CMAS World Cup – Ravenna – XXI° Gianni Gambi Prize
La Scuola Nuoto Pinnato Padova vincitrice della manifestazione
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Prendete i trofei più importanti sparsi per tutta Europa, dalla Spagna all’Ungheria, passando per Italia e Serbia, ed otterrete la CMAS World Cup. Poi prendete 69 squadre in rappresentanza di 14 paesi e 3 continenti, quindi tutti i migliori interpreti italiani della disciplina e alcuni stranieri tra i più forti atleti al mondo. Mettete il tutto nella piscina di Ravenna ed avrete organizzato la terza tappa, o round, per usare la terminologia inglese, della nuova manifestazione ideata dalla CMAS nella scorsa stagione e che quest’anno è alla seconda edizione, ancora più partecipata e seguita. Sì, perché nel weekend a cavallo tra Marzo ed Aprile Ravenna è diventata il centro del nuoto pinnato internazionale ospitando la Coppa del Mondo, un tour composto di cinque appuntamenti in piscina e due in acque libere (per il nuoto di fondo), che raccoglie le gare per club più celebri, accomunandole sotto la bandiera della Confederazione Mondiale Attività Subacquee.
Così come l’anno scorso, il XXI° Gianni Gambi Prize è perciò l’occasione per le squadre italiane e i loro atleti di scontrarsi con avversari di livello internazionale, ma al di là dell’aspetto agonistico ci piace sottolineare come questi appuntamenti siano fondamentali anche per un confronto sia tecnico che politico. Per esempio a Ravenna, sebbene in via informale, è stato presentato il nuovissimo manuale per allenatori di Nuoto Pinnato, curato da Mario Ciavarella e Giorgio Visentin, che ha immediatamente riscosso gran successo, sia tra gli operatori italiani che tra molti stranieri, data l’assoluta unicità del testo, il primo nel suo genere dedicato a questo magnifico sport!
Nikolai Tover – SK Fortuna Estonia
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Prima di dedicarci alle gare e al grande spettacolo visto in acqua, ci piace ricordare brevemente la storia dell’uomo cui questo trofeo, nonché la piscina in cui si è svolto, sono dedicati: Gianni Gambi. Lo facciamo perché da più di vent’anni questa competizione è un appuntamento immancabile per il nuoto pinnato, ma pochi probabilmente conoscono la caratura del personaggio. Soprattutto, però, crediamo che ci siano poche figure più adatte per descrivere la passione per lo sport, passione che ci pare contraddistinguere anche il pinnato e i suoi interpreti: ragazzi e ragazze che si sacrificano tutti i giorni in acqua ricevendo come ricompensa solo l’indescrivibile emozione che può dare il gareggiare, cosa che in questi tempi è diventata sempre più difficile. Nato agli inizi del ventesimo secolo, Giannino (come veniva chiamato amichevolmente dagli amici, data la statura non elevata) è stato forse per il nuoto italiano quello che possono essere stati Coppi e Bartali per il ciclismo. Certo non ci si ricorda di lui come del Campionissimo e di Ginettaccio, ma l’eroicità dei personaggi e delle loro imprese, con l’ovvio distinguo dei due sport praticati, nonché l’epoca in cui sono avvenute, è secondo noi del tutto assimilabile. Parliamo di gesta come le vittorie delle maratone natatorie nelle acque di tutto il mondo, da quelle del Po’ vicino a casa a quelle dei gelidi laghi canadesi, da quelle del Golfo di Napoli alla traversata della Manica’ che fanno quasi passare in secondo piano le partecipazioni alle Olimpiadi o alle Universiadi. Azioni di un uomo capace di ‘conquistare’ la medaglia d’argento al valor militare per aver salvato innumerevoli suoi commilitoni durante la seconda Guerra Mondiale, quando la sua nave fu affondata da bombardamenti alleati, portandoli a riva nuotando fino allo sfinimento, e di non ritirarla perché per sua stessa ammissione al suo posto ‘qualsiasi buon nuotatore si sarebbe comportato allo stesso modo’. Un tributo doveroso!
Per quest’articolo, oltre alla consueta cronaca delle gare, abbiamo anche voluto dare voce ad alcuni degli atleti di punta della nazionale italiana. La gara ravennate si colloca, infatti, in un momento cruciale del calendario: è stato l’ultimo appuntamento disponibile per mettersi in luce in vista delle convocazioni per la Mediterranean Cup, la manifestazione per squadre nazionali che si terrà a metà Maggio a Lignano Sabbiadoro. Se per le più importanti competizioni internazionali, ossia i Mondiali di Bari e gli Europei Giovanili in Polonia, gli atleti avranno a disposizione anche i Campionati Italiani Estivi, può essere importante stabilire le gerarchie fin da ora. E’ poi proprio di Ravenna la notizia che il Settore Nuoto Pinnato ha deciso di istituire uno staff di allenatori che affianchi con ruolo consultivo il commissario tecnico Carlo Allegrini e i due consiglieri Andrea Mangherini e Luca Tonelli. Sono stati scelti a tal fine Andrea Bartolini (Gao Brinella Orbetello), Davide Brighetti (Bruno Loschi Modena), Marco Carosi (Belle Arti Roma) e Renato Tombola (SNP Padova).
Andrey Burakov – KSPN Moskow (Russia)
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Il programma della competizione si ripartiva in quattro sessioni in cui sono scesi in acqua più di 400 nuotatori per un totale di 1121 atleti/gara e 56 staffette! . Due sole categorie al via: Boys/Girls che raggruppa le corrispondenti 1a, 2a e 3a categoria italiane, e Men/Women ossia juniores e seniores. Apertura il sabato mattina con i 50 apnea e gli 800 monopinna, rispettivamente la gara più veloce e la più lunga del programma. Nello sprint per la categoria giovanile dominano i francesi: oro a Camille Bouron (CCNP La Ciotat) davanti a Marine Doisy (Aix Natation) e Aurelia Fantoni (MCM Moyeuvre) tra le ragazze con in un podio integralmente transalpino. Tra i ragazzi Sebastien Covili (Spondyle Club Antibes) è il più veloce davanti ai due tedeschi del TC Submarin Pobnecck Christoph Oefner e Jacob Schafer. Alto il livello nelle gare della categoria assoluta dove tra le donne la vittoria è andata all’estone Sattarova Galija (Maardu FC) davanti alla francese Camille Heinz (Toulouse Olympique Palme) e alla tedesca Tina Hirschfieldt (Team Sachsen). Se nel settore femminile la caratura internazionale delle tre atlete a podio è assai elevata, nel settore maschile lo è ancora di più: oro al fortissimo sprinter russo Andrey Burakov (KSPN Moskow) davanti all’estone Nikolai Tover (SK Fortuna) e al nostro Cesare Fumarola della Bruno Loschi Modena. 14’76 il tempo finale del vincitore, crono da podio mondiale ottenuto tra l’altro nuotando senza costume integrale. Si dichiara prudente il campione moscovita, spiegando che per motivi di studio ha notevolmente ridotto il tempo da dedicare agli allenamenti, tuttavia le prestazioni nei 50 ap come nelle altre gare cui ha preso parte sembrano dire il contrario!
Negli 800 tornano a dominare gli italiani a partire da Alessia Taghetti (NPS Varedo) che s’impone nettamente davanti alla slovacca Orsolia Bondor (Calypso Zvolen) e alla ceca Adriana Malatkova (KVS Laguna). L’atleta lombarda, pur con un tempo non strepitoso, si conferma una garanzia nel mezzofondo e atleta su cui poter puntare anche per la nazionale maggiore. Continua a stupire anche il compagno di squadra Alberto Rota che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza imponendosi con 6’51’55 davanti al tedesco Felix Rosicke e al bolognese del Record Team Davide De Ceglie.
Alberto Rota – NPS Varedo
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Prosegue così l’ascesa della rivelazione maschile di questa stagione che dopo aver fatto segnare già ai Campionati Italiani Primaverili i tempi per la nazionale Giovanile, continua a migliorarsi gara dopo gara. Nella categoria assoluta femminile non riesce al Nord Padania il poker di successi: dopo Taghetti e Rota e la netta affermazione di cui tra breve di Stefano Figini, Serena Murabito si deve accontentare di un comunque ottimo secondo posto alle spalle della francese Marine Grosjean (UJAP Quimper) e davanti alle berlinese Christine Mueller. Come detto tra gli uomini la vittoria è andata nettamente al pluricampione e detentore del record mondiale Stefano Figini con un ottimo 6’27’34 davanti a Fabio Picchi (Fiamme Oro Roma) e Simone Mallegni (Belle Arti Roma). Gare non particolarmente combattute quelle degli 800 che però hanno ‘riscaldato’ l’acqua in vista delle distanze successive!
Il pomeriggio di sabato si apre con i 50 pinne, stile che ha fatto la sua apparizione nelle competizioni internazionali in questa stagione, fortemente promosso dalla Federazione Italiana. E i risultati danno ragione a quest’iniziativa sia come numeri di partecipanti che come risultati. Nella categoria Girls, infatti, arriva il primo record italiano (di terza categoria) della manifestazione: lo sigla Nicole Fiscarelli del Pentotary Foggia che nonostante la giovane età ‘ classe ’91 ‘ è già da tempo protagonista in questa disciplina. 23’90 è così il nuovo primato fatto registrare dalla foggiana che vince con largo margine sulle avversarie. Salgono sul podio con lei le due padovane della SNP Marta Callegari ed Elena Zordan. Tra i ragazzi il più veloce è Francesco Traversaro, anch’egli della SNP Padova, che s’impone davanti a Mattia Santambrogio (NPS Varedo) e al compagno Matteo Polato. Italiani sugli scudi anche nella categoria superiore: tra le donne vince Simona Rao (New Line Amendola Roma) su Eleonora Picchio (Belle Arti Roma) e alla compagna Sara Cannavò. Tra gli uomini continua il dominio di Andrea Rampazzo (SNP Padova), costantemente vicino al proprio record italiano, che vince davanti a Mauro Belmonte (ICI Sport Battipaglia) e al turco Ozcan Esen (TYK Istambul).
Seguono nel programma i 200, gara che da sempre riserva grandi emozioni. Non mancano neppure in quest’occasione. Molto combattuta già le gara della categoria giovanile dove la spunta la francese Aurelia Fantoni, davanti a Silvia Bucelli (Euro Team Torino) e Viola Donadello (SNP Padova) con però ben cinque atlete tra la seconda e la sesta chiuse in appena un secondo all’arrivo. Tra i pari età maschi ottima prestazione per Gianluca Testoni del Sub Bologna che si aggiudica il primo posto con 1’32’07 davanti a Alberto Rota e al torinese dell’Euro Team Emanuele Gennusa. Tra le più grandi Camille Heitz non ha avversarie dominando la distanza davanti a Giorgia Viero (SNP Padova) e Christine Mueller.
Andrea Nava – Fiamme Oro Roma
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Giungiamo così forse alla più bella gara dell’intero weekend, i 200 maschili assoluti. I protagonisti sono sempre gli stessi, quelli che in questa stagione più di tutti hanno esaltato il pubblico delle piscine e che anche in questa occasione hanno fatto alzare in piedi tutti gli spettatori sulle tribune, non solo i loro tifosi ma chiunque fosse presente, ammirato da tanta classe e grinta dimostrate in acqua. Parliamo di Andrea Nava e Stefano Figini, i due amici/avversari che hanno rinnovato a Ravenna la loro sfida. Si partiva dallo strepitoso record italiano fatto registrare dal poliziotto romano a Lignano agli ultimi campionati italiani e da un Figini quanto mai agguerrito a riprendersi il primato. Abbiamo chiesto ai diretti interessati cosa significhi questa rivalità e quali stimoli ricavino l’uno dall’altro, anche in vista dei prossimi mondiali dove i Russi vorranno rifarsi della disfatta subita a Torino 2006. Le risposte dei due campioni sono all’insegna dell’ammirazione reciproca: “Posso solo dire che Stefano è una persona che stimo sia a livello umano che sportivo e con la quale penso ci sia stima e rispetto reciproco soprattutto nel 200 perché anche lui sa che in quella distanza gli ho sempre dato del filo da torcere e mi diverto molto a gareggiare con lui ‘ ci confida Nava ‘ e anche Stefano me l’ha dimostrato quando ai Categoria mi ha detto, più o meno testuali parole quand’è che facciamo un 200 come si deve io e te?“‘ Richiesta immediatamente soddisfatta proprio a Ravenna!
Prosegue il romano: ‘Stefano è si il campione del mondo ma non si specializza in questa distanza durante gli allenamenti nonostante sia molto veloce perché è il talento di questo pinnato moderno, penso che sia l’atleta che più di tutti sia riuscito ad esprimersi con i nuovi attrezzi estremizzando e ottimizzando i tempi, non a caso detiene i record mondiali nei 400 800 1500….c’è poco da aggiungere: è forte e quando si butta non lo devi mai sottovalutare e devi dare il massimo’sempre!…Stefano non lo temo, so come affronta la gara e lui sa come l’affronto io tra di noi non penso ci si tema, come gia detto ci si rispetta….sono i russi che devono aver paura dei nostri tempi!’
Non è spavalderia ma solo consapevolezza delle proprie capacità anche alla luce delle performance fatte registrare in questa stagione dove il confronto tra i due ha permesso già dalle prime gare di trovare motivazioni forti anche negli allenamenti, come ci conferma Figini ricordando anche esperienze passate: ‘ E’ stupendo aver concorrenza in gara, ti dà degli stimoli molto forti ad allenarti più duramente. Purtroppo non sempre è così, riguardando le gare di Torino, per esempio, non è stato molto soddisfacente vincere dando una vasca al secondo: infatti molti miei amici hanno pensato che fossi da solo in acqua; m’è piaciuto di più l’europeo di san Marino quando vinsi di pochi centesimi da Resnikov battendo il record nei 400. Insomma vincere di pochi decimi dall’avversario dà più rilievo alla prestazione e importanza alla vittoria ed è anche più bello da vedere!’. Come dar torto al portacolori del Nord Padania quando lo spettacolo è simile a quello visto a Ravenna?!
Stefano Figini – NPS Varedo
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Classica partenza di Nava molto veloce, ma già dai primi metri si intuisce come Figini non voglia lasciare troppo spazio all’avversario, memore delle sfide passate dove la rimonta era stata impossibile dato il troppo distacco accumulato nella prima metà della distanza. Ai 100 metri Nava è saldamente in testa ma subito dopo la virata Figini prova a cambiare ritmo. Immediata risposta del poliziotto romano che trova un’ottima terza vasca e mantiene la distanza. All’ultima virata il distacco è ancora ampio ma Figini riesce a sfruttare in maniera perfetta i 15 metri di apnea a disposizione mentre Nava inizia a pagare lo sforzo. La quarta vasca, l’ultima, è al cardiopalmo: risale il cinque volte campione del mondo, ma il compagno di nazionale non ha alcuna intenzione di farsi strappare la vittoria. Sul tabellone del cronometraggio il tempo finale la dice lunga sul livello della gara: 1’23’10 per Andrea Nava, ad un solo centesimo dal suo recentissimo record italiano, 1’23’35 per Stefano Figini, sua migliore prestazione di sempre. Dispiace quasi far passare in secondo piano il terzo posto di Paolo Varetto (Euro Team Torino) che si conferma ancora una volta tra i più forti del mondo. Credono molto in lui i compagni di nazionale come ci dice Nava: ‘I ritiri dei vari Galli e Minisola influiranno molto nelle staffette di questi prossimi mondiali, ma confido molto in uno strepitoso 200 di Paolo, ci conto veramente tanto e glielo dico sempre, e poi posso solo dire che per quanto riguarda la staffetta 4×100 ci saranno delle sorprese a giugno, non è ancora decisa e secondo me la lotta a due piazzamenti d’onore è ancora aperta, vedere e soprattutto nuotare fino a giugno per credere!!!’ Tutti ci uniamo a questa speranza!
Dai 100 vs, terza gara in programma del pomeriggio arrivano ulteriori soddisfazioni per i colori azzurri. Dopo le vittorie di Camille Bouron davanti a Stefania Dogana (Blu Atlantis Ravenna) e Marine Doisy nella categoria Girls, di Sebastien Covili su Christoph Oefner e Jakub Horar (Neptun Bratislava) tra i Boys e di Camille Heitz che si aggiudica la prova davanti a Sattarova Galija e Tina Hirschfeldt tra le Women, sono ancora gli assoluti maschi a fornire le prestazioni più esaltanti. Andrey Burakov si impone con un fenomenale 32’73 ma è il secondo classificato che ci rende particolarmente felici. Dopo aver letteralmente abbattuto il vecchio primato italiano scendendo sotto il muro dei 34 secondi Cesare Fumarola continua infatti a migliorarsi! 33’59 per il campione modenese che ritocca il primato fatto registrare poche settimane fa a Lignano, tempo che vale l’argento davanti al francese Erven Morice (TOAC).
Giorgia Viero – SNP Padova
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I risultati parlano chiaro, In Italia Fumarola non ha avversari, è indubbiamente il miglior sprinter in circolazione e come ci riferisce lui stesso la sfida è soprattutto con se stesso prima che con gli altri: ‘Ciò che conta quando entro in acqua non sono gli avversari, ma quello che posso nuotare io, esprimermi al meglio e cercare sempre la prestazione migliore, senza pensare allo stato di forma in quel momento o che magari quello nella corsia di fianco può toccare prima di me. Ogni gara è una storia a se, e ciò che conta di più in quel momento sei te stesso. Essere il velocista più forte in Italia è sicuramente motivo di orgoglio per me, certo, dopo il ritiro di Galli c’è poco spazio per lo spettacolo. Chissà, magari dovrei specializzarmi un po’ di più nei 200, ma forse dovrei lasciare qualcosa anche agli altri!’. Il tono è scherzoso ma emblematico delle voglie di Fumarola che non si nasconde, al contrario ci conferma che i grandi risultati di questo inizio di stagione non sono casuali, ma frutto di un grande lavoro: ‘Il fatto che abbia fatto dei tempi discreti in questo periodo dell’anno è il frutto di una grande preparazione invernale, ho fatto delle modifiche al mio stile di allenamento, rischiando magari di compromettere la stagione, e quindi era inevitabile andare cosi forte già da subito quest’anno. Certamente questi risultati danno morale e mi spingono ad impegnarmi ancora di più, ma spero di raggiungere una condizione di forma eccellente per il mondiale, sperando di poter raccogliere qualche risultato importante, soprattutto come premio per i tanti sacrifici che faccio per questo sport. Non saprei dire se quest’anno gli atleti stranieri saranno imbattibili o meno, ma negli ultimi anni ho imparato che per preparare un mondiale devi guardare prima te stesso, concentrarti al meglio per arrivare all’appuntamento al top della forma, e poi chiunque trovi in corsia di fianco a te non ha importanza, ciò che conta è dare il massimo. E’ cosi che io ho ottenuto i migliori risultati’. Alla domanda se veda tra i giovani qualche promessa che possa in futuro insidiarlo poi non ha dubbi: ‘Certamente il mio compagno di squadra Rosario Aiello sta crescendo bene, quest’anno ha trovato anche una buona continuità, è un ragazzo che ha molto talento e grinta, gli auguro che possa continuare cosi, non accontentandosi mai e allenandosi tanto, come sta facendo quest’anno’.
Fumarola non è però l’unico ad aver segnato tempi strepitosi fin dai primi appuntamenti della stagione, facendo sorgere il timore che il picco di forma potesse arrivare troppo presto ma come il velocista della Bruno Loschi e della nazionale ci rassicura anche Andrea Nava: ‘I miglioramenti e i tempi interessanti a livello internazionale che ho nuotato in questo inizio di stagione non sono una novità per quanto mi riguarda o per meglio dire io sono sempre riuscito ad entrare subito in forma e lo stesso livello lo porto avanti per tutto l’anno, basta vedere i miei risultati non solo di quest’anno per farsi un’idea, ma penso che sia dovuto al metodo di allenamento e alla professionalità che si ha in Fiamme Oro, tutti quanti abbiamo un rendimento costante e di abbastanza alto livello per tutta la stagione senza alti e bassi soprattutto nelle proprie distanze..e soprattutto quest’anno al contrario dello scorso, sono riuscito a fare una preparazione invernale molto importante e dura a livello fisico..comunque 1’23’ e spiccioli lo nuoto in allenamento da due anni abbondanti, ma forse non riuscivo a trovare la giusta concentrazione e maturazione nell’affrontare la distanza come quest’anno e poi non voglio limitare il mio risultato pensando che sia solo perché ho cambiato pinna , anche se ha influito per un buon 60% soprattutto a livello psicologico (mi ha dato uno stimolo importante per affrontare un’altra stagiona a livelli mondiali)!!! Penso e spero che ci siano miglioramenti nelle performance fin qui ottenute anche se saranno minimi dato che i tempi sono già importanti…’. Cosa possa significare? Neanche Nava si nasconde: ‘Per quanto riguarda gli obiettivi spero di ottenere un piazzamento al mondiale migliore di quello ottenuto lo scorso anno (terzo ndr) e poi se ci sarà qualcuno che toccherà la piastra prima di me con un tempo più basso della mia migliore prestazione gli stringerò la mano e gli farò i complimenti come ho sempre fatto… il record??? Non scherziamo, l’ha fatto un Kabanov che nel 2005 sembrava venuto da un altro pianeta, chi c’era se lo ricorda, ma è pure giusto non porsi limiti’.
La cronaca delle gare ci porta così alla mattinata di domenica con i 100 pinne dove arriva immediatamente un nuovo record italiano assoluto. E’ ancora merito di Nicole Fiscarelli che porta il nuovo limite a 52’13 in un podio coi gradini più bassi invertiti rispetto a quello dei 50: seconda Elena Zordan e terza Marta Callegari. Grande soddisfazione tra i tecnici della foggiana che con ogni probabilità sarà protagonista in nazionale, sia nella squadra giovanile che in quella assoluta. Podio identico a quello della mezza distanza tra i ragazzi con Francesco Traversaro oro, Mattia Santambrogio argento e Matteo Polato bronzo. Nella categoria Women netta affermazione di Petra Zidekova (Neptun Bratislava) davanti a Francesca Zupi (Belle Arti Roma) e Sara Garcia Calonje (Babel Alicante). Tra i maschi si impone ancora Andrea Rampazzo, sempre davanti a Mauro Belmonte mentre il terzo posto è ad appannaggio dello spagnolo Boja Asensi Casamayor (Babel Alicante).
E’ poi la volta dei 100 metri monopinna dove Camille Bouron firma la propria personale tripletta vincendo su Francesca Ferraresi (Euro Team Torino) e Marion Delize (CCNP La Ciotat). Gianluca Testoni bissa il successo dei 200 vincendo davanti a Jakub Horar e Diego Siviero (Euro Team Torino). Netta affermazione tra le donne di Tina Hirschfeldt, nonostante il primato personale di Silvia Baroncini (Record Team Bologna) che vale solo l’argento. Bronzo alla padovana Giorgia Viero. I 100 maschili sono l’ennesimo show di Andrey Burakov, al terzo oro in questa manifestazione. Si ripete il podio della velocità subacquea con Cesare Fumarola secondo e Erven Morice terzo.
Staffetta della Bruno Loschi Modena
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I 400 sono l’ultima gara della domenica mattina. Ottima Silvia Bucelli (Euro Team Torino) che si impone allo sprint su Aurelia Fantoni e Orsolia Bondor (Calypso Zvolen) tra le più giovani, mentre tra i maschi Alberto Rota, pur non migliorando il proprio tempo, ha agevolmente ragione di Christoph Oefner e Marco Mangino. Dopo un secondo e un terzo posto riesce a salire sul primo gradino del podio anche Giorgia Viero, vincitrice davanti a Marine Grosjean e a Serena Murabito.
Grande attesa per i 400 di Stefano Figini che annuncia senza timore il tentativo di record mondiale che per’altro già gli appartiene. Dopo averlo sfiorato a Lignano il primato sembra davvero alla portata. Condizioni favorevoli vista la sfida rinnovata con Nava e Varetto. Purtroppo però il passaggio a metà gara non è abbastanza veloce vanificando la seconda parte sempre spettacolare in cui Figini scava un solco insormontabile tra se e tutti gli avversari. Chiude in 3’01’44 con Paolo Varetto che nell’ultima vasca rimonta un Nava passato bene ai 200 che però non ha saputo mantenere il ritmo. Secondo posto per il torinese e terzo il romano. Deluso Figini che ci spiega quanto tenga a siglare questo primato prima dei mondiali estivi: ‘Penso proprio che a causa del programma gare impostato in quel modo il record nei 400 a Bari 2007 non si vedrà, almeno da parte mia. Tenterò d’abbattere il muro dei 3 minuti in altre occasioni. Se un russo ci riuscisse prima di me ci rimarrei parecchio male. La sorpresa di Nava ai campionati di categoria nei 400 m’ha spiazzato, ma per il record devo essere solo più sicuro di me stesso’. La distribuzione delle gare ai prossimi mondiali vedrà infatti nello stesso pomeriggio le finali dei 400 e dei 1500, entrambe distanze in cui Figini è detentore del titolo e del record mondiale ed in cui punta a ripetersi.
Infine il pomeriggio con i 200 pinne e le staffette 4×100. Assente la Fiscarelli tra le Girls vittoria a Adriana Malatkova ancora una volta davanti a Marta Callegari e Elena Zordan. Terzo oro per il padovano Francesco Traversaro davanti al compagno Matteo Polato e a Milan Mikus (Calypso Zvolen), cosiccome per Andrea Rampazzo, oro su Mauro Belmonte e Jorge Botella Ferrer (Babel Alicante), mentre tra le donne la più veloce è Ana Pascua Santamaria (Babel Alicante), argento a Francesca Zupi e bronzo a Alessia Tomassi (New Line Amendola Roma).
Numerosissime le staffette: le francesi dell’Aix Natation sono le più brave nella categoria giovanile imponendosi davanti alle romane del Belle Arti e alle spagnole di Alicante. Tra i ragazzi il Nord Padania Varedo vince sugli slovacchi del Neptun Bratislava e del Calypso Zvolen. Nel settore femminile assoluto la classifica parla ancora una volta francese con il primo posto del CCNP La Ciotat, seconde le tedesche del Team Sachsen e terze le portacolori del Nord Padania Sub Varedo. Combattutissima la gara maschile dove fino al via dell’ultimo staffettista sono in testa i tedeschi del TC Fez Berlin ma una grande ultima frazione di Cesare Fumarola porta la Bruno Loschi Modena sul gradino più alto del podio. Terzi gli altri tedeschi del Team Sachsen.
Chiusura con la cerimonia di premiazione delle società e vittoria finale per la Scuola Nuoto Pinnato Padova di Renato Tombola che trascinata soprattutto dai numerosissimi podi nello stile pinne si impone davanti al Nord Padania Varedo e agli spagnoli del Babel Alicante.
Notizia importante è anche la scelta di Stefano Figini quale rappresentante degli atleti nazionali. Tiene a sottolineare l’atleta azzurro di essere ‘stato nominato dagli atleti e non ancora riconosciuto dal settore’, esprimendo grande piacere nell”essere visto dagli altri come un punto di riferimento’. Se è vero che il nuoto pinnato vive di passione è pur vero che ‘dopo Torino nove tra le persone più forti d’Italia hanno smesso di nuotare lasciando un buco; il motivo vero è che la passione non può farti andare avanti in eterno ai giorni d’oggi’. Ciò che si richiede è una maggiore chiarezza nei programmi e un’incentivazione migliore, anche economica, per gli atleti di alto livello che tanto in alto stanno portando i colori dell’Italia, per evitare che in futuro si ripetano perdite così gravi nel patrimonio di nuotatori che con tanti sacrifici è stato creato.
Impaginazione: Barbara Pignataro
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Category: Pesca in Apnea