Home » Pesca in Apnea » Interviste » Assoluto 2009: le interviste 1/2

Assoluto 2009: le interviste 1/2

| 29 Ottobre 2009 | 0 Comments

Concetto Felice, A.L. Nuoto Sub 2000, primo classificato

La vittoria nella prima frazione ha spianato la strada a Concetto Felice (Foto S. Rubera)

Sono arrivato al campionato con un fortissimo raffreddore che mi impediva di compensare, tanto che avevo pensato addirittura di rinunciare, confidavo però di poter contare almeno sul mio barcaiolo per fare una parte di preparazione.
E invece, quando ci siamo sentiti il giorno del mio arrivo a Marsala, ho scoperto che lui aveva 38 di febbre.
Con queste premesse ho preparato solo nelle giornate di lunedì e giovedì, a metà con il barcaiolo, rinunciando ad uscire in mare sia il martedì che il mercoledì.
La prima giornata mi sono buttato subito sulle salpe e nei primi cinque minuti ne ho catturate sei, facendo tre coppiole.
Sempre nelle primissime battute di gara ho visto un’orata che non voleva saperne di venire all’aspetto, allora ho chiesto al barcaiolo di segnare il punto sul GPS dicendogli anche l’avrei presa in un secondo momento, ho continuato a pescare e ho completato le 10 salpe.
Un quarto d’ora prima di metà gara sono tornato sull’orata e l’ho catturata tra l’incredulità del mio barcaiolo.
Con lo spostamento mi sono portato al limite settentrionale del campo gara, in mezzo a molti altri concorrenti.
Ed è stato poco dopo che ho visto una grossa spigola, stimata tra i 6 e i 7 chili, ferma; ho tentato una caduta ma, quando ormai ero quasi arrivato a tiro, il rumore di un motore ha fatto scappare il pesce; l’episodio mi ha innervosito parecchio ed è stato davvero difficile mantenere la concentrazione per continuare a pescare.
Per fortuna, dopo circa tre quarti d’ora, ho visto arrivare quattro grossi dentici e un’orata; catturare il dentice non è stato facile e quando l’ho passato in gommone il barcaiolo non stava più nella pelle.
Per la seconda giornata avevo programmato di fare metà gara pescando al largo e l’altra metà a terrà.
Ho fatto la partenza al largo, su una tana dove fino a giovedì avevo visto un’orata di un paio di chili in compagnia di alcuni grossi saraghi.
Quando mi sono tuffato però le condizioni erano pessime: acqua sporca e corrente forte.
Ho deciso allora di spostarmi subito a terra dove ho pescato per tutta la gara con l’obiettivo di completare nuovamente le salpe: obiettivo raggiunto con l’aggiunta anche di un sarago.
Ovviamente sono contentissimo di aver vinto questo mio primo titolo assoluto, anche perché questa per me è stata una stagione davvero da incorniciare, con la vittoria conquistata anche alla semifinale di Frigole.
Adesso il prossimo traguardo è quello di riuscire a conquistare un posto in Nazionale.

Maurizio Ramacciotti, CI.CA. Sub Garibaldi, quinto classificato

Per pochi grammi a Ramacciotti è sfuggito il podio (Foto S. Rubera)

Ero arrivato a Marsala con l’obiettivo di fare un buon risultato ma pronto anche a cogliere l’occasione per una vittoria, se fosse capitata.
Sapevo che la corrente sarebbe stata determinante così nella prima giornata ho cominciato sul lato sud del campo mentre la corrente era ancora contrastabile.
Al primo tuffo ho fulminato una corvina ma l’aletta, che evidentemente avevo stretto troppo la sera prima sistemando l’attrezzatura, non si è aperta e il pesce con un ultimo sussulto si è infilato in un buco e non l’ho più ritrovato.
Durante tutta la gara, per allontanare il fantasma dell’errore, mi sono ripetuto che tanto il pesce non era in peso.
Nelle prime due ore e mezza ho continuato a pescare e, a metà gara, avevo già sette pesci validi.
Durante lo spostamento avevo previsto di fare un tuffo su un segnale per poi portarmi al limite nord del campo gara e fare tutta la seconda parte di gara scorrendo a favore di corrente.
Ho fatto il tuffo, ho catturato l’ottavo pesce valido e sono risalito sul gommone quando mancavano ancora otto minuti alla scadenza del quarto d’ora a disposizione per spostarsi.
Purtroppo ho avuto un problema al motore e, alla fine, sono riuscito a spostarmi solo di qualche centinaio di metri.
Ho ricominciato a pescare prendendo qualche altro pesce ma mi sono ritrovato rapidamente fuori dal campo gara e senza alcuna possibilità di rimontare la corrente che, nel frattempo, era diventata fortissima.
Per non incorrere nella squalifica ho lasciato il fucile in gommone, ho fatto un po’ di strada a nuoto, sono risalito in gommone e abbiamo ancorato, terminando la prima frazione con almeno un’ora di anticipo rispetto all’orario di fine gara.
Nel campo della seconda giornata avevo pochissimo pesce.
Ho fatto la partenza su un segnale ma ho trovato corrente e acqua torbida così, quando sono risalito in gommone per decidere cosa fare e ho visto passare Riolo, ho deciso di andargli dietro.
C’è stato qualche momento di tensione ma, visto anche che nessuno dei due riusciva a prendere pesce, le prime due ore sono passate senza ulteriori problemi.
Al momento dello spostamento avevo solo due pesci, catturati negli ultimi minuti.
Non avendo zone buone mi sono spostato su una zona che mi aveva indicato Stefano Bellani e dove Gallinucci aveva già catturato qualche pesce.
La scelta si è rivelata azzeccata perché la zona era molto interessante e ho cominciato a catturare pesci con regolarità chiudendo la giornata con dodici pesci tra cui dieci saraghi che mi facevano sperare nella conquista del bonus.
Purtroppo sulla bilancia un sarago è stato scartato per pochi grammi e, insieme al bonus, ho perso il podio.

Figlioli, Circolo Nautico La Pietra, settimo classificato

Con questo carniere Figlioli ha vinto la seconda giornata (Foto S. Rubera)

Nei giorni precedenti alla gara ho avuto alcune preoccupazioni di carattere personale che mi hanno tolto molta serenità ed il risultato si è visto nella prima giornata, che è stata un vero disastro.
Avevo una tana di corvine ma mi ci sono ritrovato con un altro concorrente che però non aveva capito bene come fare per poter catturare i pesci; quindi sono stato costretto ad aspettare che lui si allontanasse per poter provare a catturarne qualcuna.
Purtroppo i pesci si erano infastiditi e non sono riuscito a catturarne nemmeno uno.
Nella prima parte ho anche strappato tre pesci.
Al momento dello spostamento poi mi sono ritrovato a pescare contro corrente e per giunta mi sono sentito male smettendo praticamente di pescare.
Il giorno dopo invece non ho avuto nessun problema di carattere fisico e ho potuto fare la mia gara.
Ho fatto la partenza su un pianoro dove, a profondità compresa tra i 18 e i 21 metri, avevo trovato in preparazione uno spacco con delle grosse corvine e contavo di riuscire a catturarne 5 per esaurire la specie e conquistare il relativo bonus.
A complicare le cose ci ha però pensato la forte corrente e per contrastarla ho pescato con due palloni: uno pedagnato a monte, che utilizzavo per ventilarmi e riposarmi tra un tuffo e l’altro, e il secondo a segnare la tana.
Ho preso due corvine, un sarago e, nella stessa zona, anche una grossa mostela.
Poi mi sono spostato in corrente su un fondale più basso, tra i 12 e i 14 metri, dove ho razzolato fino a metà gara.
La seconda parte l’ho cominciata ancora più a terra, in circa 8 metri d’acqua, alla ricerca delle spigole che avevo visto numerose in preparazione; pesci che aveva visto anche Cappucciati che poi in gara ha fatto altre scelte.
Le condizioni non erano le stesse dei giorni precedenti ma sono riuscito comunque a catturarne due e ho concluso la gara tornando a razzolare contro corrente sui 14 metri.
Ho pescato con fucili ad elastico: un 100, un 56 ed un 40 per le tane più anguste.
Da questo campionato ho anche imparato che dovrei riprendere a pescare all’agguato, tecnica che mi piace e che mi da’ grandi soddisfazioni, anche in gara, come ha fatto Felice.
Per il futuro mi auguro di riuscire ad ottenere risultati più regolari che mi possano aprire le porte della Nazionale.

Savino, Centro Sommozzatori Bari, ottavo classificato

Savino con lo splendido dentice catturato nella seconda giornata (Foto S. Rubera)

Questa è stata la mia prima gara in Sicilia e, alla vigilia, tutti mi avevano parlato della corrente che avrei trovato nella zona ma devo confessare che, per quanto mi aspettassi una corrente forte, sono rimasto sbalordito dall’intensità.
Inoltre la preparazione è stata condizionata dalla giornata di maltempo di mercoledì per cui, piuttosto che utilizzare la mattina del giovedì per controllare i segnali trovati nei giorni precedenti, ho preferito continuare a cercare zone nuove fino all’ultimo.
Nella prima giornata ho fatto la partenza su una tana dove in preparazione avevo trovato sia saraghi che corvine e dalla quale avrei iniziato un percorso in corrente.
Come succede spesso in gara, nella tana c’era rimasta una sola corvina sottopeso e alcuni saraghi.
Da lì ho iniziato a razzolare prendendo un paio di tordi, poi la corrente ha iniziato a diventare insostenibile e ho dovuto cambiare percorso scegliendo di continuare la gara pescando all’aspetto.
Alla fine ho chiuso con sei pesci, di cui solo quattro in peso, con l’unico rammarico di aver fatto una tripletta di salpa ma averne strappate due.
Per la seconda giornata ho deciso di partire su una lastra con saraghi e corvine che avevo trovato proprio nell’ultimo giorno di preparazione e che, quindi, non avevo avuto tempo di controllare; contavo di farci un tuffo ed eventualmente spostarmi approfittando del quarto d’ora iniziale.
L’acqua era torbida e c’era una corrente davvero forte ma sono riuscito comunque a catturare una salpa per poi risalire in gommone per spostarmi più a terra, verso una zona dove in preparazione, su un fondale di 6/7 metri, avevo visto numerose spigole, tra i due e i tre chili, che venivano facili all’aspetto ed orate.
Le condizioni erano decisamente migliori, con meno corrente e acqua pulita ma, in compenso, non c’erano le spigole e di orata ne ho vista una sola rimasta fuori tiro.
Poi ha cominciato a montare la corrente così ho deciso di ritornare sulla lastra dove avevo fatto la partenza e quando ci sono arrivato la corrente era scemata ma l’acqua era rimasta torbida: esattamente le condizioni in cui sono abituato a pescare in Puglia, sull’Adriatico.
Sotto la lastra ho catturato una corvina e un sarago.
Avevo però notato un buon movimento di pesce e tanta mangianza quindi speravo di poter fare il colpaccio pensando magari ad una leccia, per questo ho deciso di pescare all’aspetto con il 100 e sono riuscito a catturare un sarago e una salpa.
Quando sono arrivato sul ciglio ho pensato che se non avessi catturato un bel pesce in un posto così davvero non ne avrei presi più.
Il dentice era in caccia sotto al ciglio e, malgrado mi avesse visto, ha continuato imperterrito sulla sua traiettoria, così quando è arrivato a tiro gli sparato leggermente da sopra.
Il pesce è partito e si è intanato e ci ho messo un po’, anche per via della corrente, prima di riuscire a doppiarlo, per maggiore prudenza, e portarlo in gommone.
Poco dopo è finita la gara.
Sono molto soddisfatto del risultato ma soprattutto di aver saputo fare la scelta giusta.

Corrias, Polisportiva G.S. Albatros, sesto classificato

Uno dei volti nuovi di questo assoluto: Corrias (Foto S. Rubera)

Ero arrivato a Marsala con l’obiettivo di riuscire a confermarmi in prima categoria; ero consapevole che fosse un obiettivo ambizioso visto che questo è il mio primo anno di agonismo e che in gara c’erano atleti di grandissima esperienza.
Nella prima giornata ho avuto la fortuna di ritrovare gran parte dei pesci che avevo segnato in preparazione.
Ho iniziato pescando contro corrente, approfittando del fatto che ad inizio giornata la corrente non era molto forte, andando da un segnale all’altro; avevo anche una tana in comune con Riolo dove sono riuscito a soffiargli due pesci.
Nella seconda parte ho invece pescato razzolando a favore di corrente; verso la fine ho trovato una tana piena di grossi saraghi e ne ho catturati quattro.
La seconda giornata è stata molto più difficile non solo perché non ho trovato i pesci segnati in preparazione ma anche perché la corrente è cambiata durante la gara e mi sono ritrovato a razzolare sempre contro corrente con l’acqua torbida che non mi faceva orientare.
Mi ha salvato una lastra isolata in mezzo alla posidonia dove ho catturato quattro prede
Ho pescato quasi sempre con un arbalete corto armato di fiocina e solo di rado ho impugnato il 75 con la tahitiana.

Tags: , , , , ,

Category: Articoli, Interviste, Pesca in Apnea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *