Qualificazione 2014: le interviste ai protagonisti (parte 2)
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Raffaele Loprete – Secondo classificato
Durante la settimana di preparazione mi sono accorto che i pesci erano molto mobili, quindi una tattica di gara basata sulla tana sicura non si poteva certo permettere di fare risultato.
I due campi di gara erano molto diversi tra loro, quindi ho stabilito due strategie differenti.
La prima giornata tutta basata sull’aspetto, per cercare di prendere quei pesci che vedevo solo all’aspetto nelle zonette scovate. Così è stato, anche se con solo 4 prede, la prima giornata mi ha regalato un terzo posto provvisorio che mi ha fatto sentire un po’ più sicuro.
Il mio direttore tecnico, Marco Bardi, che ha già disputato qui un campionato, mi ha fatto notare l’importanza di una tattica ed una mentalità aperta ad ogni soluzione. E’ un po’ la mia prerogativa, io pesco tranquillamente all’agguato in mezzo metro d’acqua nell’onda come in tana ad oltre 30 metri e mi piace attuare tutte le tecniche, anche se tutti sanno che preferisco la prima.
La seconda giornata invece si presentava tatticamente diversa: volevo raggiungere il mio primo obiettivo, centrare la qualificazione in prima categoria, ma se le condizioni me lo avessero permesso avrei cercato di bissare il risultato del 2010 in Puglia vincendo il campionato.
Il fondale che ho trovato era diverso e si prestava alla pesca in tana. Avevo trovato una zonetta con grossi saraghi ma ero consapevole che non sarei stato da solo quindi il mio obiettivo in preparazione, come ormai mia consuetudine, è stato individuare sia la tana madre che la seconda opzione che i pesci si trovano, cioè una seconda tana dove si spostano per aspettare che le acque si calmino.
Così è stato e con mio stupore i numerosi concorrenti che avevo intorno non hanno mai messo la maschera in queste mie due tane rendendomi la vita un po’ più facile permettendomi di catturare alla fine 4 grossi saraghi.
Purtroppo mi è mancata un’altra specie e qualche altro pesce per concludere un campionato perfetto sul filo del rasoio. Il poco pesce in giro ha subito messo in chiaro che solo pochi potevano accedere alle posizioni che contano perché un minimo errore, un pesce in meno faceva troppo la differenza.
Io ed il mio fidato barcaiolo, mio fratello Fabio, abbiamo centrato un risultato importantissimo che dedico al team della Omer che ha sempre creduto in me, soprattutto i compagni presenti che mi hanno incoraggiato dal primo giorno di preparazione.
Durante la prima giornata ho pescato con un fucile SK40 da 100 mentre nella seconda, per la pesca in tana, ho usato un Omer 55 e la nuova torcia sporasub; ho pescato a profondità variabile tra i 15 e i 28 metri, con apnee di 1’30” di durata media, e in due giornate ho preso otto pesci di cui cinque saraghi due tordi e un dentice
Ottavio Pisicchio – Settimo classificato
Nella prima giornata ho fatto la partenza su una secca dove durante la preparazione avevo visto un grosso cappone, anche se pensavo che non sarei stato l’unico a farci la partenza considerato che su quel punto avevo visto passare sopra tanti atleti e inoltre il mio gommone era decisamente più lento degli altri.
Fortunatamente mi sbagliavo e ci siamo partiti solo noi. Malgrado il gps si sia spento quando eravamo quasi arrivati sul segnale, al primo tuffo ho preso il cappone (960gr) e la gara è iniziata alla grande.
Poi mi sono spostato su altri segnali dove ho preso il sarago.
Scorrendo un ciglio ho sbagliato un sarago; cercando di mantenere la calma mi sono ossigenato bene e sono entrato dentro il ciglio che formava una grande caverna con un’uscita ad una decina di metri sopra il ciglio, sperando di prendere un altro pesce.
Dentro non ho trovato niente ma appena uscito dal buco mi sono trovato 5 dentici su i tre kg che passavano con tutta calma; con l’ultimo fiato rimasto mi sono abbassato per non spaventarli, li ho fatti passare e sono risalito lentamente.
Ho posato il sessanta con fiocina e ho preso il 100 col doppio elastico, ho rifatto l’aspetto sullo stesso punto e ho preso il dentice che al peso è risultato 1860gr.
Sono rimasto sulla zona e, dopo un paio di tuffi, 2 bei dentici mi sono venuti leggermente da dietro a destra. Purtroppo non sono riuscito a portali a tiro come pure un barracuda sul kg per il quale ho perso l’attimo e col rumore di un gommone si e allontanato.
Probabilmente la notizia del dentice ha fatto aumentare il numero di gommoni nella zona, così ho preferito andare su un’altra secca dove però altri due concorrenti avevano già preso il tordo e un cappone che avevo segnato in preparazione.
Avendo trovato l’acqua più sporca e fredda ho preferito tornare davanti Isola delle Correnti provando qualche altro aspetto ma c’erano troppi gommoni per sperare di catturare qualche pesce in caccia, così sono tornato alla fiocina e su un segnale ho trovato un sarago di 800gr che è schizzato via senza darmi il tempo di sparare.
A fine gara ero davvero contento per la prestazione non sapendo di aver vinto la giornata.
La gioia per il primo posto parziale è stata infinita anche perché è da novembre che non entravo in acqua e solo nelle 3 settimane prima della gara sono andato a correre qualche volta per circa 45 minuti e sono andato in acqua un paio di volte pescando intorno ai 5 metri.
Del secondo giorno ho poco da raccontare: non riuscivo a compensare i seni paranasali e minuto dopo minuto vedevo allontanarsi il primo posto.
Ho provato a avvicinarmi sotto costa e ho beccato anche un’ammonizione, così ho passato la gara stando a lungo sul gommone per poi tentare qualche tuffo.
Ho preso solo un tordo che però pesava 385g; purtroppo in uno dei rari tuffi in cui sono riuscito ad arrivare sul fondo mi sono ritrovato su un branco di saraghi troppo lontani per il corto con la fiocina mentre fino a qualche tuffo prima avevo pescato con il 100.
Ad ogni modo sono contentissimo; mi sarei accontentato di arrivare quindicesimo ed invece ho vinto la prima giornata e mi sono classificato settimo: alla grande!
Saverio Saffioti – Dodicesimo classificato
Nella prima giornata, durante le prime due ore, mi sono recato sulla secca al largo tra Punta Formiche e Isola delle Correnti, su un fondale che variava tra i 10 ed i 15 metri dove in preparazione avevo notato alcuni saraghi di taglia e alcuni pesci pappagallo, ma senza ottenere i risultati sperati visto che durante la notte erano cambiate le condizioni rispetto al giorno precedente, portando acqua torbida e fredda.
Salito sul gommone mi sono spostato a fine campo gara su una secca a 11 metri di profondità dove avevo segnato una murena ed un bel tordo, ma le condizioni erano ancora peggiori del punto precedente: non riuscivo neppure a vedere la punta del mio arbalete da 60 cm.
Ho deciso allora di recarmi sulla secca di fronte la punta di Isola delle Correnti dove avevo segnato alcune corvine ma ho trovato la tana vuota.
Non avendo altri segnali da controllare ho deciso di pescare al razzolo su una zona di grotto interessante sui 18 metri tra la punta del porto di Porto Palo e Isola delle Correnti e qui, dopo aver visionato centinaia di anfratti e tagli, ho catturato l’unico pesce di giornata: un sarago di circa 500 gr che mi ha fruttato il ventiquattresimo posto in classifica.
Nella seconda giornata sono partito quasi fin da subito con il mio abituale arbalete da 60 cm con il 4 punte su un segnale a circa 20 metri di profondità dove in preparazione avevo notato dei grossi saraghi imbucarsi in una bella zona di grotto circondato da alghe. Dopo alcuni tuffi per spezzare il fiato ho visto un bel pinnuto appena fuori tana ma avendolo colpito male l’ho strappato.
Reduce dall’errore e con l’incitamento del mio grande amico ed accompagnatore Peppe Fasone, mi sono concentrato ulteriormente pescando sul grotto, buco per buco. La tattica dopo poco ha portato i sui frutti portandomi a colpire in sequenza due bei saraghi di oltre 500 grammi nell’arco delle prime due ore di gara.
Dopo un breve spostamento, seguendo un po’ la corrente a scorrere, mi sono spostato su un secondo segnale dove utilizzando la tattica precedente ho catturato un saragone di oltre 1 kg e uno di 700 grammi.
Nell’ultima ora ho deciso di spostarmi su un altro segnale sui 20 mt di profondità dove avevo notato alcuni tordi ma forse a seguito dell’acqua un po’ torbida non sono riuscito a trovarli, in compenso girando tra roccia ed alga ho catturato l’ultimo pesce di giornata.
Al rientro, come consuetudine chiedendo, un po’ in giro ad altri atleti, considerando le poche catture, mi sono reso conto di aver fatto una bella pescata che mi ha fruttato il quinto posto di giornata ed un incredibile rimonta fino al dodicesimo posto finale che mi è valsa la qualificazione al campionato assoluto del 2015.
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