Campionato Assoluto: seconda giornata
I gommoni degli atleti si avvicinano al punto di riunione – Foto: A. Balbi
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Il campo gara della seconda giornata è quello a sud del porto di Torre San Giovanni, si estende fino a Torre Mozza e ricomprende le secche di Ugento. La superficie totale del campo gara è davvero grande, perché l’area pescabile si estende per miglia al largo.
Il rito della preparazione prima della partenza si ripete come ad ogni competizione: gli atleti si vestono a bordo dei propri gommoni per poi raggiungere alla spicciolata il centro del campo gara. Una volta radunato l’intero gruppo, il direttore di gara procede con l’appello e riserva agli atleti le ultime raccomandazioni.
Bellani con un sarago catturato nelle prime fasi della seconda prova – Foto: A. Balbi
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Stefano Manciulli è presente, proverà ad immergersi con un bendaggio protettivo nella speranza di poter evitare di vanificare il buon risultato di ieri.
La tensione è palpabile, mentre ascoltano le parole del direttore di gara gli atleti sembrano pensare ad altro, o meglio, paiono assorti. Forse stanno visualizzando la scena del primo tuffo sul luogo in cui hanno deciso di effettuare la partenza, o forse stanno analizzando l’intera situazione per l’ennesima volta, in cerca di ulteriori conferme circa la validità della strategia impostata.
Al via ufficiale delle otto e quarantacinque, le imbarcazioni dei concorrenti sfrecciano nella classica corsa al luogo di partenza. Buona parte dei gommoni si precipita verso sud, mentre un gruppo cospicuo di sei o sette concorrenti punta dritto verso il largo: fra loro Riolo, Bellani, Mancia, Vacca ed altri.
Il gommone di Massimiliano Volpe indugia, l’atleta del Team Omer non sa cosa fare e cerca ispirazione nei movimenti degli altri, ma dopo una manciata di secondi si risolve a seguire il gruppo con Riolo, Mancia e Bellani, e punta deciso verso il largo.
Sandro Mancia cattura un sarago nella mischia e lo passa al barcaiolo – Foto A. Balbi
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Le prime fasi della competizione vedono cinque, sei, sette atleti sommozzare gomito a gomito in un fazzoletto di mare. E’ difficile rendere idea dell’intrico di sagole, lo sbuffare dei boccagli, il continuo saliscendi di subacquei ammassati uno sopra l’altro.
I nostri operatori subacquei sono allibiti, sott’acqua è un continuo saliscendi di atleti!
Visto l’ammasso di gommoni, atleti e sagole, il giudice di Gara Mario Borsesi deve vigilare attentamente sul rispetto delle regole per garantire la massima sicurezza, e ad un certo punto è costretto a riprendere il secondo di un concorrente.
La cosa assolutamente incredibile, in ogni caso, è che questi campioni riescono a prendere pesce in queste condizioni, e lo fanno senza lamentarsi più di tanto.
Daniele Petrollini in azione – Foto A. Balbi
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Vediamo volare un bel sarago sul gommone di Mancia e poco dopo è la volta di Bellani, sceso in acqua con la solita determinazione di sempre. Riolo sfodera la grinta del campione, e sommozza anche lui nella folla con gran ritmo. E’ in ritardo nella classifica parziale, oggi deve assolutamente dare il massimo per ottenere un piazzamento all’altezza della sua classe.
Dopo le prime catture, però, il pesce disturbato si fa più diffidente, e di saraghi volanti se ne vedono sempre meno, complice anche l’abilità di atleti e barcaioli di passare i pesci in gommone senza dare nell’occhio.
Vacca ha due prede più una a coefficiente e Riolo un paio di prede. Anche Mancia e Bellani dovrebbero avere due o tre prede in carniere, mentre Volpe deve ancora rompere il ghiaccio. Ci spostiamo verso sud in cerca di altri concorrenti, e puntiamo la prua verso la “palina” delle secche di Ugento, nei cui pressi il toscano Lera sta ancora a caccia della sua prima preda.
Più avanti Maurizio Ramacciotti sommozza a buon ritmo solo soletto: ha già tre prede in carniere, due bei saraghi ed una corpulenta mostella.
Cerchiamo Aldo Calcagno e lo troviamo non molto distante, ma il suo barcaiolo ci dice che ha due prede e ci invita ad allontanarci: l’atleta Effesub non vuole perdere la concentrazione, si sta giocando il titolo italiano in una lotta all’ultimo pesce, e le cose non sembrano essere iniziate nel migliore dei modi.
L’atleta Omer Gaio Trambusti in azione – Foto: A. Balbi
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Al largo, nell’abisso, troviamo il solito Lezzi, che però stenta a mettere a paiolo la prima preda: un vero peccato per l’atleta salentino, che aveva iniziato il campionato in modo davvero eccellente. Spostandoci verso terra incontriamo l’atelta Omer Gaio Trambusti, il cui barcaiolo dichiara una sola preda; anche Covato è fermo ad una preda.
Continuiamo il nostro giro verso sud, incontrando vari atleti. Carlo Santoro veleggia a quota due prede di cui una da pesare, Massimo Fauci ha una preda più una a coefficiente, Daniele Petrollini sembra lanciato con quattro prede, catturate su una zona in solitudine, sembra aver trovato la giusta concentrazione.
Raggiungiamo la boa che delimita il confine meridionale del campo gara, di fronte a Torre Mozza.
Davide Petrini con un’orata – Foto: A. Balbi
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Vi troviamo Luca Limongi dell’Eridania Sub Torino impegnato nella ricerca di un tordo avvistato al tuffo precedente. L’atleta TopSub deve recuperare una prima giornata davvero storta, e ha quindi scelto di giocare il tutto per tutto in una zona snobbata da tutti gli altri. Al momento ha tre prede in carniere e continua a sommozzare con grande determinazione, anche se, purtroppo, il tordo non riesce proprio a ritrovarlo.
Puntando verso terra, ci imbattiamo in un gruppetto di atleti. Il barcaiolo di Felice, Ciccio Accolla, ci dice che il giovane talento siciliano ha due prede; a poca distanza, Salvatore Milluzzo sembra avere due prede, di cui una da pesare.
Più fuori, non distante, troviamo un Davide Petrini euforico e di buon umore. Ha un ottimo motivo per esserlo, nella lastrina in cui in preparazione aveva trovato due orate ne ha ritrovate quattro in gara, tutte già in cavetto! Oltre ai quattro sparidi dorati, l’atleta Cressi ha avuto la meglio anche su alcuni saraghi, per un totale di sette o otto prede, che sembrano proiettarlo al vertice della classifica di giornata.
Il momento clou del campionato: Bellani si complimenta con Mancia – Foto: A Balbi
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Ci giungono notizie di Alessio Parisi, che ha estratto un enorme grongo di circa quindici chilogrammi. Una volta colpito di muso con la fiocinetta a quattro punte, il serpentone ha minacciato di tirarsi dentro la tana asta, fucile e… pescatore, ma in seguito ad un energico strattone si è inaspettatamente lanciato fuori dalla tana, semplificando (si fa per dire) la conclusione della cattura.
Siamo alle ultime battute, decidiamo di tornare sul gruppo di partenza, che troviamo molto “sgranato”. Più a terra sommozzano a breve distanza Riolo e Volpe. Il campione Sdive sembra aver trovato motivazioni ed energie per riscattare la prima giornata, certamente non brillante per un atleta del suo calibro, e veleggia con poco meno di una decina di prede. Volpe, al contrario, ha solo un marvizzo in cavetto, è in evidente difficoltà su questi fondali.
Più fuori Mancia ha sette saraghi catturati con un corto olepneumatico da 40 centimetri (qualcuno da pesare) ed una murena, mentre Bellani ha quattro saraghi ed una murena.
Il carniere di Mancia nella seconda prova – Foto: A. Balbi
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Arriva il giudice di gara a segnalare la fine della competizione, e subito si forma un gruppetto di imbarcazioni, con gli atleti a scambiarsi le prime impressioni prima del rientro in porto per la consegna dei carnieri.
Sandro Mancia è eccitatissimo, sa che si sta giocando la vittoria con Aldo Calcagno, sul cui carniere non si hanno ancora certezze.
Stefano Bellani non attende neanche l’esito della bilancia e subito si complimenta con Sandro per l’ottima prestazione, da grande Campione e Signore del Mare qual è, dentro come fuori dall’acqua.
Il rientro in porto con la consegna dei carnieri è uno spettacolo molto bello da vedere. Ieri i carnieri sono stati consegnati in mare, di fronte al porto, ed il pubblico presente in banchina non ha potuto godere di uno spettacolo particolarmente attraente, mentre per la seconda giornata si è organizzata la consegna del pescato in porto, per iniziativa e sotto la supervisione del presidente di settore Alberto Azzali, di concreto supporto alla buona organizzazione del Centro Blu Mare. I gommoni degli atleti si radunano, per poi avvicinarsi uno ad uno al pontile e consegnare il carniere, ovviamente, dopo averlo mostrato al pubblico di appassionati e fotografi ed aver ricevuto i meritati applausi.
La vista dei carnieri potrebbe far capire chi ha vinto prima ancora della pesatura, tutti seguono con attenzione. Maurizio Ramacciotti mostra sei o sette prede, Gaio Trambusti cinque, Ottavio Micalizzi non ha saputo ripetere la bella prova di ieri.
Petrini ha un bellissimo carniere, ma il mezzo passo falso di ieri ha compromesso inevitabilmente il suo piazzamento finale.
Il carniere di Riolo, vincitore della seconda frazione – Foto: A. Balbi
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Il carniere di Nicola Riolo spicca in modo particolare, è composto da svariati saraghi, tordi ed una murena, e subito si inizia a parlare di vittoria di giornata per il campione palermitano. Anche per lui, però, vale quanto detto per Petrini: il ritardo di ieri non appare colmabile, in quanto i primi in classifica hanno comunque fatto bei carnieri.
Degni di nota anche i carnieri di Roberto Praiola e Massimiliano Barteloni, ricchi di saraghi “con le orecchie”.
Arriva il turno di Calcagno, tutti gli occhi sono puntati su di lui quando solleva il cavetto: ci sembra di vedere cinque o sei saraghi e due murene! Niente da fare, non si può dire chi abbia vinto.
Sandro Mancia sembra il più titolato per la vittoria, ma il distacco è troppo risicato per avere certezze, occorre attendere l’esito della pesatura.
Dopo essersi rifocillati presso il bel gazebo allestito dall’organizzazione, gli atleti hanno seguito con attenzione le fasi della pesatura, che ha sciolto ogni dubbio sulla classifica: La giornata viene vinta da Nicola Riolo, seguito a ruota da Davide Petrini e, più staccato, Maurizio Ramacciotti.
Applicato il coefficiente 100, si ottengono gli addendi mancanti per stilare la classifica finale: vince Sandro Mancia dell’ASL SEA CLUB Palermo con 174,62%, seguito da Aldo Calcagno con 168,27 e Maurizio Ramacciotti con 149,33%. Eccellente piazzamento per l’atleta Omer Roberto Praiola, quarto con 144,59%, e conclusione più che onorevole sia per Stefano Bellani (144,30%) che per Nicola Riolo (143,18%, rispettivamente alla quinta e sesta piazza.
Il carniere della seconda giornata di Aldo Calcagno – Foto: A. Balbi
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In ottima evidenza anche Massimiliano Barteloni dell’Air Sub Apnea Team (138,82%) e Salvatore Milluzzo del Sub Club Macrostigma (137,31%): la costanza li ripaga con settimo e ottavo posto in classifica.
Con il bellissimo carniere della seconda prova, Davide Petrini del Mirage Club di Savona riemerge dalle posizioni di coda e si attesta brillantemente in top ten, nono con 123,92%.
Può sorridere anche Stefano Manciulli, che con il bendaggio è riuscito a pescare senza problemi e, quindi, ad evitare di vanificare la bellissima pescata di saraghi della prima giornata. Il ventiduesimo posto nella classifica della seconda prova lo conferma decimo finale con 101,92%.
In zona “conferma in prima categoria” troviamo Gaio Trambusti, Team Omer, nono nella seconda prova e undicesimo assoluto, ed il suo compagno di team Ottavio Micalizzi, che con l’unica preda della seconda giornata compromette il bellissimo 4° posto parziale e termina 12° finale con 95,53%.
Gli ultimi tre posti di prima classe sono appannaggio del giovane e forte Alessio Parisi dello Scoglio in Fuori, che con due piazzamenti al 14° posto termina 13° finale, Alberto Casu, che guasta il bel 7° posto parziale con il 25° della frazione finale e termina 14° assoluto con 92,65%; Giorgio Sirchia acciuffa l’ultimo posto disponibile per la prima categoria con 92,13%.
Il più deluso è senz’altro Daniele Petrollini, cui tocca il piazzamento più antipatico: recrimina il forte atleta Effesub, ha sbagliato due o tre pesci nella prima prova, ed anche se nella seconda frazione ha saputo reagire bene, i suoi sforzi non sono bastati.
Il carniere di Alessio Parisi – Foto: A. Balbi
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Delusione anche per il forte atleta del Mojoli Sub Angelo D’Onofrio, da cui ci si aspettava una grande prestazione su questo tipo di fondale: l’ottimo esordio della prima prova, terminata all’11° posto, è stato compromesso da una seconda prova assolutamente da dimenticare. Il 26° posto della seconda giornata condanna D’Onofrio al 17° posto finale, ma l’esperienza di questo campionato gli sarà senz’altro utile alla prossima occasione in cui potrà mostrare il suo indiscusso valore.
D’Onofrio non è l’unico ad aver in qualche misura deluso: gli fanno buona compagnia molti altri nomi di spicco, come Marco Paggini (18°) o Renato Sperandio (19°).
Particolarmente opaca la prestazione di Massimo Fauci, da cui si aspettava qualcosa di meglio del ventesimo posto finale: due prove insipide, un 20° piazzamento nella prima prova ed un 15° nella seconda dimostrano la difficoltà incontrata dal forte atleta partenopeo nell’ interpretazione di questo campo gara.
Retrocedono anche giovani che lo scorso anno avevano ottenuto la conferma su un campo gara selettivo come quello di Marsala: Concetto Felice non riesce a recuperare lo scivolone della prima giornata, così come Massimiliano Volpe e Luca Limongi.
Complessivamente, quello di Torre S Giovanni può ritenersi un campionato ben riuscito. I carnieri non sono stati eccezionali, ma neanche indegni di un assoluto, ed i migliori sono quasi tutti lì, in testa. Quest’anno AM ha deciso di tentare la realizzazione di un video documentario del campionato, un’impresa non certo agevole che richiederà grande impegno e molto tempo di lavorazione. Dalle oltre sette ore di riprese effettuate (esterna + subacquee in presa diretta) arriveremo ad un montaggio di soli 40 minuti, un condensato di azione ed informazioni sull’agonismo della pesca in apnea che ci auguriamo possa risultare di vostro gradimento.
A giorni, in ogni caso, pubblicheremo una galleria fotografica completa del campionato.
Per scaricare la classifica completa in formato Excel compresso clicca qui
Il Team Effesub può ritenersi soddisfatto con due atleti di punta sul podio. Sandro Mancia conquista il suo primo titolo italiano, la nostra intervista curata da Salvatore Rubera sembra avergli portato bene :) mentre Aldo Calcagno si riconferma un agonista completo e costante nei risultati.
Ringraziamenti: si ringraziano gli sponsor che rendono possibile la crescita di AM e servizi sempre migliori per appassionati e atleti: Omersub, Acquasport, Gimansub, Polosub, Sdive, Seatec, Deepblue Roma, Marea, Topsub, Mediterraneo Sport, Subskin e Totemsub.
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea