Carlos Coste, apnea Made in Venezuela
Nella World Cup di Ibiza 2001 si era confermata la tendenza ad un aumento del numero di paesi ed atleti iscritti, dovuto in gran parte alla diffusione dell’apnea agonistica, una disciplina che riesce ad attirare moltissimi amanti del mare.
Uno degli effetti della diffusione di questo sport è la nascita di veri e propri fenomeni sportivi e la ribalta di nazioni che vivono il loro momento di gloria nel campo dell’apnea. Un esempio tra i più eclatanti è dato dal Venezuela, che in pochi anni si è trasformato in paese di grandi campioni. Gli apneisti venezuelani si pongono ormai come punto di riferimento per tutta l’america latina, e ciò non solo per i risultati ottenuti nelle competizioni internazionali, ma anche per quanto riguarda la diffusione dei corsi ed il tentativo di coinvolgere il grande pubblico.
Tutto questo non poteva non risolversi nella conquista di grandi traguardi ed ecco quindi la presenza dei venezuelani nelle liste dei records, con Carlos Coste che è risciuto a conquistarne ben due.
Questo processo di crescita è recentemente culminato con l’eccezionale vittoria del Venezuela nella Pacific Cup AIDA, tenutasi alle Hawaii lo scorso Ottobre, che ha definitivamente consacrato questa nazione al vertice del freediving mondiale.
Abbiamo avuto la fortuna di poter intervistare uno dei protagonisti di questo grande fenomeno latino: Carlos Coste, l’atleta che durante il mese di Ottobre ha stabilito due record mondiali. Nelle acque di Porto Porto Cruz, in Venezuela, Carlos ha migliorato il record in assetto costante di Guillame Nery di due metri, portandolo a -90 m.; a distanza di qualche giorno, ha poi ritoccato di un metro quello di immersione libera di Herbert Nitsch, raggiungendo quota -93 m.
AM – Prima di tutto, congratulazioni per i tuoi due incredibili record! Quanto ti sei allenato per questi tuffi e che difficoltà hai incontrato nella preparazione dei tentativi?
Carlos Coste – Avevo deciso di provare a superare il vecchio record di immersione libera già nel Novembre del 2001, quando mi trovavo al campionato mondiale di Ibiza. Durante l’allenamento per il quella gara, infatti, ottenni -74 nell’ immersione libera con molta facilità, e così mi mi dissi…perché no? Gli allenamenti sono cominciati a Gennaio di quest’anno: mi sono allenato contemporaneamente per il tentativo di record e per la Pacific Cup delle Hawaii.
Avevamo pianificato il programma insieme ai due allenatori Mario Cardozo e Cesar Mendez Lugo, che lavoravano con noi per la prima volta, in modo da raggiungere la condizione migliore proprio nei mesi di Ottobre e Novembre [i due record di Coste sono stati effettuati il 3 ed il 6 ottobre 2002].
Questi due allenatori erano stati contattati dall’ Istituto nazionale dello Sport venezuelano per programmare il nostro ciclo annuale di allenamento e di preparazione fisica.
La condizione fisica l’abbiamo ottenuta con palestra, nuoto e corsa, mentre l’allenamento specifico per l’apnea vera e propria lo abbiamo intensificato con il passare dei mesi.
Il beneficio di questi allenamenti è stato così grande che durante il mese di Agosto mi sono reso conto di poter tentare non solo uno, ma ben due record: assetto costante e immersione libera.
Le difficoltà, ovviamente, sono state molte: anche se lo Stato ci ha appoggiato con gli allenatori e le spese di viaggio per le Hawaii, le mie spese per l’allenamento non erano coperte… inoltre, alla fine non erano stati predisposti sommozzatori per la sicurezza. Il 99% delle mie immersioni a profondità superiori ad 80-90 metri sono state fatte con l’assistenza di apneisti in superficie di sicurezza ma senza sommozzatori. La maggior parte della pratica l’ho fatta senza navi di appoggio ma solo con la boa in mezzo al mare…
Puoi dirci qualcosa sull’equipaggiamento che utilizzi?
Il mio equipaggiamento è costituito da una maschera Sphera, monopinna Water Way “long distance” (modello2). Vesto una muta Picasso da 3mm modello Chicle.
Come hai iniziato a praticare l’apnea?
Fin da bambino il mare ha sempre attirato tantissimo la mia attenzione e… l’ho sempre ammirato.
Ho praticato per molto tempo il surf, poi a 18 anni decisi di sperimentare un anno di Judo vicino alla piscina dell’Università Centra de Venezuela: fu così che ebbi modo di osservare alcuni allenamenti d’ immersione e apnea. Fu più forte di me, mi ritrovai a cadere nella “trappola” e cominciai il corso CMAS che tenevano all’università.
A partire da quel momento, fui completamente affascinato dalla”profondità”: lasciai il Judo e ….quasi anche l’università. In seguito ho capito che ciò che mi piaceva veramente era l’apnea e non le immersioni, ma terminai ugualmente il corso.
Quali sono le tue migliori prestazioni personali in assetto costante, statica e dinamica?
In assetto costante 92m; immersione libera 93m; 6’40” in apnea statica; 135m di dinamica in piscina e 150 in mare.
Cosa pensi riguardo il “No Limits”?
Beh, penso che sia la modalità meno “sportiva” dell’apnea…è come paragonare il motocross con la mountain bike! Però non escludo la possibilità di tentare qualche immersione in questa specialità. Il prossimo anno voglio tentare il record mondiale nel variabile ed è possibile che nel 2004 possa tentare il No Limits.
Normalmente un atleta completo deve sviluppare sia la mente che il corpo. Molti “preferiscono” un aspetto all’altro…quale dei due è il tuo preferito?
A me piace interessarmi di entrambe gli aspetti contemporanemente…penso che sia davvero molto importante non tralasciarne nessuno.
Stai facendo degli allenamenti speciali in questo periodo? Quali sono i tuoi futuri obbiettivi?
L’unica differenza con gli allenamenti degli anni passati è la pianificazione del ciclo annuale e l’allenamento con i pesi in palestra. Per il prossimo anno ho diversi progetti, tra i quali spiccano:
– Difendere i record che detengo attualmente;
– Raggiungere i 100m nell’immersione libera;
– Battere il record di assetto variabile;
– Realizzare un dcumentario sull’apnea in Venezuela e all’estero;
– Gareggiare a Cipro e in altre competizioni importanti che si presenteranno nel 2003.
Pensi che l’apnea possa esere considerata uno sport popolare? Quale nazione diventerà “casa” dell’apnea” nel futuro?
Ancora oggi l’apnea non è molto conosciuta in Venezuela e gli sponsor scarseggiano, ma ci stiamo impegnando per rendere l’apnea uno sport davvero popolare. Naturalmente non speriamo di raggiungere i livelli del calcio o del nuoto, ma sono certo che potremo ottenere buoni risultati ed un certo riscontro da parte del pubblico; l’apnea potrebbe diventare uno sport ben conosciuto (come lo sono attualmente l’alpinismo o le regate), in fondo in tutto il mondo ci sono molti amanti del mare.
Vorresti dire qualcosa a tutti gli apneisti italiani?
L’Italia e la Francia sono le culle dell’apnea, vi si trovano i principali promotori dell’apnea. Adesso, però, i venezuelani verranno ad aiutare la diffusione di questo sport nell’America e nel mondo!
LA SCHEDA DI CARLOS COSTE | |
Nome: |
Carlos Augusto Coste Sifontes |
Data di nascita | 02-02-76 |
Luogo di nascita | Caracas, Venezuela. |
Si avvicina all’apnea all’età di | 21 anni |
Primo titolo nazionale | 22 anni |
Migliori risultati agonistici | Terzo posto a squadre alla World Cup Nizza 2000 Settimo individuale alla World Cup Ibiza 2001 Campione del mondo a squadre alla Pacific Cup 2002 |
Record Mondiali | Assetto Costante 90 mt. 3/10/2002 Immersione Libera 93 mt. 6/10/2002 |
Complimentandoci con Carlos per le sue incredibili performances, non possiamo far altro che consigliarvi di visitare il sito uficiale dell’apnea venezuelana: http://www.aidavenezuela.com
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Category: Altre discipline, Apnea