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Campionato Italiano JB 2005


Monica Barbero e Michele Tomasi – Foto: Martina Vianello

La stagione agonistica 2004/2005 dell’apnea italiana si è chiusa a Siracusa con il Campionato Italiano di Jump Blue organizzato da Nuccio Di Dato, dai suoi figli e dal suo staff di abili sommozzatori.
L’ultimo momento di confronto per gli atleti, prima di questo importante appuntamento, era stato il 19 giugno alla gara di Jump Blue a Genova organizzata magistralmente da Paolo Acanti e dalla sua società la Lega Navale Sezione Quinto Mare.
Il meglio dell’apnea italiana si era infatti ritrovato due settimane dopo il Campionato Italiano indoor di Trieste diretto perfettamente dal CST capitanato da Paolo Bersan.
In quell’occasione Matteo Garaldi, ventitreenne atleta dell’Atlantis Sub Milano, aveva imposto la sua superiorità con una misura che rappresenta tutt’ora il record del mondo in apnea dinamica con 191,20 metri ed in campo femminile aveva vinto a sorpresa la neo azzurra Paola Parenti.
Genova era stata un momento di prova per chi mai aveva provato il Jump Blue come Matteo Garaldi, Homar Leuci e Paola Parenti ed un test importante ad inizio preparazione per chi lo scorso anno si era allenato per il Mondiale croato come Monica Barbero, Giacomo De Mola, Giuliano Marchi e Michele Tomasi.
Il forte stimolo che portava questi atleti a fare sacrifici per migliorarsi e prevalere ai Campionati Italiani era il Campionato Europeo di dinamica e JB che si sarebbe dovuto svolgere proprio a Siracusa dal 31 luglio al 6 agosto.
Purtroppo la scarsa serietà delle FSN europee ha costretto gli organizzatori a far saltare questa importante competizione internazionale per la mancanza delle iscrizioni ufficiali.

I premi

Questa stessa situazione si era venuta a creare anche l’anno precedente, in occasione dei Campionati del Mondo di Rovigno. Tutte le delegazioni si erano presentate direttamente sul posto con soldi e moduli di iscrizione, cosa questa che non capita neppure ad una selettiva.
Solo la caparbietà di Gianfranco Ciavarella aveva permesso, in quell’occasione, che tutto venisse portato avanti con somma soddisfazione per i nostri atleti, tornati dalla Croazia con un Campione del Mondo, Gaspare Battaglia, un argento, Giuliano Marchi e due bronzi, Giacomo De Mola e Monica Barbero.
L’annullamento del Campionato Europeo è stato un colpo molto duro sia per la Cmas che per gli atleti italiani, che hanno perso tanti degli stimoli necessari per dare il meglio fino a fine stagione.

In questa situazione, il Campionato Italiano di Jump Blue di Siracusa è stata una risposta importante per la qualità dei risultati che gli apnteisti presenti hanno saputo ottenere.
Oltre al Campione Italiano di JB si dovevano definire il Campione Italiano assoluto, frutto della somma dei risultati conseguiti nella dinamica e nel JB, e la miglior società d’Italia.

Il parco partecipanti ha visto la presenza dei migliori specialisti: da Garaldi a Righetto, da Leuci a Tomasi, da Marchi a Tovaglieri passando per De Mola, Acanti, Putignano, Gravina, Stella, Pertusati, La Rosa, fra i ragazzi.
Le ragazze invece erano solo quattro: Barbero, Molinari, Scolari e Serafino.

Da sx Leuci, Tomasi e Garaldi

La presenza di Mimmo Blanda ct della Nazionale femminile e di Simone Graffer ct della Nazionale maschile è stato un segnale importante per gli atleti che ambivano a far parte del club azzurro che verrà definito a breve per la prossima stagione in vista dei Campionati del Mondo. Il mondiale si svolgerà in Spagna e vedrà i nostri atleti difendere il titolo conquistato da Gaspare Battaglia e tentare di migliorare l’ottimo terzo posto di Monica Barbero.

Come ormai capita da 4 anni a questa parte, la famiglia Di Dato è stata l’unica realtà italiana, oltre alla Lega Navale Sezione Quinto Mare, a proporsi per organizzare una gara outdoor.
L’apnea più amata, quella che tanti definiscono ‘l’apnea vera’, per la quale ci si allena in piscina nel periodo invernale non può fare altro che morire in queste condizioni.
Troppe le persone che la sanno lunga e non fanno altro che lamentarsi e poche, anzi pochissime quelle che si rimboccano le maniche per permettere a questo sport di svilupparsi.
Il risultato è un calendario gare ricco di manifestazioni in piscina e avaro di gare outdoor.
C’è da meditare e da sperare che tutti questi amanti del mare chiudano la bocca e si rimbocchino le maniche’sembra un paradosso solo pensarlo.
Ma torniamo al Campionato Italiano di Jump Blue.

In preparazione alla gara Giuliano Marchi, Giacomo De Mola, Michele Tomasi e Flavio Righetto hanno provato il campo sotto gli occhi vigili del ct della Nazionale maschile Simone Graffer già mercoledì 27 luglio cercando il giusto acclimatamento senza mai tirare le prestazioni.

Francesca Scolari

Pochi tuffi per provare la condizione, adattarsi e scaricare con gradualità i carichi di lavoro fatti in vista del CI.
Il giovedì a questi atleti si sono aggiunti Acanti, Tovaglieri, Stella, Putignano, Monica Barbero, Francesca Scolari, Ilaria Molinari, Gabriella Serafino, Homar Leuci e Matteo Garaldi.
La seduta di rifinitura è durata tutta la mattina dalle 10 alle 14.
La sera nella sede del Nautilus c’è stato il controllo dei documenti e l’estrazione dei partenti.
La mattina del 29 gli atleti si sono ritrovati al porto pronti alla competizione in una giornata di sole con mare calmo e visibilità perfetta.
Nonostante le poche occasioni di provare questa specialità gli atleti hanno dimostrato di sapersi gestire ed hanno saputo dare uno spettacolo certamente più edificante di quelli visti lo scorso anno ai CI di Siracusa di JB ed ai CM di Rovigno.
Di certo anche le modifiche fatte al regolamento sono servite anche se per la prossima stagione sono in previsione altre novità per azzerare le uscite al limite.
La qualifica ha visto partire prima le ragazze che hanno sfruttato l’occasione come test visto che erano sicure di partecipare tutte e quattro alla finale.
Ha prevalso Monica Barbero con 105,19 metri davanti ad Ilaria Molinari con 90,60 metri, Francesca Scolari con 90 metri e Gabriella Serafino con 77,90 metri.
Con questa prova Monica Barbero dimostrava di essersi ripresa dalla crisi sofferta ai CI di Trieste.

Fra i ragazzi la prova di qualifica mostrava spunti di interesse vista la partecipazione dei migliori atleti italiani.
La sorpresa assoluta è stato Stefano Tovaglieri che con estrema tranquillità chiudeva i 7 lati, 135 metri, prestazione che lo scorso anno era valsa il titolo di Campione del Mondo a Gaspare Battaglia.
Dietro a lui un ottimo Michele Tomasi con 132,70 metri, De Mola con 127,68 metri, Righetto con 123,4 metri, Marchi con 123,12 metri, Leuci con 122,15 metri, Garaldi con 109,15 metri e Acanti con 105,81. Fuori dalla finale Gravina, wild card come Acanti, con 93,09 metri, Stella con 93,00 metri, Talò con 90 metri, La Rosa con 77,30 metri.

Da sx Righetto, Tomasi e Marchi

Putignano e Pertusati hanno visto le loro prove annullate per uscite irregolari.
Una delle note positive della giornata era il recupero a tempo record di Flavio Righetto dalla brutta esperienza vissuta ai CI di Trieste, quando era stato ripescato dal fondo della piscina ormai privo di conoscenza. Flavio ha fatto tesoro dell’insegnamento e si è saputo gestire su una specialità più impegnativa dell’apnea dinamica, qualificandosi per la finale con un’ottima prestazione ed un’uscita da antologia.
Homar Leuci girava il sesto lato ed usciva pulito e carico di fiducia per la finale. Per lui ogni prova rappresenta un tassello in più per conoscere questa nuova specialità. Il suo ritmo sul JB è estremamente veloce, molto vicino a quello che tiene in piscina, con la differenza che al mare si lavora a 15 metri di profondità. Forse un leggero rallentamento potrebbe portarlo a sfruttare al meglio la sua preparazione fisica.

Matteo Garaldi usciva, purtroppo, sputando sangue, visibilmente contrariato. Già prima di partire aveva confessato questo suo timore e forse proprio la paura gli ha fatto un brutto scherzo.
Questa esperienza in comunione con tutte le altre già denunciate da molti apneisti dovrà per forza spingere la federazione a strutturare uno staff di ricerca che indaghi su questo ed altri problemi dell’apnea non solo agonistica.
E’ naturale che una qualsiasi FSN non può promuovere una specialità sportiva che comporta dei danni certi agli atleti e le sicurezze si possono costruire solo con la ricerca di professionisti seri e preparati.

Il giovane Beppe La Rosa, già atleta di alto livello nel fioretto, scottato dalla samba di Trieste non si è fidato ad andare oltre ai 77,30 metri.
La finale del sabato ha confermato le aspettative con sorprese e risultati importanti.
Monica Barbero si è laureata Campionessa Italiana di JB con 120 metri, 6 lati, ottima prestazione superata solo da pochi ragazzi. Dietro a lei Ilaria Molinari girava il quinto lato e si fermava a 105,85 metri con ancora un buon margine, terza Francesca Scolari con 96,20 metri e quarta Gabriella Serafino con 85,07 metri.
In campo maschile i giochi erano più complessi vista la competitività su misure importanti di tutti i finalisti.
Il primo a partire è stato Paolo Acanti che ha concluso poco dopo il quarto lato con 92,15 metri. Visti i 105,81 metri del giorno prima ci si aspettava qualcosa di più, ma Paolo non era proprio in giornata.
Matteo Garaldi, ancora spaventato dal sangue sputato il giorno prima, è sceso e risalito lungo il cavo di partenza per onorare la finale, chiudendo con 30 metri all’attivo.

Michele Tomasi e Francesca Scolari

Dopo la prova di qualifica Homar lasciava trasparire una certa fiducia nelle sue possibilità.
Ormai il sesto lato sembrava una tappa raggiunta e superata, pronta ad essere sostituita da un’ ulteriore progressione. Appena arrivato sul fondo, però, Leuci si è lanciato in un’ incredibile quanto inutile corsa, che lo ha sfiancato tanto da portarlo a terminare la sua prova poco dopo il quarto lato, con soli 92,70 metri. Per percorrere 4 lati, compresa la discesa e la salita, Homar ci ha messo 50′, un ritmo di 7′ per lato !!!
Giuliano Marchi, invece, in 50′ è sceso sul fondo ed ha percorso il primo lato.
Due estremi Giuliano ed Homar, condizionati da diverse caratteristiche fisiche, di allenamento e di qualità legate all’apnea.
Purtroppo Giuliano subito prima di partire ha rotto la pinna e per la sua prova ha utilizzato quella prestatagli gentilmente da Paolo Acanti.
Chiaramente Giuliano ha dovuto adattarsi al nuovo strumento in gara, per cui la sua prestazione è stata fortemente influenzata ed ha chiuso con 124,25 metri.
A questo punto mancavano solo 4 atleti: il redivivo Righetto, il giovane De Mola, il combattivo Tomasi e l’intramontabile Tovaglieri.
Flavio si immergeva seguito dallo sguardo preoccupato della moglie e chiudeva poco prima del settimo lato con un’uscita impeccabile, 133,40 metri, prestazione superlativa che dimostra il recupero completo dell’atleta e delle sue immense qualità.
Con questa stupenda prova Flavio ha sicuramente ripreso fiducia nei suoi mezzi ed ha dimostrato che Trieste è ormai solo un brutto ricordo.

Giacomo si inabissava con cattiveria e convinzione ma chiedeva troppo ed usciva in samba dopo aver girato il settimo lato.
Michele Tomasi, dopo aver visto l’amico e compagno di squadra Flavio fare bene, si caricava di energia positiva e partiva portando con lui tutte le sensazioni positive dei giorni precedenti in continuo miglioramento. Michele girava i sette lati e si fermava a 143,42 metri, nuovo record del Mondo maschile!
Attendeva il conto dei 10 secondi da parte del giudice, lo toccava ed infine aveva una perdita di controllo motorio recuperata appena gli assistenti gli toglievano la maschera. La prova da regolamento era valida, ma Michele non era soddisfatto, consapevole com’è di avere ben di più di quei 7 lati e mezzo nelle gambe.
La tensione in uscita gli ha giocato un brutto scherzo e la respirazione canina che da un anno a questa parte ha adottato in uscita lo ha penalizzato per l’ennesima volta.

Monica Barbero

La prova di Michele, se ancora ce ne fosse stato bisogno, ha convinto i responsabili federali dell’assoluta inutilità del conto alla rovescia e del tocco del giudice o del piattello.
Ultimo a partire Stefano Tovaglieri non riusciva a ripetere la stupenda prova del giorno prima e si fermava al sesto lato, 120 metri.
Sul podio maschile ritroviamo così tre atleti trentini, in ordine Tomasi, Righetto e Marchi.
Alla fine della gara, appena scesi dalle barche i medici dell’antidoping hanno sequestrato gli atleti che dovevano sottoporsi al controllo.

E’ un vero peccato che non si siano disputati i Campionati Europei. I risultati conseguiti dagli atleti italiani ai Campionati Italiani indoor ed outdoor avrebbero permesso di fare incetta di medaglie.

La Campionessa Assoluta di Apnea 2005, classifica data dalla somma delle migliori prestazioni in dinamica ed in Jump Blue, è Monica Barbero seguita da quella che possiamo considerare la sorpresa della stagione Francesca Scolari e da Ilaria Molinari.
Fra i ragazzi Michele Tomasi torna ad aggiudicarsi questo titolo dopo 3 anni seguito da Homar Leuci e Matteo Garaldi che precede di una frazione di punto Giuliano Marchi.
Nella particolare classifica per società che tiene conto dei risultati dei Campionati Italiani di dinamica e JB dei tre migliori componenti la squadra in campo femminile si è imposta Apnea Academy Competition seguita dal CS Trieste e dal AS Torino.
Fra i ragazzi ha dominato l’Atlantis Sub Milano davanti ai detentori del titolo 2004 le Rane Nere Sub Trento e ad Apnea Academy Competition.

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