi un minimo e sarà facile che un po’ di soluzione fisiologica, a seguito di una posizione non proprio perfetta, arrivi in gola, ma a parte questo piccolo e classico inconveniente, si impara con rapidità. La sensazione di leggero bruciore dovuta alla salinità dell’acqua sparirà presto, evitate comunque questa pratica se avete lesioni in atto. È preferibile che la soluzione sia a temperatura corporea (35° C circa) per evitare fastidiosi shock termici, così come è fondamentale preservare la sterilità della soluzione e l’igiene della componentistica nel caso non sia monouso. Trattandosi di semplici lavaggi e non di una terapia farmacologica, non ci sono controindicazioni nell’effettuare più lavaggi al giorno; di solito se ne esegue uno la mattina e uno la sera ma, in periodi particolari come durante le manifestazioni allergiche primaverili, si può arrivare fino a 3 o 4 al giorno.
I lavaggi nasali sono in ogni caso da considerare come una buona pratica di igiene, che può prevenire alcune problematiche irritative a carico delle mucose nasali o coadiuvare nella loro guarigione. È però ovvio che non è in grado di risolvere situazioni nelle quali è d’obbligo una terapia di base prescritta dal medico specialista, da cui sarebbe oltretutto buona norma che i subacquei effettuassero una visita di controllo almeno una volta all’anno.
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Medicina e biologia, Pesca in Apnea
Commenti (1)
Trackback URL
Siti che linkano questo post