Boa Segnasub: i 5 Falsi Miti che Possono Costarti 1000 Euro
Puntualmente durante ogni stagione estiva si intensificano i controlli in mare da parte delle autorità e, relativamente alla pratica degli sport subacquei, le infrazioni riguardanti il mancato o scorretto utilizzo del pallone segnasub sono senza dubbio le più frequenti. In questo articolo ci soffermeremo ad analizzare alcuni falsi miti sui quali numerosi utenti ci hanno chiesto un parere, soprattutto in considerazione del fatto che anche la più piccola infrazione in materia di pesca in apnea genera salati verbali a tre zeri.
La norma di legge che regola obblighi e modalità di segnalazione a carico del subacquo in immersione è l’art. 130 del Regolamento che recita: “Il subacqueo in immersione ha l’obbligo di segnalarsi con un galleggiante recante una bandiera rossa con striscia diagonale bianca, visibile ad una distanza non inferiore a 300 metri; se il subacqueo è accompagnato da mezzo nautico di appoggio, la bandiera deve essere messa issata sul mezzo nautico. Il subacqueo deve operare entro un raggio di 50 metri dalla verticale del mezzo nautico di appoggio o del galleggiante portante la bandiera di segnalazione”.
Il testo è per fortuna abbastanza chiaro, ma nonostante questo sono diverse le leggende metropolitane che circolano, e che ci pare arrivato il momento di sfatare. Vediamo le più pericolose per il subacqueo disattento. NB In tutte le risposte in cui verrà usato il termine “boa/pallone segnasub” si intende SEMPRE il galleggiante completo di bandiera, sia essa gonfiabile o applicata.
1- L’importante è avere il pallone, la bandierina non è obbligatoria così come è indifferente sostituirla con il segnale internazionale.
FALSO – Il testo di legge fa esplicito riferimento al termine “galleggiante” così come parla senza possibilità di equivoco di “bandiera rossa con striscia diagonale bianca, visibile ad una distanza non inferiore a 300 metri“. Da ciò si deduce che il supporto può essere il più vario, purchè abbia la caratteristica di galleggiare sul pelo dell’acqua. La bandiera invece deve tassativamente essere presente, e deve essere solo ed esclusivamente quella rossa con la diagonale bianca, assolutamente non il segnale internazionale bianco e azzurro che talvolta è presente nelle confezioni delle boe in vendita. La visibilità, per quanto sia un concetto piuttosto aleatorio, non impone dimensioni minime o massime del segnale.
2- Stando vicino agli scogli è possibile NON usare la boa segnasub
FALSO – L’art. 130 riporta soltanto un’eccezione alla presenza fisica del pallone sagnasub, ossia la vicinanza di un mezzo nautico d’appoggio sul quale sia issata la bandiera regolamentare. In assenza di un natante, il subacqueo ha l’obbligo di segnalarsi non appena mette piede in acqua. Piuttosto sarebbe opportuno verificare, tramite la locale capitaneria, se sia possibile o meno svolgere l’attività che interessa a così poca distanza da riva: dove è possibile fare snorkeling non è detto che sia permesso pescare.
3- In situazioni di mare mosso e in ambienti in cui la boa, e particolarmente la sagola, possono rivelarsi pericolosi (es. pesca in parete) si può non usarla.
FALSO – Per quanto sia certamente vero che, in presenza di onda e di scogli, la sagola del pallone segnasub può essere più facilmente fonte di impiccio che non di utilità, la norma non prevede che questa sia condizione sufficiente per far decadere l’obbligo di segnalazione.
Viceversa è quasi sempre previsto dalle ordinanze balneari locali la distanza di 100 mt dalle scogliere a picco. Se per qualche motivo, siete costretti a tagliare la sagola e abbandonare il pallone, abbiate cura di avvisare la locale capitaneria onde evitare pericolosi quanto inutili interventi di recupero dopo la segnalazione di qualche preoccupato passante.
4- Per ogni subacqueo è necessaria una boa di segnalazione
FALSO – Curiosamente questa è una delle osservazione che più frequentemente viene mossa dalle autorità, non è priva di buon senso ma un conto è la legge e un altro una raccomandazione da buon padre di famiglia. Quindi è bene specificare che, secondo la norma, il subacqueo può operare nel raggio di 50 mt dalla bandiera che lo segnala, senza specificare altro. Ergo, all’interno della circonferenza ideale prevista, possono teoricamente sommozzare tutti i subacquei che l’area può contenere. Tuttavia vista la cronica disattenzione di tanti diportisti è sicuramente buon senso che ogni sub si doti di un suo segnale (fermo restando che condividerlo non implica un verbale) e che non si riduca ad operare proprio sul limite del consentito.
5 – Se mi allontano, con il pallone segnasub al seguito, dal mezzo nautico ancorato sul quale è issata la bandiera, possono contestarmi l’abbandono del natante.
FALSO – Il comando generale delle CCPP ha chiarito con circolare Prot 020451-55215 del giugno 2008 che, a meno che questa pratica non costituisca effettivo impedimento alle attività di diporto nautico, non la si considera perseguibile. Potrà senza dubbio confondere un po’ le idee ai diportisti ma spesso è anche l’unica possibilità che ha il pescasub per allontanarsi dalla calca e fare qualche tuffo in tranquillità.
RIASSUMENDO
Nei primi tre casi ricordate sempre che non non ci sono eccezioni, non fatevi convincere nemmeno dal sedicente super esperto, i soldi per pagare la multa d’altronde saranno i vostri. Negli ultimi due casi invece, sappiate bene che cosa prescrive effettivamente la norma; in caso di contestazione fatelo notare e mettere a verbale, stampate anche le circolari richiamate nell’articolo e portatevele in barca, non si sa mai.
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