Assoluto 2014: le interviste ai protagonisti (6/11)
Apnea Magazine ha intervistato i protagonisti dell’Assoluto 2014 appena disputato. In considerazione delle discussioni pre e post gara che questa edizione ha scatenato, per la prima volta, la redazione ha deciso di intervistare tutti i partecipanti senza distinzione tra vincitori, qualificati e retrocessi. Agli atleti abbiamo lasciato campo libero nel raccontarci le loro impressioni della preparazione, come si sono svolte le due giornate di gara (tecnica, profondità, attrezzature, pesci presi ed eventuali errori fatti) e una valutazione sul risultato finale.
Buona lettura!
Luigi Puretti – 6° Classificato
Sul campo a sud ho preparato tutta la prima giornata facendo paperino in lungo e in largo senza trovare una sola pietra fino a 32 metri e credo che difficilmente ne avrei trovate pur tornandoci i giorni successivi. Qualcosa di mai visto. Cosi ho deciso di concentrarmi totalmente a nord, sperando di farci una bella giornata per poi difendermi sul campo meno pescoso scorrendo semplicemente sull’alga. Ho escluso a priori la secca de “Sa titta”, primo perche troppo fonda per le mie capacità e secondo perche ci avrebbero pescato in tanti e a naso avrei scommesso che non sarebbero usciti tanti pesci. In verità l’ultimo giorno di preparazione , sono tornato sul campo sud e seguendo il gommone di un locale, ho scovato una bella zona di lastre a 31m dove giravano bei saraghi e qualche tordo. A nord invece si e’ subito capito che gli atleti si sarebbero divisi in due grandi gruppi, uno in prossimità dell’isolotto di Quirra e l’altro appena dietro il porto. Io ho scelto di battere a tappeto tutta la zona di Quirra perchè sarebbe stato troppo dispendioso concentrarsi anche sull’altra zona, sia in termini di preparazione che di spostamenti durante la gara. L’obiettivo era rimanere nei venti ma sapevo che sarebbe stato difficilissimo.
La prima giornata ho iniziando pescando solo a segnale. Avevo 7-8 pietrine sparse nell’alga attorno all’isolotto, poste ad una profondita dai 22 ai 30metri. In preparazione avevo trovato sempre una buona presenza di saraghi, corvine, tordi e un paio di capponi. Spesso si trattava di 3-4 pesci molto facili, bastava scostare un poco l’alga per vederli accostati uno all’altro. Il mare grosso però ha rimescolato le carte oltrechè rendere quelle tane un frullato di alga morta e sabbia. Nonostante ciò, al primo giro dei segnali sono riuscito a prendere qualche pesce, segno che le tane erano davvero buone. Poi mi sono spostato piu a nord su una lastra isolata nell’alga dove avevo due belle corvine e un cappone ma l’acqua era veramente brutta e ho trovato il posto deserto. Mi sono spostato di qualche decina di metri e in due tuffi ho preso un bel sarago e un bel cappone. Sono quindi tornato all’isolotto riuscendo a catturare un secondo tordo valido e 3 salpe risultate però purtroppo fuori peso. Come da programma sono sceso verso Capo San Lorenzo controllando prima uno spacco a 36m dove in preparazione avevo trovato molti saragoni e poi un tubo di un paio di metri poggiato a 28m sull’alga dove in preparazione avevo visto un pagello, due capponi e un tordo senza però ritrovare nulla a causa del mare veramente grosso. In prossimita del Capo avevo altri 4-5 sassi con saraghi e tordi ma dopo un solo tuffo sono andato via per le condizione davvero proibitive. Ho concluso la giornata con 6 pesci validi: 2 saraghi, 2 tordi e 2 capponi.
La seconda giornata sono partito sulla zona di lastre a 31 metri e mi sono ritrovato a pochi metri da De Silvestri. Al primo tuffo ho arpionato un sarago fuori peso e dopo pochi tuffi ho deciso di spostarmi, l’acqua era veramente gelata e sporca. Mi sono diretto verso terra, al limite sud del campo gara, dove praticamente gia pescavano la maggior parte dei concorrenti. Mi sono fatto trasportare dall’istinto e mi sono buttato in una caletta di acqua veramente bassa e piena di scoglietti affioranti. Attorno ad uno di questi ho notato una bella concentrazione di latterini, seguiti da occhiate e aguglie in caccia. Ho capito che era la zonetta giusta dove poter prendere qualche pesce. Dopo qualche aspetto in 2-3m d’acqua sono riuscito a prendere un dentice in peso che mi ha dato la certezza quasi matematica di poter restare nei 20. Forse è stato proprio questo calo di tensione che mi ha fatto perdere l’attimo del tiro su una spigolona sui 6kg che di muso mi era arrivata dritta dritta sulla punta del fucile. Continuando con gli aspetti e gli agguati ho catturato un barracuda di 1,1kg. A quel punto mancavano piu di due ore dalla fine e non sapevo proprio che fare, a terra c’era ormai troppa confusione. Dopo qualche tentativo nel nulla sull’alga sono ritornato sulla zona della partenza dove erano gia passati diversi concorrenti e dove Trudu continuava a pescare. Al primo tuffo ho arpionato un bel tordo e negli ultimi istanti di gara ho strappato due mostelle, una delle quali ritrovata praticamente morta proprio da Trudu sulla posidonia e che gli è valsa il 18° posto e la salvezza.
Ho utilizzato un 90 monoelastico, un 60 con fiocinetta e un ministen con 5 punte. Dal punto di vista tattico credo di aver fatto una gran gara senza nessun errore mentre dal punto di vista tecnico, oltre alla spigolona, ho strappato ben 6 pesci nelle due giornate. Soprattutto nella prima frazione sono partito tesissimo ed emozionato, fiato corto e gambe dure la facevano da padrone, non ero per niente sciolto. Un aspetto sotto il quale devo migliorare ancora molto.
Guardando la classifica non posso che essere soddisfatto. Davanti ho tre nazionali, un “locale” fortissimo e uno strepitoso Cuccaro. Appena dietro altri due locali e pescatori formidabili come Ascione, Roccaforte e Riolo. Ho chiuso entrambe le giornate con qualche recriminazione, come succede quasi a tutti, ma prendo questi errori come possibili margini per miglioramenti futuri!
Andrea Calvino – 17° Classificato
Ero quasi certo di trovare dei campi gara impossibili da perlustrare in soli 6 giorni, cosa che si è puntualmente verificata, tuttavia c’erano poche zone buone, ma molto circoscritte, che sono state individuate da tutti in preparazione. Era impossibile non trovarle, vedevi ad ogni ora del giorno almeno 10 gommoni per volta che vi stazionavano sopra…poi c’erano le zone veramente buone, cioè quelle perse in mezzo a chilometri di alga o sabbia e a notevole profondità, ma chiunque sa bene che questi spot non si trovano senza settimane e settimane di ricerca mirata.
Il primo giorno ho pescato all’agguato/aspetto tra i 4mt fino ad un massimo di 27/28, alternando un 80 e un 100 ad elastico. Purtroppo sono riuscito a catturare solo un cappone e una salpa. Il secondo giorno ho pescato in tana con il piombo mobile sin dal primo tuffo, sempre tra i 36 e i 37mt, con un ottanta ad elastico. Ho racimolato a fatica 4 pesci, 2 corvine e 2 saraghi.
Potrà sembrare molto strano ma per me questo 17° posto, che mi consente di rimanere in prima categoria, vale più del 4 posto dello scorso campionato. Date le difficoltà che ho avuto quest’anno sapevo di non poter competere per le posizioni di vertice e dovevo gestire le mie energie nel migliore dei modi. Alla fine posso dire di ritenermi soddisfatto, chi ha partecipato alla gara o chi conosce tutti i retroscena mi può capire bene.
Roberto Deiana – 31° Classificato
I primi tre giorni di preparazione ho trovato poco o niente, ho iniziato a capirci qualcosa gli ultimi due giorni, e per fortuna qualcosa ho trovato (almeno un po’ di roccia su cui pescare). L’idea che mi ero fatto è stata rispettata dai risultati: dei campi di gara del genere, con roccia e qualche pesce solo in profondità, per forza di cose necessitano una preparazione del campo non riducibile a soli 5 giorni e mezzo, per pensare di vincere. Nonostante tutto per la gara ero fiducioso, i posti trovati erano belli ed il pesce dava sicurezza, vista la profondità, anche se le previsioni non promettevano niente di buono!
La prima giornata è stata completamente da dimenticare, in pratica ho fatto solo 5 tuffi; sono partito su due pietre isolate nell’alga sui 27 mt dove erano stabili 4/5 saraghi belli, ma in gara la tana era occupata da una bella cernia. Dopo poco ho iniziato ad accusare nausea, già dal mattino sentivo dei dolori allo stomaco, tra la tensione ed il mare poi ho accusato un forte mal di mare che non mi ha permesso di pescare, costringendomi così a rientrare in porto.
La seconda giornata sono partito su una risalita di granito sui 34 mt con delle pietre dove avevo trovato saraghi e corvine, ma c’erano solo delle corvine visibilmente sottopeso. Da lì mi sono spostato su un ciglio dove avevo trovato diversi saraghi, ne ho arpionato uno e gli altri sono spariti; sono rimasto impressionato, vista la profondità (oltre 36 mt), dal nervosismo dei pinnuti. Dopo diversi tuffi sulla secca fonda, senza risultati, ho provato ad avvicinarmi a terra, sui 20 mt, in una zonetta trovata in preparazione, in cui sono riuscito a prendere una corvina ed un sarago (scartato per pochi grammi) all’aspetto. Ho pescato con uno Sporasub Sk40 da 80cm in tana e da 100cm per l’aspetto. Penso di aver commesso molti errori ed il piazzamento dice tutto, ho fatto una preparazione non all’altezza della gara, complice l’assenza di un aiuto in acqua e la paura di arrivare stanco alla gara.
Del risultato non sono certo soddisfatto, ma anche dalle esperienze più negative c’è molto da imparare. La lezione mi è servita ed è stata una gara molto importante per capire i miei limiti sia mentali che fisici. Volevo però sottolineare come ancora una volta la federazione non sia stata all’altezza della situazione. Se sul regolamento c’è scritto chiaramente che la domenica è giornata di riserva (in caso di avverse condizioni meteomarine) e quindi tutti noi atleti ci organizziamo pagando un giorno in più di permanenza in loco, prenotando il rientro per la sera della domenica, come si può rispondere che la domenica non si può gareggiare (nonostante le previsioni fossero molto migliori) per regolamento e che piuttosto si sarebbe fatta una sola giornata?! A questo punto si elimini dal regolamento la giornata di riserva visto che di fatto non è utilizzabile. Se non sbaglio, a detta di molti, il venerdì più di un gommone ha rischiato grosso vicino allo scoglio di Quirra. Allora l’incolumità degli atleti non viene tenuta in debita considerazione visto che, previsioni alla mano, si poteva tranquillamente posticipare la gara nei giorni di sabato e domenica.
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