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Bosa 2006: la prima volta di Maurizio Ramacciotti – Parte 2

| 30 Giugno 2006 | 0 Comments

 

Secondo giorno di gara – Foto A. Balbi

Domenica 4 giugno 2006.

Questa giornata, benché riservata per regolamento ad essere utilizzata come riserva, viene raramente impiegata per questo scopo. Oggi e’ proprio una di quelle occasioni: alle 7 del mattino il grande circo del campionato è ancora nel pieno della sua attività, perché bisogna assegnare il titolo più prestigioso dell’anno.

Ci si prepara – Foto A. Balbi

La giornata odierna è veramente bella, il vento è ormai un lontano ricordo e il sole splende già da adesso. Se non altro almeno i barcaioli e il personale dell’assistenza non dovranno penare troppo. Discorso differente per gli atleti, che presumibilmente dovranno fare i conti con l’acqua fredda e torbida anche oggi.

La carovana dei gommoni alla fine prende il largo e si posiziona al centro del campo gara che, contrariamente alle speranze di molti, non è quello vicino a Torre Foghe, ma si estende da poco più a sud di Torre di Columbargia fino a Porto Alabe a nord.

Siamo nel territorio della marina di Tresnuraghes e il fondale, almeno sulla carta, è più valido rispetto a quello del giorno precedente. Nell’estremità settentrionale c’è una lunga spiaggia con piccole pietre e ciottoli, poi la sabbia si alterna alla roccia fino ai 15 metri circa. Al di sotto di questa quota e proseguendo verso sud il grotto torna a farsi vivo con prepotenza, e in alcuni punti crea un paesaggio piacevole a vedersi, con interessanti canaloni e conglomerati di varia altezza.

 

Ancora più a sud, nei pressi di Torre Columbargia, la roccia crea cunicoli e gallerie di grande impatto visivo già dai 7-8 metri e fino ai 15 circa. Come vedremo, questo tratto di fondale sarà il teatro dove, nel giro di circa un ora, si giocheranno le carte decisive per l’attribuzione del titolo di campione assoluto.

Ma andiamo con ordine: la partenza della gara avviene puntualmente alle 8:00 e subito la maggior parte dei gommoni si dirige sotto costa, esattamente com’era successo sabato, con una particolare concentrazione nei pressi della torre.
Dobbiamo forzatamente tenerci al di fuori della mischia, nella quale riusciamo a contare ben 18 gommoni nello spazio di 150-200 metri al massimo, ma notiamo subito le imbarcazioni di Micalizzi, Antonini, Trambusti, Calvino, Bellani e De Silvestri, anche perché stazionano nella parte più esterna del gruppone.

Bellani e De Silvestri si marcano – Foto A. Balbi

Il due portacolori Cressi pescano sui 17 metri di fondale e sono inevitabilmente molto vicini; la classifica parziale suggerisce una tattica di controllo e marcatura ed infatti sembra proprio che i due non vogliano perdersi di vista. Lo stesso Bellani ci aveva anticipato che questa avrebbe potuta essere una delle possibili strategie per la giornata odierna.
Le prime catture non tardano ad arrivare: vediamo che Bellani passa una corvina la suo barcaiolo e scopriamo che è già a quota due pesci nel giro di appena venti minuti.
Barteloni, anche lui nei pressi, ha una corvina mentre Calcagno, Milluzzo, Casu e Aiello sono ancora a zero.

I gommoni si sono maggiormente sparpagliati quando scocca la prima ora di gara e, risalendo verso nord cercando di avvicinarci alla costa, incontriamo Praiola, che dichiara un sarago ed un tordo. Non passano altri cinque minuti e lo stesso agonista del team Omer affida un altro pesce al suo secondo, dandoci l’impressione di aver trovato la giusta chiave di lettura di questa gara.
Notiamo con sorpresa che l’acqua a sud di Torre Columbargia è notevolmente più limpida rispetto al resto del campo gara. Questo elemento, insieme all’orario, potrebbe essere determinante per la lettura delle fasi successive della gara.
In zona ci sono Palazzo, Lo Vicario e Parisi che ancora non hanno effettuato catture, quest’ultimo si trova poco più a nord rispetto agli altri due e pesca nella schiuma.

Cappucciati – Foto A. Balbi

Continuiamo a risalire il campo gara costeggiando Torre Columbargia e incontriamo, nell’ordine: Barteloni, Figlioli, Petrini e Cappucciati. Il sardo del team Effesub ha catturato due pesci razzolando, mentre il campano e il ligure del team Cressi sono ancora fermi a zero. L’altro ligure invece pesca sottocosta con il suo 110 e ha già catturato un bel sarago.
Sono quasi le 9:30 quando vediamo l’atleta del Arco Muto Sub di Anzio Enrico Volpicelli mentre tutto trafelato consegna un pesce al suo secondo e contemporaneamente si fa passare un altro fucile.

Ci avviamo verso l’estremità nord del campo gara subito dopo aver lasciato Nicolo Riolo, che dichiara un solo pesce nel carniere. Per il forte atleta siciliano questo campionato sarà decisamente da dimenticare.
Incrociamo il gommone di Bruno Corsini, solo soletto. Il suo barcaiolo ci spiega che non sta attraversando un buon periodo di forma e che quindi si è concentrato nell’agguato nella schiuma con un arbalete da 90cm. Nonostante tutto sembra aver racimolato un ottimo bottino: un barracuda, una spigola, due saraghi, un tordo e una salpa. Al momento si posiziona decisamente in cima alla provvisoria classifica di giornata.

Colangeli – Foto A. Balbi

Volgiamo lo sguardo verso il largo e riconosciamo il gommone del atleta dell’A.S.D. Apnea Magazine Daniele Colangeli. Il laziale ha catturato tre tordi su un fondale di circa 20 metri e sta continuando con caparbietà nella sua azione.

Scade la seconda ora di gara e arriva quindi il momento della pausa di 15 minuti. Tutti gli atleti sono risaliti in gommone e noi ne approfittiamo per controllare i carnieri.
Volpicelli ha quattro prede: due saraghi sicuramente di buon peso e poi un tordo e un altro sarago da verificare.
Pisci ha fatto una cattura, Bellani invece è salito a quota quattro mentre il suo diretto antagonista, Bruno De Silvestri, è ancora fermo a un esemplare ed appare giustamente preoccupato.

 

Ritroviamo ora i liguri Petrini e Cappucciati e scopriamo che il primo ha preso quattro saraghi all’agguato in 5-8 metri di fondo, mentre il secondo ne ha catturati tre, all’apparenza di taglia superiore.

Anche Mancia ha tre pesci e forse sta cominciando a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel dopo la debacle di ieri, contrariamente ad Alberto Casu che ha solo due pesci al limite dei 400gr. e vede man mano sfumare il vantaggio conquistato nella prima frazione.
Quando raggiungiamo Ramacciotti, che ha due pesci, termina la pausa e la gara può riprendere.
Andiamo a controllare cosa succede nel tratto meridionale del campo gara e osserviamo subito che l’acqua si è ulteriormente pulita, tanto da permetterci di vedere il fondale a circa 7-8 metri direttamente da sopra il gommone!

In azione – Foto A. Balbi

È passata un’altra mezz’ora quando lasciamo Lambertini, che non ha ancora fatto catture, e incontriamo Praiola che invece è salito a 5 prede, tutti saraghi presi in tana con un Excalibur da 60cm. Non facciamo in tempo a volgere lo sguardo altrove che Lambertini cattura un pesce, così come Volpicelli. Non riusciamo a sapere di che specie si tratti, ma è chiaro che qualcosa sotto il pelo dell’acqua sta cambiando e la gara sta decisamente voltando pagina.

 

Continuiamo quindi a stazionare nei pressi di Torre Columbargia, perché qui vicino ruotano la maggior parte dei concorrenti. Ritroviamo Pisci che ha sempre la stessa corvina e, poco distante, un gruppo di atleti siciliani: Milluzzo col carniere ancora vuoto, Riolo che ha aggiunto un pesce a quello già in suo possesso e Rosalba che ha finalmente racimolato 4 prede in peso.

Non lontano c’è Calcagno, che ora ha due prede in peso e una che probabilmente non raggiunge il peso minimo, e poi notiamo Aiello che dovrebbe essere a quota due pesci.
Ci soffermiamo qualche minuto vicino al siciliano del team Effesub e lo troviamo abbastanza contrariato, ci spiega che poco fa ha incocciato una bella orata, ma il tiro effettuato al volo col 75 non è andato a buon fine.

 

Decidiamo di effettuare una veloce incursione nel lato settentrionale del campo gara. Corsini si trova nello stesso punto di prima, non ha sfruttato la pausa per spostarsi in un’altra zona. Difficile dire se la scelta sia risultata azzeccata, perché se è pur vero che così facendo riuscirà a guadagnarsi un buon quinto posto di giornata, d’altro canto alla fine occuperà l’undicesimo piazzamento finale, vale a dire il primo dei retrocessi.

Anche Colangeli non si è spostato di molto e ha aggiunto un sarago e un altro tordo al suo bottino, mentre Casu riesce a prendere il suo primo pesce solo adesso che manca poco più di mezz’ora alla fine della gara. Stessa sorte anche per Parisi e Riolo.
Quando facciamo rientro nel centro strategico del campo gara scopriamo che è in atto una guerra a colpi di catture che determinerà le sorti del campionato e degli atleti che si trovano nei paraggi dello specchio d’acqua prospiciente Torre Columbargia. Contiamo infatti ben 15 gommoni in un fazzoletto di mare.
Un discreto numero di saraghi, ma soprattutto orate, staziona nei paraggi, ed in corso una gara nella gara per chi riesce ad accaparrarsene di più senza insospettire gli altri.

Mancia – Foto A. Balbi

I protagonisti di questa corsa all’oro sono Ramacciotti e Mancia, con Praiola e Cappucciati che, non molto distanti, inanellano saraghi. Con buona pace dell’ignaro Bellani che, pur essendo distante solo pochissimi metri, pinneggia alla disperata ricerca di un pesce che gli consenta di rimanere in lizza per il podio. Intervistato a fine gara dichiarerà di avere molti rammarichi, perché ritiene di aver buttato via il titolo, ma che la scelta tattica da lui operata, e cioè di marcare Bruno De Silvestri, gli era sembrata la più opportuna.

 

Quando ormai la competizione è agli sgoccioli, la situazione è la seguente: il bravo Cappucciati raggiunge la quota massima consentita di 10 saraghi, catturati in gran parte in tana, e completa la gara con una salpa che gli regalerà un secondo posto di giornata. Praiola, che come Cappucciati farà il pieno di saraghi, risulterà il primo dell’odierna classifica grazie ad un carniere composto anche da una murena a coefficiente e da una paio di salpe prese all’agguato con l’arbalete da 90.

A margine della lotta per il podio, ma comunque protagonista di quest’entusiasmante fine gara, rileviamo il carniere di Petrini, composto da quattro saraghi e due spigole prese con il 75 a elastici usando una tecnica mista di agguato e aspetto. Lo stesso Petrini ci racconta anche della fugace visione di un bell’esemplare di circa 3-4kg che non è riuscito a catturare per colpa del fucile troppo lungo, spostato nel momento dello sparo dalla forte risacca.
Sebastiano Rosalba, che siamo sicuri farà parlare ancora di se, ha catturato sei saraghi, tre tordi e una salpa; Volpicelli invece è salito a quota 7 prede e Figlioli ne ha sei o sette, tra cui una bella orata di circa 2Kg.

 

La disputa tra il campione italiano uscente, Sandro Mancia, e Ramacciotti si risolve con la vittoria del toscano che, con un carniere di ben quattro orate, sei saraghi e una corvina afferra il titolo di campione italiano assoluto. Ci era andato vicino più di una volta ma non vi era mai riuscito, sappiamo che per lui è un sogno che si avvera e gli tributiamo i nostri più sentiti complimenti. Bravo Maurizio!

Finita! – Foto A. Balbi

Mancia riesce comunque a fare sue tre orate, tre saraghi e un tordo con altri due pesci più piccoli da verificare alla bilancia. Nonostante tutto è un ottimo carniere che lo mette al riparo dalla retrocessione.
La gara è ormai terminata ed è già tempo di bilanci tra gli atleti che si riuniscono dove l’acqua è più limpida per permettere ai fotografi di effettuare qualche scatto con condizioni di buona visibilità.

 

Nel mucchio dei gommoni notiamo quello di Bellani con le sue quattro prede e c’è anche Bruno De Silvestri, che con due soli pesci si allontana definitivamente dalla zona alta della classifica. Antonini invece ha quattro prede di due specie diverse, un bottino che non lo scampa dalla retrocessione.

La classifica di giornata vede in testa, come già anticipato, Roberto Praiola del team Omer con ben 15.902 punti e 12 prede di tre specie diverse. Lo segue Paolo Cappucciati del Sub Olimpia Spotorno con 14.180 punti e 11 prede di due specie differenti. Terza posizione per Maurizio Ramacciotti, per lui 12.510 punti, 9 prede e 3 specie.
Seguono Mancia, Corsini, Rosalba, Volpicelli, Petrini, Figlioli e Colangeli.

Praiola, 15.902 pt. – Foto A. Balbi
Cappucciati, 14.180 pt. – Foto A. Balbi
Ramacciotti, 12.510 pt. – Foto A. Balbi
Mancia – Foto A. Balbi
Corsini – Foto A. Balbi
Rosalba – Foto A. Balbi
Volpicelli – Foto A. Balbi
Petrini – Foto A. Balbi

Anche quest’oggi le statistiche denunciano un quantitativo di pescato assolutamente modesto con un totale inferiore agli 88Kg e una media per atleta di circa 2,9Kg; qualcosa in più rispetto a ieri ma anche stavolta si è avuta la conferma che le stragi paventate dai detrattori della pesca in apnea sono da ricercare altrove. Qui a Bosa la pesca in apnea ha nuovamente dato prova di essere una disciplina rispettosa dell’ambiente, ecocompatibile, selettiva e altamente dispendiosa in termini di fatica e concentrazione.


Classifica e considerazioni finali.Una volta finite le operazioni di pesatura la giuria si apparta per elaborare la classifica finale. Si è già capito che Ramacciotti ha conquistato il titolo ma la lotta per le altre posizioni non è ancora definita e perciò si attende il verdetto ufficiale che non si farà comunque attendere a lungo.
Come ormai consuetudine la classifica di ogni frazione di gara prevede il calcolo del rapporto tra il punteggio di ogni atleta e il vincitore di giornata. Ogni concorrente ottiene così due coefficienti in percentuale che vengono sommati per ottenere la classifica finale Ne consegue che il toscano del Ci.Ca.Sub Garibaldi è in vetta con un coefficiente di 142,83, Roberto Praiola occupa la seconda piazza col coefficiente di 131,44 e Stefano Bellani si posizione al terzo posto con 130,99 punti.
I due toscani sono purtroppo dovuti partire in tutta fretta per non rimandare ulteriormente il viaggio verso casa e così, al momento della premiazione, Roberto Praiola si è ritrovato a dividere il podio con Roberto Borra e Alberto Azzali che si sono offerti di fare le veci degli assenti.

Podio – Foto A. Balbi

 

Praiola – Foto A. Balbi

Le posizioni fino alla decima sono occupate, nell’ordine da Paolo Cappucciati, Bruno De Silvestri, Sandro Mancia, Davide Petrini, Enrico Volpicelli, Aldo Calcagno e Daniele Colangeli.
Questi atleti hanno così conquistato il diritto a disputare il campionato di prima categoria del 2007.

Si è detto della meritata vittoria di Ramacciotti e della delusione di Bellani, ma occorre tributare il giusto riconoscimento anche alle ottime prestazioni di Praiola e Cappucciati, che hanno vinto una manche. Il laziale ha dato più volte prova costanza e regolarità nelle competizioni svolte da un po’ di tempo a questa parte.

Azione di pesca – Foto A. Balbi

Il ligure, dall’alto delle sue 51 primavere e della sue pluriennale esperienza di mare, ha dato prova di bravura e di umiltà confermando il fatto che la pesca in apnea è uno sport che sa regalare emozioni e soddisfazioni per tanti anni. Dai due isolani, il siciliano campione assoluto uscente e il sardo De Silvestri, tanti si aspettavano di più ma i due campioni devono accontentarsi, se così si può dire, della possibilità di riprovarci l’anno prossimo.

In base al nuovo regolamento, che per il 2007 prevede un circuito di gare selettive zonali, due semifinali territoriali (una per il nord ed una per il sud) e la prova finale del campionato, gli atleti che seguono in classifica dovranno invece disputare le semifinali per l’accesso al campionato italiano dell’anno venturo.

 

Sono quindi condannati alla retrocessione due nomi illustri: Antonini, che si ferma in dodicesima posizione per meno di un punto percentuale, e Riolo, che troviamo addirittura in ventisettesima posizione. Per lui un insieme di tattiche, scelte sbagliate e scarsa conoscenza del campo gara sono stati fatali.

Dispiace anche per Roberto Palazzo (lui e Salvatore Milluzzo sono gli unici aver collezionato due cappotti consecutivi) che agli ultimi campionati di seconda categoria di Portoscuso ci aveva dato dimostrazione di tenacia e caparbietà, questa volta la fortuna non lo ha sicuramente aiutato ma la sua lunga carriera di agonista merita indubbiamente un applauso.

Auguriamo a loro e a tutti i 20 atleti retrocessi di risalire al più presto nella categoria superiore.

L’organizzazione della gara, affidata alla A.S.D. Polisportiva G.S. Albatros di Cagliari, ha confermato tutto ciò di buono a cui ci ha abituato nelle precedenti occasioni. Lo spauracchio del maltempo ha fatto temere fino all’ultimo per le sorti del campionato, ma alla fine due belle giornate di sole hanno premiato l’impegno del bravo Giorgio Sanna e di tutti i suoi collaboratori.

Premiazioni – Foto A. Balbi

La cerimonia di premiazione e di chiusura della competizione si è svolta sul lungomare della cittadina di Bosa che ha ben accolto la competizione e dimostrato di come sia possibile sfruttare anche la pesca in apnea quale occasione di crescita culturale ed economica. Lo stesso presidente del settore subacqueo del comitato nazione Azzali ha ringrazioato le autorità pubbliche locali e ha dichiarato che Bosa e Tresnuraghes potrebbero a pieno titolo aspirare a diventare sedi preferenziali sarde per le manifestazioni sportive federali del futuro.

Per terminare ricordiamo che il campionato italiano assoluto era intitolato alla memoria di Umberto Cocco e di Carlo Cannetto, due ragazzi appena ventenni che il mare ha portato via all’affetto dei loro cari durante un battuta di pesca. In chiusura vorremmo tributare loro il saluto degli organizzatori, dei partecipanti e della stampa presente alla manifestazione.

 

Il nuovo Campione Italiano in un’azione di pesca – Foto A. Balbi

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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea

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