Campionato Italiano Assoluto 2001
Nicola Riolo alla pesatura
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Dieci giorni prima dell’inizio del Campionato Italiano di prima Categoria di Palermo mi ritrovo sotto casa mia a Grosseto mentre aspetto il Campione Italiano in Carica Marco Bardi. Stavolta non si tratta di andare a fare la solita pescata: dovrò accompagnarlo a Palermo in qualità di Barcaiolo per prendere parte all’assoluto di pesca sub 2001.
Si profila un viaggio in macchina con gommone al seguito molto lungo, oltre 14 ore.
Mentre ci incamminiamo per strada – come spesso accade -, ci troviamo a parlare di varie iniziative in favore della pesca subacquea e del suo futuro. Inevitabilmente i discorsi ci portano alla imminente competizione che Marco dovrà affrontare. “Non credere che sia un Campionato come gli altri”, mi dice con il suo solito modo di fare tranquillo ma deciso. Di solito Marco è sempre molto determinato prima delle varie gare, ma stavolta intuisco che c’è qualcosa che stona. Infatti, pur senza lamentarsi della sorte avversa, mi accenna a qualche problema fisico generale dovuto sia allo stress complessivo causato dal lavoro sia al ginocchio operato più volte che da tempo gli da filo da torcere.
Una volta giunti in Sicilia dobbiamo fare i conti con le difficoltà logistiche del posto. L’albergo ha i posti esauriti e solamente dopo molte ore di ricerca riusciamo a trovare posto in un appartamento e a sistemarci. Poi riusciamo a trovare un posto per il gommone allo Z10, un piccolo porto. Ormai inizieremo la preparazione domani.
Il viaggio è stato pesante: per tutta la notte ci siamo alternati alla guida ed al mattino non siamo nelle migliori condizioni psicofisiche e dobbiamo recuperare.
L’indomani usciamo in mare e prendiamo subito visione delle coordinate GPS dei limiti dei campi gara. Sono tre campi gara contigui.
Il primo si estende dall’Isola delle Femmine a torre Pozzillo ed è caratterizzato da grottarello basso, alghe e sabbia con pochi punti belli. Il secondo campo di gara è quello centrale; si estende da torre Pozzillo fino alla zona antistante l’aeroporto di Terrasini e presenta fondali di grotto più bello e più spaccato. Il terzo, infine, è quello di Terrasini ribattezzato dagli atleti “Il paretone” proprio perché contraddistinto da una lunghissima parete a picco sul mare, con pochissime zone pescabili al largo.
Bruno De Silvestri
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Dai primi giorni di preparazione ci accorgiamo che i pesci sono molto difficili e diffidenti. Non esistono belle tane molto ricche di pesce ma solo zone e spaccature dove possono essere catturati uno o due pesci al massimo. Marco in preparazione sembra essere tornato in forma, l’impegno è massimo. Usciamo tutti i giorni dalla mattina alla sera e perlustriamo palmo a palmo i tre campi di gara. Marco è comunque preoccupato, sente che difficilmente potrà difendere il titolo in fondali come questi.
Infatti, la profonda conoscenza del posto avrà in questo campo di gara una fortissima influenza sull’esito della gara.. Inoltre non c’è la possibilità di misurarsi pescando in maniera costante sul pesce.
Marco, dopo soli due giorni di preparazione, capisce che la gara verrà vinta con una serie di spostamenti su posti dove catturare uno o al massimo due pesci.
Gli ultimi due giorni fa mare brutto e quindi non effettuiamo preparazione. Ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere con gli atri atleti. Vediamo Bellani, Ramacciotti Antonini e De Silvestri, tutti sembrano condividere l’opinione di Marco e concordano sulla difficoltà di questo Campionato.
Vediamo Bellani, Ramacciotti Antonini e De Silvestri, tutti sembrano condividere l’opinione di Marco e concordano sulla difficoltà di questo Campionato.
Bruno De Silvestri alloggia in un appartamento sotto di noi e con Tiziano, il suo Barcaiolo, spesso passiamo le serate insieme. Bruno è un atleta bravissimo, meticoloso e fantasioso e spesso si consiglia con Marco che è prodigo di suggerimenti. Domani ci sarà la prima giornata e iniziamo subito da quello che almeno in apparenza sembra il campo di gara più bello.
I° Giornata
Massimo Baldassarre
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La prima giornata di gara viene effettuata nel campo di gara centrale, costituito dal tratto di mare antistante l’aeroporto civile.
Le condizioni meteomarine sembrano buone e la maggior parte degli atleti si dirige in partenza su una secca molto bella, chiamata “Il naso”.
Si ha subito notizia che Nicola Riolo sta effettuando una gara regolare e costante con numerosi spostamenti sui segnali conosciuti su cui sta mettendo a pagliolo delle belle corvine. Partiamo a razzo su una cernia segnata in preparazione ma non siamo soli. C’è Paolo Cappucciati, anche lui conosce questo pesce. Marco riesce a scendere per primo ma trova la tana vuota; dopo un’ora e mezza passata alla ricerca di altre cernie trovate in preparazione non ha ancora preso prede valide avendo trovato tutti i segnali vuoti.
Ci spostiamo anche noi sul “Naso” e Marco comincia a scorrere pescando fianco a fianco a molti atleti. Noto che i ritmi non sono elevati e Marco sta accusando un forte mal di testa. Poco dopo non riesce per un soffio ad arpionare una bella cernia di circa 10 Kg molto diffidente e ben intanata in fondo ad un cunicolo tortuoso. Sono certo che se fosse stato nelle sue ottimali condizioni fisiche avrebbe certamente arpionato questo difficile pesce.
Stefano Bellani riesce a catturare cinque prede valide e a circa un’ora dalla fine lo incrociamo sul gommone. Chiede notizie sul pescato di Bardi e gli rispondo che abbiamo due pesci. Poi Bellani riparte su altri segnali per l’ultima ora di pesca, che per lui sarà molto fruttuosa.
Infatti, a gara quasi terminata riesce a catturare una cernia in peso ed all’ultimo spostamento, mentre effettua la discesa su un segnale di pesce bianco, si imbatte in una leccia di 22 Kg.
Effettua il tiro con un 75 e riesce a collegare il fucile al mulinello che porta sempre con se in cintura ed a fare suo lo splendido pelagico. Alla fine, questa sarà la cattura più bella di tutto il campionato.
Anche De Silvestri ha effettuato una ottima gara ed ha in carniere numerosi pesci bianchi ed una cernia. Alla fine della giornata Bellani si aggiudica il primo posto, seguito da Riolo con una cernia e nove pesci (Corvine per la maggior parte), terzo è il bravo Bruno De Silvestri seguito a ruota dal costante Antonini, autore di una gara regolare che gli ha fruttato una bella cernia.
Tutti gli atleti classificati nei primi 10 posti sono riusciti a catturare almeno una cernia ad eccezione di Petrollini che in fine giornata riesce però ad arpionare due bei dentici all’aspetto. Anche Baldassarre si piazza bene con una cernia catturata scorrendo il fondo di fronte all’aeroporto. Bardi è solo ventiquattresimo e subito si profila un campionato molto duro per lui, tutto in salita.
II° Giornata
E’ la volta del Paretone. Partiamo a razzo su una franata dove in preparazione abbiamo scovate delle corvine.
L’acqua non è molto pulita e anche su questo segnale non siamo soli.
Marco al primo tuffo arpiona una bella corvina oltre il chilogrammo di peso. Anche in questo frangente per poco non prende una cernia, disturbata dal trambusto di gommoni in superficie.
Ci spostiamo più avanti e Marco inizia a pescare scorrendo la parete. Subito dopo cattura all’aspetto una splendida orata di oltre 2 Kg. La seconda giornata è iniziata bene e tra l’altro Marco si sente meglio. Anche se ancora non mi sembra al top della forma, noto comunque che il ritmo dei suoi tuffi è aumentato.
Al largo passa De Silvestri che si sta spostando sul secondo segnale e mi saluta alzando il braccio: sta dirigendosi su una franata in parete dove il primo giorno di preparazione aveva trovato un paradiso di corvine che poi erano sparite nel nulla. E’ una mossa azzeccata: riesce a prendere 6 corvine in circa un’ora di pesca. Questa franata sarà il punto di svolta di tutto il campionato. Infatti, dopo circa quattro ore di pesca giungono voci che Riolo ha solo due pesci in carniere mentre Ramacciotti sta conducendo la gara con 7-8 pezzi. Per un momento ci troviamo a fianco di Riolo, che effettua continui spostamenti sui segnali dove effettua uno-due tuffi. Si vede che è nervoso. All’ultima ora Riolo si sposta sulla solita franata dove era partito De Silvestri e incredibilmente ritrova i sassi pieni di corvine, così nell’ultima mezz’ora riesce a ribaltare completamente la giornata catturando corvine e capponi rispuntati dal nulla ed aggiudicandosi la giornata. Alla fine della seconda gprova Riolo è leader della classifica generale con tre penalità, seguono a pari merito Bellani e De Silvestri; quarto è Antonini, autore come sempre di gare molto regolari. Ramacciotti è quinto; seguono – nell’ordine – Inserra, Petrollini, Calcagno, Micalizzi e Baldassarre.
Marco Bardi ha recuperato dalla 24° alla 17° posizione. Tra le prede di valore della giornata spiccano l’orata di Marco ed un bellissimo dentice di oltre 5 Kg catturato da Micalizzi. Tra le sorprese troviamo Gabriele del Bene, che dopo due giornate di gara risulta essere solo 28 ° e quindi ormai retrocesso in seconda categoria.
Giornata di riposo
La mattina c’è la riunione con Azzali, gli altri vertici della FIPSAS e con l’organizzazione. Vengono discussi numerosi problemi sul futuro della pesca subacquea. Per la prima volta gli atleti decidono di fare una riunione nel pomeriggio per redigere delle proposte concrete da rivolgere alla Federazione. Tra i più attivi Ramacciotti e come sempre Bardi. La riunione si protrae a lungo ed alla fine ne esce un documento concreto. E’ la voce degli atleti più rappresentativi, sicuramente se ne dovrà tenere conto per le scelte politiche di questo sport.
III° Giornata
Il prima categoria Cagnolati in azione a Palermo
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Il campo di gara di Isola delle Femmine è quello che in preparazione è risultato più difficile. E’ caratterizzato da sabbia, alga e grottarello basso con pochi punti belli e soprattutto poco pesce molto smaliziato.
Alla partenza la maggior parte degli atleti si dirige verso le così dette “piramidi”, costituite da una serie di sassi artificiali sommersi su un fondo sabbioso dove girano diversi saraghi.
Alcuni di essi si dirigono verso una fognatura sommersa nella speranza di incappare in qualche muggine. Si capisce che questa giornata si giocherà sul filo di pochi pesci. Noi ci dirigiamo verso un catino di roccia spaccato con dei sassi centrali che in preparazione avevano “mantenuto” saraghi e corvine. Arriviamo da soli sul punto e Bardi al primo tuffo risale ancora una volta deluso. Le tane sono vuote. Ci allarghiamo un po’ e Marco inizia a pescare all’aspetto. Ben presto cattura un dentice che vale oro.
Infatti i dentici e le orate godono di un punteggio più elevato di 1000 punti rispetto alle altre prede. Marco insiste a portare aspetti, ma manca la cattura di un altro dentice di un paio di kg a causa del disturbo del gommone della stessa giuria, che nonostante le mie raccomandazioni ha acceso il motore per ripartire proprio nel momento in cui il pescione stava giungendo a tiro.
Cerchiamo di restare calmi ma ormai i dentici si sono allontanati. Dalle notizie che riceviamo capiamo che comunque non ci sono grosse catture. L’unico che ha preso un buon vantaggio è Baldassarre che evidentemente ha trovato una buona zona e ha già all’attivo 4-5 pezzi. Nel frattempo Marco riesce a catturare una corvina e poi sale in gommone per ritornare al segnale del catino dove aveva fatto la partenza.
Infatti è proprio in questo segnale, dove in partenza non c’erano pesci, che Marco inizia a catturare qualche pesce ricomparso chissà da dove. Stavolta però non è solo, in acqua al suo stretto fianco ci sono diversi atleti, prima Bova, poi Inserra, Antonini, De Sivestri ed infine Praiola.
Nicola Riolo è per la 5° volta Campione Italiano
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E’ uno spettacolo vedere tutti questi forti atleti pescare fianco a fianco ed io mi sento orgoglioso di essere “il secondo” di un atleta come Marco. Ha una marcia in più degli altri e sommozza ad un ritmo vertiginoso, incredibile. Sono tutti tuffi tra i due minuti e i due minuti e mezzo con recuperi in superficie inferiori al minuto. Ormai sono passate più di quattro ore dall’inizio della gara. Marco risale in gommone soddisfatto,con 7 pesci in carniere la prestazione è sicuramente positiva. Ancora la gara non è terminata e Marco vuole giocare la carta del dentice ritornando sul posto precedente ma è costretto ad interrompere con anticipo la gara a causa dell’insorgere del “male dell’apneista”, che ultimamente e occasionalmente (sempre meno) sta colpendo i più forti pescatori subacquei. Nonostante il ritiro forzato, ha comunque sfoderato un’ ottima prestazione ed infatti conquisterà il quarto posto di giornata.
Alla fine della gara Baldassarre si aggiudica la prova con 12 pesci validi, seguito da Riolo.
La classifica finale vede vincitore del Campionato Nicola Riolo, secondo Fabio Antonini e terzo Bruno De Silvestri. Marco con la bellissima giornata finale è risalito all’undicesimo posto ed ha confermato la sua decennale permanenza in prima categoria.
Dopo la competizione ho l’opportunità di parlare a lungo con Nicola Riolo. “Questo e il mio quinto titolo Italiano Assoluto” mi dice, ” era per me un grosso obbiettivo. Solo Scarpati e Gasparri sono riusciti in questa impresa il che mi rende molto soddisfatto”. Penso che abbia fatto un campionato impeccabile soprattutto sotto il profilo della tattica di gara, non lasciando niente al caso. “L’ultima giornata avevo segnato tre cernie, ma non sono andato neppure a vederle per non rischiare di perdere tempo”ero primo in classifica e dovevo fare una gara di contenimento”.
Poi mi racconta di posti bellissimi dove di solito va a pesca e di fondali ricchi di pesce. Parliamo di tecniche e di strategie e la cosa che mi colpisce di più è il suo entusiasmo verso questo sport. Sembra di parlare con un pescatore subacqueo agli inizi dell’attività, quando l’euforia per questo meraviglioso sport supera ogni altra cosa e tocca i massimi livelli di espressione e intensità.
Complimenti a Nicola quindi, nuovo Campione Italiano Assoluto di Pesca subacquea!
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea