Assoluto 2012 di pesca in apnea: la rivincita
Il recente, ennesimo, cambio di regolamenti in seno alla Fipsas ha prodotto quest’anno un campionato caratterizzato da un’atmosfera piuttosto surreale. Gli stessi partecipanti dell’anno scorso (ad eccezione di Maurizio Girolami e Marco Gaggini, assenti giustificati) e la prospettiva di essere in ben venti a restare in prima categoria, hanno dato alla competizione il sapore della rivincita e generato negli atleti un po’ di tensione al pensiero di essere uno degli sfortunati sei che non disputerà l’assoluto prossimo venturo.
Un campo gara molto tecnico ha oggi messo a dura prova diversi atleti, molti dei quali hanno dichiaratamente adottato una strategia di contenimento in attesa di giocarsi le carte migliori domani. La pescata stratosferica di De Silvestri, costruita principalmente nella prima ora di gara, è stata il frutto di una metodica ricerca su quote fonde, costantemente oltre i 28 metri e fino a sfiorare i 35. Gli atleti subito a ridosso in classifica non si sono comunque risparmiati arrivando spesso sul filo dei 30 metri.
Anche le quote medie e basse hanno però saputo riservare qualche bella sorpresa; come ad esempio la magnifica corvina di Roccaforte o lo splendido dentice di Rosalba, ma si è sempre trattato di episodi che non sono bastati neanche a limitare lo strapotere dell’atleta di casa.
Scorrendo la classifica non possiamo comunque fare a meno di notare numerose conferme, ancora più gradite perchè espresse da quelle nuove leve su cui si stà fondando il tanto agognato ricambio generazionale in seno al club azzurro. Andrea Settimi sempre in corsa per un posto sul podio, Antonio Lovicario capace di portare al peso ben sette specie, Andrea Calvino sempre vicino al podio e spesso sfumato solo per un soffio. Il trio di ragazzi terribili Riggio, Rosalba e Mortellaro che con un ottimo quinto, ottavo e undicesimo piazzamento si confermano agonisti di razza nonostante la giovane età. Figlioli che con determinazione ha saputo raddrizzare all’ultimo una gara che sembrava compromessa, Roccaforte che, a dispetto delle sue note capacità di profondista, ha saputo scovare la corvina più grossa di giornata in una spanna d’acqua. Claut e Villani che hanno saputo ben difendersi in un campo gara piuttosto avaro di segnali sicuri.
Purtroppo diversi sono anche gli atleti che non sono riusciti a trovare il bandolo della matassa e, tra pesci scartati, sbagliati o impossibili da sparare, hanno fornito una prestazione opaca ma che domani potranno facilmente riscattare. A ben guardare infatti, la classifica risulta cortissima dal secondo posto in poi e, a meno di un altro exploit del portacolori Cressi Sub, può facilmente essere messa in discussione; soprattutto alla luce del fatto che molti degli atleti che occupano i bassifondi della classifica, ripongono nel campo gara di domani più speranze di quelle che nutrivano oggi.
Se dovessimo eleggere l’atleta più sfortunato, non potremmo che nominare il laziale Diego Mazzocchi: l’unico a consegnare un cavetto desolatamente vuoto ma anche l’unico ad ammettere candidamente di non essere riuscito a trovare la giusta chiave interpretativa del campo gara. Confidiamo nel fatto che domani possa rifarsi con una bella prova, su un fondale che per conformazione e prede gli è sicuramente più congeniale. Domani sarà come se la gara di oggi non si fosse mai disputata, 25 atleti si contenderanno, quasi ad armi pari, i 19 posti rimasti. Il titolo di Campione Italiano 2012, pur conoscendo la proverbiale superstizione dei pescatori, non possiamo che considerarlo già assegnato, ma per i complimenti di rito aspetteremo ancora qualche ora!
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea
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