C.I. di Apnea Dinamica -Seconda Parte
Fasi finali
Dal gentil sesso molte sorprese’..
Solo un agonista può capire lo stato d’animo del momento: a questo punto della stagione, in una gara così importante, non ci sono tecniche di rilassamento efficaci. I sedici concorrenti finalisti appaiono molto tesi, in questo momento tutti sono papabili per la vittoria finale. La formula mette a dura prova la testa ma soprattutto il fisico: effettuare un secondo massimale dopo un intervallo così breve è tutt’altro che facile. Impossibile penetrare i loro pensieri, dai loro occhi non trapela nulla, solo gran concentrazione e determinazione; la tensione si legge nei particolari, una cura maniacale nell’indossare le ormai famose tutine da nuoto, una sorta di complicità nel coccolare la tanto amata ed odiata monopinna, qualche esercizio di stretching, qualche postura yoga, ma tutto atto a nascondere le tensioni crescenti del momento.
Panoramica della piscina
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Finalmente scatta l’ora X, le ragazze sono le prime a darsi battaglia. L’ordine di partenza rispetta le distanze di qualificazione, facendo partire la migliore in ultima posizione. A rompere il ghiaccio Federica Costa, l’atleta portacolori delle Rane Nere di Trento conclude questi campionati con 120,92 metri, essendo la prima concorrente non si hanno termini di paragone, anche se si pronosticano misure nettamente superiori.
Elisa Nalesso è pronta a partire in corsia due, questa ragazza rappresenta una delle novità importanti di quest’anno, magistralmente seguita da Marco Mardollo del Circolo Sommozzatori Padova, dimostra una progressione importante nei risultati nonostante la sua poca esperienza agonistica, posiziona il testimone oltre i 130 metri (131,28) migliorando la sua misura di qualificazione.
E’ il momento di Francesca Scolari, di lei ho gia espresso il mio personale pensiero in precedenza, quando dalla mia postazione privilegiata di cronista acquatico la vedo toccare il muro dei 150 metri non sono poi cosi sorpreso.
Francesca Scolari in azione
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Paola Tagliabue
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Una prestazione importante per la classifica finale, Francesca con questo exploit potrebbe salire sul podio.
Paola Tagliabue parte nella corsia adiacente, l’atleta Lombarda appare tesa, anche sott’acqua la sua nuotata è un po’ contratta, forse l’emozione del momento o la ricerca assoluta del risultato, in ogni modo conclude emulando la misura della Scolari, che solamente per un gioco dei numeri (in caso di parità si prende in considerazione la migliore prova di qualificazione) è scavalcata in classifica.
Manuela Acco non è mai parsa a suo agio durante la seconda prova di questa nuova formula, durante le selettive ha sempre ottenuto la sua migliore prestazione in qualificazione ma oggi è in lizza per il titolo e non è possibile risparmiarsi. Manuela, dopo la prima vasca pare sofferente, qualcosa nella sua mente e nel suo fisico non risponde come vorrebbe, si porta in prossimità del bordo vasca ancor prima di avere toccato il muro dei cento ed affiora tra lo stupore generale, confezionando una smorfia di stizza per il fallimento di quest’importante prova; la grinta e il temperamento a Manuela non mancano di certo e saprà sicuramente affermarsi nelle competizioni future.
L’uscita di Valeria Somma
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Tocca a Valeria Somma giocarsi il tutto per tutto, questa ragazza ha finalmente ripreso ad allenarsi con costanza e i suoi 141,05 metri ‘che migliorano la sua prova precedente – sembrano confermare che, in questo sport, i sacrifici sono premiati. Mancano le due atlete più attese, in corsia uno Monica Barbero, in corsia due Paola Parenti, queste ragazze sono molto diverse tra loro, ma accomunante da forte spirito agonistico e grinta. Parte per prima Monica Barbero.
Monica è la campionessa uscente, colei che nella stagione passata ha più volte effettuato percorsi record senza avere mai avuto la possibilità di ricevere un’ omologazione ufficiale; quest’anno è diverso, si applica totalmente il regolamento CMAS, si effettuano i controlli antidoping secondo il protocollo internazionale WADA, Monica sa che se oggi riesce nell’impresa il suo nome verrà ufficialmente inserito nel libro dei record.
La seguo sott’acqua scattando qualche foto, non è la solita Monica, la macchina da gara che ormai conosciamo; dopo la prima vasca appare anche lei, come Manuela, in difficoltà, infatti di li a poco succede qualcosa nella sua mente che la fa desistere. Per lei una misura irrisoria che, per uno strano gioco del destino, è identica a quella della compagna Manuela 95,64. Ho parlato a lungo con Monica e Mimmo durante il piacevole viaggio di ritorno dai campionati, non esiste una spiegazione logica, forse una stanchezza agonistica per entrambe le atlete, lo stesso stress che ha tenuto il campione del mondo Gaspare Battaglia lontano dalle competizioni per l’intero anno. Mimmo Blanda, (suo allenatore) nelle settimane seguenti cercherà di scrutare nella mente di quest’atleta e cercare nuove motivazioni che permettano a Monica di trovare lo spirito giusto per ritornare splendente ed unica com’è sempre stata.
Paola Parenti in azione
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Chissà cosa ha pensato dopo il fallimento della prova di Monica l’atleta Paola Parenti che, sistemata in corsia, è pronta a partire; se da un lato partire per ultima può essere un vantaggio, dall’altro sei consapevole che devi raggiungere un risultato minimo se vuoi vincere. Paola ha dimostrato in questi anni di gare di avere una preparazione mentale ottima oltre che fisica, e queste ultime vasche lo hanno confermato; nuota fluida, le mattonelle scandiscono i metri che la dividono dalla possibile vittoria, sa di averne le possibilità e da ottima agonista qual è le sfrutta in pieno, esce dopo 157,92 tra un boato e gli applausi del pubblico, Paola è la nuova campionessa d’Italia.
Tocca agli uomini ”veri superman!
Nemmeno il tempo di gioire per il risultato di Paola che gli uomini sono gia in vasca. L’ultimo dei qualificati e quindi il primo a partire è Giuliano Marchi. Non ci si aspetta molto da Giuliano, sappiamo che si è allenato poco ma voci fuori del coro anticipano sorprese e ci confidano che un preparatore, che lavora nell’ombra, abbia strategicamente cambiato il modo in cui quest’atleta affronta la dinamica, sopperendo al poco allenamento con l’innata predisposizione fisiologica di questo campione all’apnea statica.
Marchi tocca il disco giallo
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Infatti Giuliano affronta la sua dinamica in modo estremamente lento e vi confesso che quando l’ho visto proseguire oltre i 150 metri erano trascorsi più di due minuti; Marchi appoggia il testimone dopo 175,28 lasciando tutti a bocca aperta e costringendo gli altri sette concorrenti alla rincorsa. Subisce ‘l’effetto Marchi’ Giacomo De Mola che, costretto a fare una misura importante, esce visibilmente tirato dimenticando di abbandonare il testimone; peccato, ma sappiamo che Giacomo saprà farsi valere in altre occasioni. Marco Pertusati con 150 metri conferma di essere in crescita, abbiamo apprezzato il suo collare zavorrato (presentato in anteprima sul forum d’AM) e ci sarebbe piaciuto vedere la monopinna di sua creazione (poco performante ma molto folcloristica ).
Giacomo de Mola
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Tocca a Massimiliano Crovato, vederlo sott’acqua è semplicemente fantastico, la fluidità e la padronanza con cui utilizza l’attrezzo mi lascia sempre piacevolmente sorpreso; Max si accontenta di toccare il muro dei 150 metri e anche se la sua uscita la dice lunga su quanti metri potrebbe ancora percorrere ci sentiamo di applaudirlo per la costanza dei risultati durante quest’anno di gare.
E’ la volta del suo compagno di squadra (Rane Nere Sub Trento) Flavio Righetto. I progressi di quest’atleta sono stati impressionanti, di lui si dice un gran bene e le voci di corridoio parlano di quote in allenamento a dir poco interessanti. In partenza, però, appare un po’ nervoso: Flavio non riesce a trovare la concentrazione solita e sente il peso della prestazione. Lo seguo sott’acqua, gli scatto un po’ di foto e lo vedo apparentemente tranquillo, al tocco del muro dei 150 lo vedo virare e proseguire, l’acqua della piscina è cristallina e posso scorgere l’atleta fino al termine della sua prova. Intorno ai 170 metri vedo Flavio scomporsi, rallentare e proseguire quasi immobile per altri dieci metri, poi scorgo fuoriuscire bolle dalla sua bocca e pochi secondi dopo vedo intervenire un assistente che lo tira fuori: Flavio è andato in sincope.
Flavio Righetto durante la prova
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Peccato, per se stesso e per la sua prova. Durante le selettive lo abbiamo sempre visto uscire pulito, la prestazione di oggi sicuramente lascerà una traccia che solo il tempo e gli allenamenti riusciranno a cancellare, ma siamo certi che possa superare questo momento con la grinta di cui è capace e tornare ai vertici di classifica nel più breve tempo possibile.
A questo punto mancano tre atleti all’appello finale, possiamo considerarli tra i più forti d’Italia e siamo certi che faranno di tutto per portare via la leadership provvisoria di Marchi. Partiranno nell’ordine Garaldi, Leuci, e Tomasi.
Matteo Garaldi, il più giovane dei tre, ha dimostrato durante la stagione una crescita costante all’ombra del suo compagno Homar Leuci. Entrambi atleti della Atlantisub, società storica di Milano, si giocano il campionato fianco a fianco nelle due corsie di gara.
Il campione Matteo Garaldi
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Parte Matteo, la sua nuotata non ha ancora la fluidità dei grandi pinnatisti, ma migliora di gara in gara, Matteo percorre bene i primi 100 metri e si avvicina al muro dei 150, a questo punto non scatto più, sono momenti troppo delicati e non vorrei rischiare di fare il ‘Bottesini’ della situazione [Nda Bottesini è quel fotografo passato alla storia per aver cozzato contro Enzo Maiorca durante uno dei suoi storici record, molti ricorderanno le imprecazioni in diretta del grande recordman!]. Seguo Matteo nell’ultima parte, lo vedo avvicinarsi al muro dei 200 metri e incredulo alzo la testa dall’acqua; Matteo affiora dopo circa 190 metri (191,20) firmando il nuovo record mondiale omologato CMAS, che piaccia o no l’unico ufficialmente riconosciuto dal mondo sportivo (CMAS ‘ FIPSAS ‘ CONI – CIO), un’autentica ovazione attende l’impeccabile uscita di questo campione.
Notiamo il compagno di squadra Homar Leuci che, pronto in partenza, non può fare a meno di voltarsi verso Garaldi, chissà che tensione e quanti pensieri nella testa di Homar, partire dopo una prestazione del genere deve essere difficilissimo e ci vuole gran concentrazione.
L’azione di Homar Leuci
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Leuci carpa un pochino e poi parte, La sua nuotata è molto veloce, forse i tempi di percorrenza più rapidi in assoluto ma, dobbiamo essere sinceri, ha cercato la vittoria ad ogni costo; infatti i suoi 183,19 metri sono sporcati da un’uscita troppo tirata ma convalidata da un regolamento che ha bisogno di qualche modifica. Michele Tomasi chiude questa splendida giornata con una prestazione di tutto rispetto che lo porta di un soffio fuori del podio, i suoi 169,59 gli conferiscono il quarto posto.
Michele Tomasi
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Premiazioni
Le premiazioni si sono svolte all’interno della struttura stessa della piscina, in un angolo accogliente dove l’organizzazione ci ha fatto gustare prodotti tipici di questa terra. Non è stato facile fotografare l’ultimo atto con la pancia piena ed un tasso alcolico sopra la media, ma la festa mi ha contagiato. Un’autentica ovazione ha accolto i neo campioni, Paola Parenti e Matteo Garaldi, la prestazione di Matteo poi è stata sottolineata durante la consegna della coppa da un applauso durato alcuni minuti che ha indotto il forte atleta a qualche lacrima di commozione.
Podio Femminile
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Matteo non è stato l’unico a commuoversi, l’ex ct della nazionale Flavio Migali non ha voluto lasciare soli i suoi ragazzi, anche se ha rinunciato all’incarico ha lasciato all’interno della squadra un ricordo indelebile. A Migali è stato conferito un riconoscimento alla carriera per ciò che ha fatto in questi anni, durante la consegna del premio, Flavio non ha trattenuto la commozione e ha ricevuto l’abbraccio di Simone Graffer e Mimmo Blanda suoi successori. Questo è stato l’ultimo atto di questa splendida giornata, gli organizzatori avevano sorrisi scavati nel viso, i mesi di fatiche sono svaniti tra i complimenti generali e forse questa notte riusciranno a dormire!
Non c’è tempo per rilassarsi, i prossimi appuntamenti sono alle porte e i nostri campioni devono riprendere a percorrere miglia e miglia con la loro mono”chi si ferma è perduto!
Podio Maschile
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Conclusioni
Ci sono alcuni aspetti di questo campionato che vanno sottolineati. In primo luogo l’organizzazione, veramente impeccabile; tutti gli atleti sono stati ospitati gratuitamente per la nottata di sabato, siamo stati accompagnati con un servizio navetta messo a disposizioni dei soci del CST, avanti e indietro dai luoghi della competizione, ogni dettaglio è stato studiato nei minimi particolari per evitare spiacevoli controversie, insomma mai visto nulla di meglio. Complimenti a Paolo Bersan ma non solo; complimenti ad ogni singolo socio del CST che ha contribuito con il suo apporto al successo generale. Complimenti allo staff medico che per scelta ha seguito gli atleti lungo la vasca dalla virata dei cento metri in poi, pronti con pallone ambu e bombola d’ossigeno (una faticaccia). Complimenti ai giudici che non hanno avuto sbavature, alla segreteria che ci ha fornito dati e classifiche in tempo reale; insomma, complimenti a tutti coloro che hanno preso parte a questa gran festa.
Dobbiamo rilevare ancora la crescita dell’apnea italiana. Se nel mondo ci sono atleti che percorrono qualche metro in più, non esiste una gara con un livello complessivo cosi alto; per averne conferma basta scorrere le classifiche disponibili in rete su questa specialità.
Un rammarico verso gli sponsor che sono mancati, mettendo le società nelle condizioni di far fronte con i loro fondi a molte delle spese organizzative; questo è estremamente deludente se pensiamo a quante aziende importanti abbiamo in Italia, ma è ancor più deludente che anche le aziende artigiane non abbiano capito che il miglior modo di autopromuoversi è essere presenti attivamente in questi frangenti e sfruttare i canali a loro correlati. Forse stanno aspettando tutti tempi migliori, tempi in cui internet sarà sfruttata e capita come una gran risorsa, tempi in cui i banner inizieranno a costare quanto la pubblicità sulle riviste! Tempi in cui potranno dire ”se solo ci avessimo pensato prima!
Diamo i numeri:
47 atleti complessivi di cui 16 donne
17 atleti oltre i 150 metri
I TEMPI DI PERCORRENZA DEI FINALISTI:
Femminile:
Nome distanza tempo
Paola Parenti 157,92 1’49”
Paola Tagliabue 150,00 1’53”
Francesca Scolari 150,00 1’52”
Valeria Somma 141,05 2’02”
Elisa Nalesso 131,88 1’35”
Federica Costa 120,92 1’44”
Monica Barbero 95,64 1’01”
Manuela Acco 95,64 1’12”
Maschile:
Nome distanza tempo
Matteo Garaldi 191,20 2’13”
Homar Leuci 183,19 1’53”
Giuliano Marchi 175,28 2’45”
Michele Tomasi 169,59 2’04”
Max Crovato 150,00 1’43”
Marco Pertusati 150,00 1’43”
Sponsor:
Culligan Italia ‘da sempre impegnata nella costruzione e manutenzione delle piscine
Frammenti di Gara:
Blanda, Foris, Mighali, Graffer
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Il campione italiano Matteo Garaldi
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La Campionessa Italiana Paola Parenti
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Homar Leuci
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Paola Tagliabue
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Giuliano Marchi
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Francesca Scolari
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