Assoluto 2007: Gallinucci guida la classifica parziale
I gommoni alla partenza – Foto: A. Balbi
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Con una prestazione da mago del grotto, Alessio Gallinucci si è aggiudicato la prima giornata del Campionato Italiano Assoluto di pesca in apnea.
La situazione metereologica ottimale, con cielo sereno, mare calmo e visibilità che in alcune zone raggiungeva i venticinque metri ha messo gli atleti nelle condizioni di esprimersi al meglio su un campo di gara sicuramente difficile da interpretare, ma che alla fine si è dimostrato generoso di catture.
Dopo il minuto di raccoglimento in memoria di Guido Castorina, Alberto Casu e Giuseppe Nicolicchia, la gara ha preso il via e i partecipanti si sono diretti sulle zone segnate in preparazione.
Contrariamente a quanto ipotizzato da molti, i concorrenti si sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme su tutto il campo ad eccezione di alcuni, quasi tutti atleti locali, che si sono ritrovati in un fazzoletto di mare con i soliti inconvenienti di sagole attorcigliate e qualche comprensibile attimo di tensione.
La situazione si è tuttavia risolta nel giro di pochi minuti, perché in zona non erano presenti prede significative e i concorrenti si sono rapidamente allontanati in direzioni diverse.
Cagnolati passa un pesce al suo secondo – Foto: A. Balbi
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Il resto della gara si è svolto con ordine e le catture si sono comunque distribuite lungo tutta la durata della frazione, fino agli ultimi minuti.
Nicola Riolo in azione con un sarago – Foto: A. Balbi
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A metà gara tuttavia Gallinucci aveva già in gommone i 10 pesci che gli avrebbero permesso di aggiudicarsi la prova, mentre numerosi concorrenti avevano in carniere quattro o cinque pesci; Riolo, tra i favoriti della vigilia, non riusciva invece a trovare pesci e arrancava nelle retrovie.
Dopo lo spostamento di metà gara la situazione si è mantenuta analoga fino alla fine e i carnieri portati alla pesatura si sono dimostrati, in media, più ricchi di quanto prevedevano i sempre prudenti commenti della vigilia.
Dopo Gallinucci e Bellani, che ha consegnato un carniere molto variegato con 8 prede di 4 specie diverse, colpisce il terzo posto di Franco Villani, campione italiano in acque interne in carica, che ha dimostrato di essere in grande forma e di trovarsi a suo agio anche a mare.
A parte i primi in classifica, nelle posizioni di rincalzo i distacchi sono veramente esigui e la seconda giornata potrebbe riservare qualche sorpresa.
Scorrendo la classifica troviamo nei primi 10 anche Madeddu, arrivato a questo campionato direttamente dalle selettive e bella novità nel panorama agonistico.
Alla seconda frazione non parteciperà purtroppo Roberto Praiola, giunto tredicesimo; un gravissimo lutto lo ha colpito nella notte costringendolo a lasciare in anticipo la manifestazione; a lui vanno le più sentite condoglianze di tutta la redazione di Apnea Magazine.
Maurizio Ramacciotti in azione – Foto: A. Balbi
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Il commento tecnico di Vincenzo Solli
Sono davvero soddisfatto per come si è svolta questa prima frazione, che è stata disputata con condizioni meteo marine davvero ottimali. Sono state confermate le previsioni della vigilia e alla partenza non si sono viste marcature asfissianti con tantissimi concorrenti concentrati in uno o due punti, ma piuttosto una distribuzione uniforme degli atleti su tutto il campo gara.
Hanno fatto eccezione proprio i concorrenti locali Riolo, Mancia, Catania, Sirchia e Volpe che si sono ritrovati tutti sulla stessa mira, contando evidentemente su una zona che alla vigilia era ricca di pesce; questa scelta, purtroppo per loro, non ha pagato al punto che nessuno di questi concorrenti ha catturato pesci validi nei primi minuti di gara.
Miglior fortuna ha invece avuto chi ha scelto di partire su zone dove in preparazione erano stati trovati uno o due pesci per poi iniziare a razzolare.
Le batimetriche che si sono rivelate più ricche sono state quelle basse, entro i 15 metri, oppure quelle molto profonde, oltre i 30 metri, dove hanno pescato tra gli altri Pisci e De Silvestri; la fascia intermedia si è dimostrata invece una fascia di passaggio.
Per la frazione di domani, con il campo gara compreso tra due vecchie torri di avvistamento conosciute come Torre Pozzillo e Torremuzza, prevedo situazioni analoghe ad oggi con pesce concentrato in acqua bassa o molto profonda.
Anche come numero di catture penso che rimarremo sul numero di prede catturate oggi.
I commenti dei protagonisti
Il carniere di Gallinucci, vincitore della prima frazione – Foto: A. Balbi
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Alessio Gallinucci – Avevo 7 o 8 segnali trovati in preparazione, tutti con uno o due pesci tra saraghi e corvine, anche se andando avanti nella preparazione non sempre riuscivo a trovarci i pesci.
Sono partito sul segnale che mi dava maggiore sicurezza ma l’ho trovato desolatamente vuoto; a quel punto ho capito che seguire la strategia preparata alla vigilia avrebbe potuto rivelarsi una mossa sbagliata e ho cominciato a pescare razzolando in una batimetrica poco oltre i venti metri.
Ad un certo punto ho visto un saraghetto forse di un paio d’etti dirigersi verso una zona di grotto, l’ho seguito e mi sono ritrovato su una lunga spacca che proseguiva per poi cadere sulla sabbia. In quel punto, in rapida successione, ho catturato ben sette saraghi, tutti di buone dimenisioni.
Ho continuato a razzolare e nel giro di pochi minuti ho catturato altri tre grossi saraghi completando così il numero massimo di pesci consentiti per specie in meno di due ore.
A quel punto mi sono fatto passare il fucile lungo è ho cominciato a fare aspetti nella speranza di incontrare qualcuno dei numerosi denticiotti avvistati in preparazione; purtroppo, forse anche per il disturbo dei numerosi mezzi nautici sul campo, non ho trovato nessun altro pesce.
Per domani spero di riuscire a catturare almeno tre pesci che mi permettano di rimanere nei primi dieci, che rimane il mio obiettivo principale per questo campionato.
Stefano Bellani sorridente mostra il suo carniere – Foto: A. Balbi
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Stefano Bellani – Sono contentissimo! Ho fatto la partenza su un segnale con dove in preparazione avevo trovato alcuni saraghi e mi sono ritrovato accanto Cagnolati; c’erano tre saraghi e sono riuscito a catturarne uno mentre gli altri sono scappati.
Poco lontano ho catturato un altro sarago che è stato scartato e un’occhiata. Due prede dopo 20 minuti mi hanno dato una grossa carica, perché alla vigilia non speravo di catturare più di quattro pesci.
Poi mi sono spostato a pescare più fondo, ma sul filo dei trenta metri il pesce era nervosissimo a causa del taglio di acqua fredda, allora ho deciso di spostarmi su un fondale medio verso un segnale che avevo e che pensavo di raggiungere con lo spostamento di metà gara.
Invece mi ci sono ritrovato più vicino del previsto e, pinneggiando di buona lena, l’ho raggiunto prima di metà gara e ci ho pescato fino a 5 minuti prima che scadesse il termine per lo spostamento, catturando 1 sarago e due corvine che ho stimato più piccole delle loro effettive dimensioni. Peccato perché avrei potuto catturarne un’altra.
Risalito in gommone mi sono spostato in acqua verso una zona in 15 metri d’acqua dove ho catturato un sarago e un cappone fuori peso; a quel punto siamo stati avvisati dalla barca della giuria che la Polizia aveva rilevato che le boe messe a delimitare la zona di interdizione prospiciente l’aeroporto erano state posizionate troppo a terra e che ci saremmo dovuti allontanare.
Mi sono spostato un po’ più fuori e per circa un’ora non ho catturato altro pesce, negli ultimi minuti ho catturato ancora un sarago e una riccioletta; a quel punto pensavo che la gara fosse già finita e sono risalito in gommone invece mancava ancora qualche minuto in cui avrei potuto catturare ancora qualche altra riccioletta visto che il branco era composto da un centinaio di esemplari.
Villani e il suo carniere – Foto: A. Balbi
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Franco Villani – Sono moderatamente soddisfatto perché ho recuperato una giornata partita male.
Sono partito su un segnale in cui avevo marcato tre pesci ma ho trovato la tana vuota, per fortuna dopo pochi tuffi ho catturato un grosso cefalo che però è rimasta l’unica cattura della prima metà di gara.
Durante lo spostamento mi sono diretto verso un segnale dove avevo trovato una vasta zona di grotto ricoperta di posidonia che speravo non fosse stata trovata da altri concorrenti; in effetti mi sono ritrovato a pescarci da solo e in mezz’ora ho catturato tre saraghi.
Ho continuato a razzolare catturando altri tre saraghi in buchi molto angusti e un’occhiata in una tana dove in preparazione avevo visto dei saraghi, negli ultimi minuti ho chiuso questa prima giornata con una corvina. Le tante specie mi hanno fatto fare un bel salto in classificica.
Durante la gara mi sono preso uno spavento; scorrendo il grotto infatti ho trovato uno spacco verticale che ho seguito fino alla caduta sulla sabbia, ho continuato seguendo ancora il ciglio e quando ho rialzato la testa mi sono trovato davanti un trigone con un’apertura alare di circa un metro e mezzo.
Per domani non ho tanti segnali, prevedo di mettermi razzolare tenendo giù la testa e pescando alla ricerca di qualche spacco con del pesce; mi sento in forma e spero in un buon risultato.
Da sinistra: Salvatore Rubera, Alberto Balbi e Gionni Marti – Foto: Apnea Magazine
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Apnea Magazine vi dà appuntamento a domattina, Sabato 15 settembre, per la cronaca in diretta sul Forum di discussione, con Simone Belloni e Giorgio Volpe che vi riporteranno notizie, foto e videoclip provenienti dai nostri inviati sul posto Alberto Balbi, Gionni Marti e Salvatore Rubera
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea